Tu sei Gigi Galli e lo sapevamo tutti. Solo che ti eri smarrito, allontanato da quel tuo talento che ti ha fatto diventare un idolo nel mondo, la tua classe nell’affrontare quei percorsi strani che solamente un pazzo e coraggioso come te riusciva, come anche tutt’ora, ad interpretare con maestria. Ti eri perso si, nei sogni di qualcosa che era più grande di te, di quel campionato che sembrava troppo elevato, inarrivabile per le tue qualità. Ci avevi provato con una Mitsubishi che conoscevi alla perfezione, hai saputo limare quel talento che avevi in qualcosa di più, quel talento grezzo che si doveva solamente perfezionare e diventare puro. Ebbene si, ti eri perso con una Mitsubishi che ti tradì sul più bello, quando sapevi di poter stare tra i migliori e di poter battere il meglio del mondo ma no, la fortuna si accanì contro di te. La Pirelli ti diede un sedile comodo ma non troppo, su una Peugeot che aveva strappato mezzi sorrisi e molte amarezze in passato. Ma tu accettasti, regalandoci in seguito prestazioni da capogiro (Argentina e Tour de Corse 06). Riuscisti a far parlare l’Italia di uno sport che molti si erano dimenticati e hai saputo far rispolverare la voglia di conoscere questo affascinante e pericoloso mondo. Dopo tutto quello che eri riuscito a dimostrare, non passò ancora il treno giusto eppure il talento e il piede fatato ce l’avevi da sempre. Neppure la vecchia ma gloriosa Citroen Xsara riuscì a farti reagire, a farti uscire da quel buco infernale che ti teneva lontano dal mondo dorato, e tutti noi ad aspettare questo treno che non passava mai ed invece, dopo tante delusioni, sogni, speranze e gioie eccolo arrivare, targato Ford, e tu ci sei salito senza problemi staccando il biglietto e facendo volare, scorazzare la tua Focus Rs sulle nevi svedesi. Per concludere, sono sicuro che tutto quello che hai dovuto passare era solo un brutto sogno in vista della realtà che ti regalerà, spero, molte soddisfazioni.
Stefano Chinappi
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