Ed eccoci qui dopo la prima gara di questa stagione della Moto GP. Le luci artificiali ci hanno mostrato una bella battaglia, anche se per il quarto posto, tra Valentino Rossi e Andrea Dovizioso, con quest’ultimo che ha prevalso sul pesarese. Ma ancora una volta emerge lui, quello con la Ducati #1, quello che tutti vorrebbero battere. Parte piano Casey, sembra quasi che sia in difficoltà, mentre invece Rossi recupera posizioni abbastanza velocemente. Ma tempo di scaldare le gomme, di scaldare la moto, di scaldarsi il polso destro e l’aussie inizia a rimontare, dimostra che il motore Ducati è ancora una bella gatta da pelare, poi va in testa e inizia a martellare forte. Lorenzo prova a tenerlo ma deve cedere, conserva però il secondo posto dicendo a tutti quanti che quest’anno potrebbe essere anche lui della partita. Poi c’è Pedrosa. Con la Honda #2 che molti definiscono “credenza” ( anche se io non ci credo visto che quelle clienti non mi sembra che vadano così male) parte bene, parte a razzo, forse anche favorito dal suo peso piuma. Primo alla prima curva, infine terzo, nonostante la mano, nonostante quella moto che lui ha toccato molto poco. Dovizioso dimostra il suo acume tattico, prova il sorpasso su Rossi a tre giri dalla fine, però alla curva successiva il 7 volte campione del mondo ritorna in testa. Il forlivese ha studiato la risposta del “Dottore” e prepara la cura, da usare per l’ultimo giro: pulito, efficace ed ecco il quarto posto, strappato a Rossi, mica al primo che passa di li. Poi c’è Toseland: dimostra che non ha paura, resiste agli attacchi finchè può e rifila un paio di gomitate, vende cara la pelle e il sesto posto è un’ottimo premio alla consistenza dell’inglese, così come il settimo per il suo compagno di squadra Edwards. Ottimo anche Capirossi, ottavo con la Suzuki a pezzi, un mix delle moto 2007 e 2008. Non bene invece Hayden, che a sorpresa ha usato la RC212V del 2007: strano che usi la moto piccola lui che è così grande, lui che con la versione 2008 ha stampato alcuni tempi interessanti nei test, una moto che ha curato più lui che Pedrosa. In crescendo la prova di Melandri che si è schiodato dal fondo della classifica, anche se il ritmo del compagno di squadra è ancora un pò lontano. Debutto non fortunato per De Angelis, caduto nel finale di gara mentre stava facendo gara con Hayden. Poca fortuna anche per la Kawasaki, con Hopkins che forse risente ancora della caduta ai test di Phillip Island e un West spento.
Andrea Massari
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