Ci sono volte nella vita in cui insegui un sogno, passi anni ed anni aspettando che si avveri, senza mai mollare; tenace e caparbio le provi tutte, ma sul piu bello il sogno si tramuta in incubo. Chi ha gia provato un esperienza simile certamente potrà capire lo stato d’animo di Adrian Sutil, un pilota di 25 anni che sul piu bello ha dovuto fare i conti con il destino avverso. Proviamo ad esaminare le sue sensazioni nel corso della gara. Nel tempio della perfezione, nella pista dove i sorpassi sono pressochè impossibili, Sutil parte in ultima fila convinto di dover disputare un’altra gara in salita; per circa una sessantina di giri si limita a controllare, a non fare errori, perchè una Montecarlo bagnata può dare sorprese inaspettate. Tra safety-car, ritiri e cambi gomme, con pista che si asciuga e torna bagnata, per un pilota che non è mai andato oltre un ottavo posto in carriera e che corre per una macchina alle prime armi, un quarto posto a meno di 10 minuti dal termine equivale all’occasione della vita. Cosa gli sarà passato per la mente prima e dopo l’incidente? Adrian aspettava con impazienza lo scadere di quei minuti, continuava a ripetere di essere vicino al sogno, sperava che quella safety car durasse per tutta la gara: alla ripartenza il cuore pulsava come non mai, sapeva che se Kimi l’avesse superato la sua gara sarebbe rimasta superba. La bandiera a scacchi sembrava non arrivare mai, negli occhi non c’era piu la pista, ma un lento scorrere di immagini aventi una prima pagina di giornale con impresso in un angolino la sua foto, cornice della sua grande impresa. Poi un urto: Per Adrian sono momenti terribili, vorrebbe continuare, non dare adito a coloro che gli stanno chiedendo di rientrare ai box; vorrebbe capire il tedesco, capire cosa sia accaduto dietro, cosa avesse combinato Raikkonen. Nei Box, resosi conto che non c’era piu niente da fare, si lascia andare in un fiume di lacrime, quadro perfetto per indicare la rabbia, la sofferenza e il senso di frustrazione che una domenica maledetta gli ha inchiodato nell’anima. In queste due settimane Adrian si troverà in uno stato confusionario, continuerà a ripetersi che l’occasione della sua vita è andata perduta, che niente piu gliela restituirà; ce l’avrà a morte con il povero Kimi, nonostante sappia che non è stata colpa sua. Ma una cosa è certa: A Montreal assisteremo al miglior Sutil della carriera; dopo delusioni come queste, un pilota è capace di trasformarsi in una belva feroce, e state sicuri che il giovanotto della Force India ci regalerà qualche colpo di scena.
Antonio Borsa
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Allora… finalmente ti trovo d’accordo con me sul :”Affair-Sutil” a MonteCarlo ! Meglio tardi ke mai, nonostante ancora Tu non dica ke la colpa fu di Raik. :evil:! Penso di aver capito xkè : non vuoi dispiacere 1 certa persona ke x il Kimi in questione è in 1 specie d’adorazione, o no ?! Comunque 6 sempre puntuale e preciso nelle tue considerazioni e soprattutto… molto bilanciato, come credo d’aver capito, essere d’obbligo quì così, o sbaglio ?! 1 abbraccio da Fiore S.R.