Quanta gioia per Parente e Kobayashi nella week-end più bello della loro vita, trascorso nella pista di Montmelò. Potrebbe sembrare eccessivo a molti, ma per il portoghese ed il giapponese una vittoria nella Gp2 è il massimo che potevano ottenere ma, allo stesso tempo, rappresenterà un punto di partenza per un futuro che si prospetta per loro ancora più roseo. Questa “puntata” di New generation si occuperà proprio dei due eroi di Montmelò, ripensando a ciò che hanno fatto nelle loro già lunghe carriere.
Partendo dal vincitore di gara 1, Parente ha saputo dimostrare il fatto suo, riuscendo a gestire la gara come se fosse un esperto, con già all’attivo varie stagioni nella stessa serie. Invece il portoghese ha trascorso gran parte della sua carriera in F3, passando addirittura per la categoria inglese e giocandosi le carte nella Wsr. Stagioni non certo eccezionali visto che è riuscito a vincere qualche gara, ma mai riuscendo ad impensierire le posizioni d’alta classifica. Proprio nella Wsr avviene il cambiamento. Sfrutta il talento al massimo, inizia a dominare le gare e per la prima volta si laurea campione di una categoria davvero interessante e che lo proietta nella Gp2. Viene preso dalla Super Nova, squadra che ha avuto con sè campioni indomabili o in ascesa come Montoya e Filippi. Nei test si fa vedere, ma non sembra essere all’altezza della situazione, tanto che Bakkerud, suo compagno di squadra, arriva a Barcellona con migliori propositi. Una carriera non proprio gloriosa ma dove i tanti anni a combattere con gli ossi duri del volante sono stati indispensabili per la gara di Sabato, dove abbiamo assistito a un Super Parente. Da una carriera non proprio gloriosa a una non molto diversa ma con alcuni successi, soprattutto in Italia. Dal Portogallo ci spostiamo felicemente in Giappone, dove nel 1986, anno straordinario per il motorsport, è nato un certo Kamui Kobayashi. Dopo anni di Kart, come del resto Parente, dove si è fatto le ossa in modo non proprio eccezionale, il giovane giapponese si lancia nella Formula Renault, dove all’inizio in Germania non ha avuto successo, però, dopo essersi trasferito, si lancia nell’avventura italiana, che si rivela gloriosa, con molti successi. Ma la sfida più importante, dopo due anni di facili successi, arriva con la F3 Euro Series. Questa categoria è tra le più importanti e seguite del lotto, e Kamui non ne sembra intimorito, lasciando di stucco i suoi già confermati e titolati colleghi. Dopo 2 anni di assoluta crescita, sia dal punto motoristico che caratteriale, arriva l’anno d’oro. Nel 2007 se la gioca alla pari, a tratti sembra poter vincere ma per briciole viene sconfitto e si piazza nella generale quarto, con ben 59 punti nel carniere. Non si dà per vinto e accetta la sfida con Dams per quanto riguarda la Gp2. Si getta, per provare l’ebbrezza di questo spettacolo, non si riposa e inizia a lavorare sin da quest’inverno, visto che partecipa alla serie asiatica. Vince una gara in Malesia e si dimostra sempre deciso, controllato e freddo, doti che gli si addicono sin dalla F3 Euro Series. Certo, commette errori e alcune volte si lascia andare però si vede che Kamui sta maturando abbastanza bene. La conferma l’abbiamo avuta Domenica scorsa dove ha vinto, certo grazie a Grosjean, ma pur sempre ha portato a casa 6 punti, il massimo per la sprint race. Non so, attualmente, cosa riserverà il futuro per questi due giovani, ma sicuramente sono conscio che hanno trovato la strada giusta da percorrere.
Stefano Chinappi
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