Qualche spunto a riguardo della conferenza stampa del dopo gara di Motegi.
Moderatore: Quando hai realizzato che avresti vinto la tua prima gara della carriera in Indycar?
DANICA PATRICK: All’inizio della gara pensavamo che se avessimo avuto abbastanza benzina avrei potuto dire la mia per un piazzamento importante, ho conservato carburante fin dal primo giro e nessuno si aspettava che stessimo facendo una gara di conserva. Quindi sapevo che ad un certo punto della gara questo nostro vantaggio ci avrebbe permesso di scavalcare molte posizioni ed essere tra i primissimi. Però solo a metà corsa quando ho saputo che soltanto Helio assieme a me era ai box, mi sono resa conto di poter arrivare tranquillamente seconda se non avessi commesso errori di guida. Nel momento di passarlo ho realizzato che potesse finalmente arrivare il mio momento di gloria, ma ancora temevo in peggio per via di qualche bandiera gialla di caution che mi avrebbe fatto perdere tutto il vantaggio accumulato. Ho mantenuto il mio ritmo e ho pensato a fare una gara di conserva. Questa è stata la chiave di lettura della mia corsa.
Moderatore: Che cosa hai sentito dentro di te quando finalmente hai visto la bandiera a scacchi?
DANICA PATRICK: Di sicuro ero in uno stato confuso, tra l’ emozione del momento e l’ eccitazione. Si, credo proprio che l’andrenalina abbia preso il sopravvento su di me. In passato mi ero sempre ripromessa che in tali frangenti avrei mantenuto freddezza e concentrazione, invece all’ultimo giro mi sono completamente sciolta e non potevo credere a quello che stava accadendo. Quando ho contattato via radio il box la mia voce era fioca e le lacrime di gioia a mille. Non ho saputo dire altro che “grazie di cuore a tutti”. E i miei pensieri sono corsi a momenti che ho vissuto anni fa quando vinsi la mia prima gara in assoluto. Questo pensiero di vincere era frustrante, da tempo mi chiedevo “Chissà quando arriverà il mio momento..” e ad ogni gara che passava, mi sentivo tanta pressione addosso perchè le aspettative su di me non si realizzavano in conferme concrete. Ora finalmente l’incubo è finito.
Moderatore: Congratulazioni. Quando ti immaginavi la tua prima vittoria in IRL/Indycar, le circostanze, lo scenario attorno a te, come era? Rispecchia quanto accaduto nella giornata di oggi?
DANICA PATRICK: Ehm.. non saprei. A dire la verità non ho mai pensato ad “immaginare” ed a vivere virtualmente una mia potenziale vittoria. Non mi sono mai immedesimata nelle emozioni che si sarebbero manifestate dentro di me, nè avevo un’idea precisa del contesto esterno: circuito, piloti, premiazione e cosi’ via. Mi sono limitata sotto questo punto di vista a sperare ed a credere che il momento sarebbe arrivato prima o poi, soprattutto con l’opportunità giusta. Se non avessi avuto determinate persone attorno non ce l’avrei fatta nonostante gli sforzi. Il supporto dei miei fans, di chi mi conosce, degli uomini del team che lavorano sempre duramente tutti i week-ends oggi non saremmo qui a festeggiare. Ed un abbraccio anche ai miei compagni di scuderia perchè spesso ci supportiamo a vicenda. La mia vittoria oggi è anche loro.
Moderatore: Se non siamo troppo discreti, possiamo sapere almeno una parte di quello che vi siete detti con la tua famiglia appena scesa dall’abitacolo?
DANICA PATRICK: E’ stato un festeggiamento abbastanza veloce; soltanto poche parole da parte loro perchè ero un fiume in piena. E pensare che non li vedevo tutti da tanto tempo, ma in quel poco di tempo passato assieme prima tra abbracci e qualche lacrima scesa dagli occhi, ho parlato, parlato .. sembrava un monologo.. e non mi ricordo poi che cosa mi hanno detto, era un momento di confusione, la fine della gara, la pressione che si scioglie, l’emozione del momento. Non ricordo con precisione quali sono state le loro congratulazioni, in questo momento non riesco a ricordare le loro parole, in un momento di lucidità spero di farlo, perchè sono momenti che vorrei sempre tenere dentro la mia memoria, da non scordare mai. Mio padre, mi sembra abbia detto che oggi è stato il giorno più bello della sua vita.
Moderatore: Questa è stata la tua cinquantesima gara ufficiale. Secondo te è stata lunga o tremendamente breve? Cosa hai pensato mentre piangevi dopo aver conseguito la vittoria? .
DANICA PATRICK: Bè mi sono sentita come non accadeva da tempo. Davvero, questo genere di emozioni non me le sentivo dentro da tanto tempo. Credo che il momento più difficile , ma anche il più dolce , della mia carriera, sia stata per ironia della sorte proprio quella a Motegi nella stagione del debutto, nel 2005. Mi ero qualificata davanti, ero veloce, ho concluso in quarta posizione, ma solo perchè arrivò una caution e molti piloti rimasero a secco con la bandiera gialla e i box chiusi. E poi se avessi trionfato ad Indy alla mia prima …
Queste sono state le mie primissime gare, la terza e la quarta in assoluto. Ne è passato di tempo da allora in termini di gara disputate, ora siamo a cinquanta, sapevo che prima o poi me lo avreste chiesto, e la mia risposta è “si, è passato molto tempo”. Ho avuto almeno un paio di opportunità l’anno scorso di vincere, ma il destino ha voluto diversamente. Ora sono felice e non rimpiango più le occasioni avute.
Comunque ora è tempo di pensare al futuro, perchè nel nostro lavoro, non ci possiamo cullare sugli allori , non penso che questa vittoria serva a cambiare il mio carattere, l’unica cosa che cambierà nella mia vita sarà leggere domani il mio nome su molti articoli, ma solo per un giorno solo.
Moderatore: Prima di concludere qualche dato statistico. Danica è la prima donna a vincere una gara ufficiale di una delle tre competizioni più importanti della storia dell’automobilismo a ruote scoperte. La data di riferimento è il 1909. Danica Patrick è alla sua cinquantesima gara nella Indycar Series. Il suo risultato migliore è stato un secondo posto nel 2007 a Detroit.
Abbiamo appena terminato una breve intervista alla vincitrice del gran premio odierno. Non ho null’altro da chiederti se non un’ ultima domanda. Poi per oggi è veramente tutto.
Hai fatto qualche allenamento speciale per oggi?
DANICA PATRICK: No. Tutti i piloti, me compresa, ci alleniamo per la stagione, non specificatamente per alcune gare da correre. Le gare su circuiti stradali sono più difficili da affrontare dal punto di vista fisico, questa non lo è stata.As drivers we usually train for the season, but not for this specifically. Fin da quando ho iniziato a correre non ho mai pensato ai risultati degli altri diretti concorrenti, non sono mai cresciuta professionalmente, prendendo come riferimento le prestazioni altrui. Ho sempre visto il bicchiere mezzo pieno anche quando andava male e mi dicevo “Bè perlomeno sono stata la migliore fra le donne”. Ho corso sempre con l’attitudine giusta per migliorarmi e diventare competitiva. Devo ringraziare la mia famiglia per avermi sempre sostenuto. Grazie a tutti voi, e grazie ai fans giapponesi. Ho sempre sentito un feeling particolare venendo a correre qui.
MN
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