Oramai siamo in piena atmosfera monegasca e quindi non ci resta che continuare le nostre analisi sui team che correrranno la prossima edizione del Gp di Monaco. L’articolo di oggi è dedicato alla cara Honda che sta vivendo una situazione difficile . Questa doveva essere la stagione giusta, della piena rinascita dal 2007 che non è stato disastroso anzi, pietoso.
Ma alla fine, dopo acquisti eccellenti che hanno messo in risalto la figura della new entry Ross Brawn, i risultati non sono arrivati, l’aerodinamica è ancora primitiva e lo staff ha ancora molto da maturare. Per quanto riguarda i piloti, la situazione è ancora più critica perchè sia Button e sia Barrichello sono psicologicamente “alla frutta”, tanto per usare un gergo derivante dal mondo del ciclismo. Nè l’uno e ne l’altro hanno saputo interpretare al massimo questa Ra108 che a volte sembra nervosa da guidare e richiede tanto lavoro e soprattutto determinazione, elemento che i due gentleman drivers non hanno più a loro disposizione. Ricapitolando la stagione in corso con le sue gare già effettuate, i risultati sono scadenti e solo una volta Button è riuscito ad arrivare a punti, in Spagna per l’esattezza, grazie ad una corsa ad eliminazione diretta che lo ha riportato in auge senza che lui facesse qualcosa di concreto, mentre per Barrichello solo a Melbourne gli era stata presentata l’occasione giusta, ma con il suo solito fare sbarazzino e con la testa tra le nuvole, ne ha passate di tutti colori con penalità di tutti i tipi. In Australia si era vista una Honda diversa, probabilmente perchè era il primo Gp e nessuno aveva portato evoluzioni e quindi le prestazioni erano quasi identiche, infatti si è visto col passare del tempo come la Honda sia ritornata ai livelli dell’anno scorso. Se proprio dobbiamo individuare un problema dalle loro parti, è più facile cambiare aria e gettare nuove basi, sia per quanto riguarda i piloti che per tutto il team, ad eccezion fatta per Ross Brawn che in futuro sarà di vitale importanza e saprà portare a compimento alcune scelte rischiose, ma bisogna avere solamente molta pazienza, voglia e determinazione di partecipare al progetto e di soffrire affinchè le porte del paradiso non saranno aperte. Per quanto riguarda Monaco, visto che le prestazioni si livellano abitualmente e il rischio di pioggia è alto, credo che con un pizzico di fortuna i giapponesi potranno avere qualche piccola soddisfazione.
Stefano Chinappi
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