Paul Tracy teme che la gara di domenica 19 Aprile, segni non solo la fine gloriosa (forse una pausa chissà) della serie CART/CCWS, ma anche quella della sua carriera agonistica, almeno nei campionati a ruote scoperte americane.Il campione CCWS 2003 infatti correrà con la Indeck Forsythe questo weekend, pur avendo rescisso il contratto che lo legava al team già da dicembre, e ha paura di non trovare un sedile per la Indycar Series, neanche per la Indy500. Recentemente negli ultimi mesi si era parlato insistentemente di Ganassi Penske e Vision, mentre si era prospettata anche la possibilità di vederlo in azione nella gara dell’Indiana con una quinta vettura Andretti Green Racing. Addirittura la settimana scorsa era rimbalzata una voce interessante, quella per cui il pilota fosse pronto a non correre a Long Beach per aggregarsi alla Indycar già da Motegi, ma ad oggi la situazione, nonostante il lasso di tempo esiguo, è molto diversa.
“Voglio ancora correre, non voglio che finisca tutto da oggi a domani , non ho intenzione di chiudere in questo modo, non per mie volontà. Vorrei che qualcuno mi ingaggiasse, ma non arriva nessuna offerta. L’anno scorso ho dovuto forzatamente fermarmi per l’incidente subito ad inizio stagione, sono stato fuori tutto l’anno, e questo mi sta costando la carriera. Nessuno crede più nelle mie potenzialità. La Indycar e la Champ sono state la mia vita per tanti anni, spero di continuare almeno per un paio di stagioni, anche dieci se avessi le possibilità di farlo. Aiutare la serie a ridiventare il faro delle corse americane sarebbe l’obiettivo ideale. La realtà però è diversa, e mi sto preparando già ad una nuova fase della mia vita”- le parole del canadese.
Il pilota in attività nel nord-America fin dal 1991, ha anche escluso la possibilità di creare un suo team privato -” Troppo dispendioso.Hai bisogno di una buona fornitura, e fare riparazioni continuamente. Il costo è troppo elevato , come minimo quindici milioni di dollari come budget medio”.
Share this content: