Fin da piccolo sono stato incuriosito e affascinato da quello che è il mondo dell’ endurance, e in particolare dall’ atmosfera di Le Mans. Purtroppo, a causa dello scarso rilievo mediatico dato alla categoria,e soprattutto per la lontanza della mia Perugia dai principali campi di gara, ho potuto vivere l’ atmosfera della 24 ore piu famosa al mondo solamente attraverso le pagine satinate dei miei tanti Autosprint ( consentitemi la pubblicità occulta ), un po come quei bambini che guardano i giocattoli in vetrina senza poterseli comprare…. Lo scorso week end, approfittando dell’ ospitalità dell’ amico Giacomo ( che ringrazio ancora per tutto ), ho deciso di affrontare l’ onerosa trasferta a Monza. Mi sono fatto “coraggio” e alle 13.45 di sabato 26 Aprile ( dopo oltre 6 ore di treno, per lo più da solo! ) arrivo finalmente alla stazione di Biassono-Lesmo. Quella di Biassono-Lesmo è una minuscola stazione ( non c’è nemmeno la biglietteria ) situata subito dietro la prima curva di Lesmo: appena sceso dal treno, il rombo delle Radical in quel momento in pista mi accoglie nel migliore dei modi.
Arrivo all’ ingresso situato in corrispondenza della prima variante e, dotatomi di regolare biglietto, mi vado immediatamente a posizionare sulla tribuna esterna della prima variante in attesa delle qualifiche della Le Mans series. Non appena sul semaforo della pit lane si accende il verde rimango di stucco: cavolo quanto sono veloci i prototipi!! Senza scrutare la tabella dei tempi, salta subito all’ occhio la rapidità delle biposto, estremamente agili sui cordoli nonostante le loro possenti dimensioni. La sessione scorre veloce, e alla fine la pole va alla Peugeot HDI che stampa un clamoroso 1’31″470 (!!!). A chi non è pratico del circuito di monza questo numero potrebbe non dire niente, ma vi posso garantire che questo è un ottimo tempo: tanto per rendervi l’ idea, la Formula 1 gira in circa 1’22 , la Gp2 in 1’31, il GT in 1’44, la Superbike in 1’45 e il Wtcc in poco meno di 2 minuti… Un altra cosa che mi ha stupito ( e della quale avevo solo sentito parlare ) è l’ assoluta silenziosità dei motori Diesel, cosa inusuale per un auto da competizione. Sia Peugeot che soprattutto Audi, passano quasi “inosservate” davanti alle tribune, sommerse dai tuonanti ruggiti dei numerosi Judd benzina in pista. La cosa mi da quasi fastidio, perchè si perde il senso della velocità. Facendo un paragone col calcio, è un po come assistere ad una partita di Champions League giocata a porte chiuse senza tifo: è pur sempre una partita di Champions, però non è la stessa cosa… Per fortuna, oltre ai Judd ci pensano i Corvette, Ferrari, Zytec, Aston Martin e soprattutto Lamborghini V12 ( paradisiaco v12…) a “rumoreggiare” l’ambiente. Finito il turno della Lms, mi faccio un giretto per l’ autodromo. Camminando per il bosco del parco, mi reco all’ Ascari e mi godo gara 1 della World Series Renault. La corsa è molto piacevole, i duelli non mancano e le buone prestazioni del nostro Di Sabatino (2° al traguardo) appassionano il pubblico presente in tribuna, in quello che è a mio parere uno dei punti più panoramici dell’ autodromo ( se ci si piazza bene, si vede il tratto che va dal Serraglio fino all’ entrata della Parabolica ). Sono orami quasi le cinque, e non ho ancora visitato il Paddock. Accompagnato dal rombo della Porsche 936 e delle altre auto dell’ historic challenge, mi muovo di conseguenza. Appena entrato, mi accorgo che l’ atmosfera è rilassata, molto friendly e soprattutto alla portata di tutti ( il biglietto costa 20 euro ): si può “toccare con mano” il lavoro dei meccaci, farsi la foto con le macchine e perchè no, beccarsi l’ autografo di qualche vecchia gloria ancora in azione( Verstappen, Capello, Mcnish, Panis…). Vengo addirittura a sapere che, pagando una maggiorazione ( 50 euro se non sbaglio), si può acquistare una “grid walk”, cioè una camminata sulla griglia di partenza nei minuti che precedono il via delle gare. Il tutto mi lascia stupito, abituato come sono all’ austerità e ai prezzi ( arrivati a livelli insostenibili ) del mondo Formula 1, e comincio a capire come mai la gente sia stufata di tutto ciò. La giornata scorre veloce, e il sole inizia a nascondersi sotto l’ orizzonte.
Potrei a questo dilungarmi nella descrizione della giornata di domenica ( ancora piu bella di quella di sabato ), ma risulterei ripetitivo e forse pesante, non essendo mio obbiettivo fare la cronaca del fine settimana. Il vero scopo di questo mio sfogo è il cercare di trasmettere a te che stai leggendo il mio articolo le emozioni, le sensazioni, la passione che anche una corsa tra virgolette minore può trasmettere. Non esite solo la Formula 1, non esitono solo Ferrari o Mclaren, Schumacher o Hamilton: il Motorsport, proprio come la vita, è bello perchè vario. Non ponetevi dei limiti, scoprite, sperimentate, andate oltre ciò che un freddo tubo catodico trasmette tra le due e la quattro, non importa che sia la LMS piuttosto che Wtcc piuttosto che il DTM: l’ importante è provare. Ne rimarrete stupiti…
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