Dennis se ne va, Dennis rimane, Dennis in bilico. Notizie che volano, veloci come una Mclaren, che ti stupiscono o che ti rendono amareggiato. Il mondo della F1 è strano come la situazione accaduta nel 2007 con la spy story. Son passati mesi e ancora c’è un velo di mistero in questo spiacevole evento che ha precluso le speranze della Mclaren di pensare solamente al campionato, ma di concentrarsi solamente in tribunale per difendersi. Più dolori che gioie, una stagione che doveva essere una trionfale passeggiata contro una Ferrari in eterna difficoltà, la nascita di un giovane prodigio di colore che ha dato spettacolo con quel suo stile di guida maturo e senza pensieri, insomma un chiaro segno della sua splendida età che molti piloti veterani rivorrebbero per cambiare la loro carriera. Lewis Hamilton ha fatto cose straordinarie sì, ha strabiliato i più curiosi e non, ma ha perso un titolo che era già a Woking, fuori dallo stabilimento della Mclaren. Quanti dolori con Alonso, Dennis non sapeva più gestire una situazione che era divenuta insostenibile perchè avere due galli nel pollaio era più che impegnativo, era imbarazzante perchè tra continui litigi e screzi tra i due driver, oramai era diventata una follia pensare ad una pace in squadra ed in pista. La Mclaren sembra aver ritrovato la serenità quest’anno, Ron Dennis non se ne andrà probabilmente e sicuramente Hamilton avrà a che fare con un osso duro come Kovalainen, ma certamente non con un altro gallo nel pollaio come Alonso. Stagione impegnativa ma sicuramente non sarà folle, pazza, strategicamente parlando deficitaria e chi più ne ha, più ne metta. Se poi non ci sarà nessun cambiamento, attenti alla Ferrari che scapperà senza guardare indietro.
Stefano Chinappi
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