Gara 2: la cronaca.
E’ ancora Grosjean il leder incontrastato di questa Gp2 Asia. Dopo le eccellenti prestazioni in qualifica e gara uno, il talento francese si è così riconfermato davanti anche in gara 2.
Una sprint race iniziata con una partenza perfetta, senza concorrenti firmi sulla griglia, che ha portato nei teleschermi una prima curva capace di regalare emozioni di ogni genere. Valles davanti e le due Meritus subito dietro. Dopo poche curve il primo colpo di scena:
Valles sbaglia, Fauzy ne approfitta, Bouemi esce in curva 1 con conseguente ingresso della safety car. Questa, in America viene chiamata “Peace car”, quasi per sottolineare la serenità che può dare ai piloti rimasti in corsa, ma non è così. Al nostro Luca Filippi, reduce da una gara 1 fantastica, la fortuna non gira come dovrebbe e a causa di problemi con il cambio è costretto ad abbandonare. Intanto riprende la gara, con Grosjean indemoniato che va a prendersi il terzo posto su Chandhock prima, e il secondo ai danni di Yoshimoto poi, dimostrando l’irruenza di chi vuole arrivare in alto senza aspettare troppo. Ma il francese non è l’unico matto. Qui ce ne sono tanti e senza dubbio i due italiani Marco Bonanomi e Davide Valsecchi posso far parte di questa elite. Partiti da dietro, iniziano la loro rimonta che porterà addirittura il talento comasco in sesta posizione, subito dietro il compagno di squadra Valerio, scatenando la gioia del boss Ivone Pinton. Sfortunato invece Marco, fermato soltanto da una toccata del lettone Schlegelmilch, che ha pesato fortemente sull’esito della sua corsa, terminata in ogni modo da piazzato. A soli tredici giri dalla fine tocca a Grosjean rompere gli indugi su Fauzy, infilandolo e staccandolo senza particolari problemi, volando indisturbato verso la vittoria. Ultimi fuochi d’artificio prima dell’epilogo, quelli accesi da Soucek e Yoshimoto, fianco a fianco per un quarto di giro, anche se poi sarà lo spagnolo a dover cedere, andando in testacoda nell’ultima curva e lasciando i punti ad altri.
Giacomo Sgarbossa
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