Scott Dixon allunga in classifica su Castroneves. E’ questo l’esito concreto della spettacolare gara del Texas, corsasi nella tarda serata di sabato negli USA , in Italia domenica mattina prima dell’alba. L’australiano, dopo le due vittorie convincenti ottenute in questa stagione e l’ottimo secondo posto a Milwaukee, continua la sua striscia positiva, ed appare l’unico serio candidato al titolo capace di alternare prestazioni convincenti in gara, a preziose qualifiche. Durante quest’anno Dixon infatti, nel corso di tutte gli appuntamenti disputatesi fino ad ora, è rimasto sempre e costantemente nelle prime posizioni, in grado di dare l’impressione sempre di poter vincere in ogni fase della gara. E per di più in scioltezza. Alla domanda “Quale è il tuo segreto?” rivoltagli dall’inviata ai box della ESPN appena sceso dall’abitacolo, il neozelandese risponde “Non ci posso credere, è fantastico per me e per tutta la squadra, ora possiamo dire che abbiamo tutte le credenziali per la conquista del titolo!”. Ora il vantaglio si allarga e sono trentacinque punti di ritardo che il brasiliano Castroneves ha nei suoi confronti. Anche questi è stato autore di una gara notevole, considerando una penalità che gli è stata inflitta.
Durante la gara Dixon, ha condotto il gruppo per sette volte. Il suo ultimo sorpasso, quello decisivo è stato operato nei confronti di un redivivo Marco Andretti, autore di una gara regolare nonostante fosse partito attardato dalla quattordicesima posizione. Purtroppo proprio verso la fine è stato coinvolto in un incidente a cinque giri dal termine (sui duecentoventotto previsti) con Ryan Hunter Reay, mentre entrambi battagliavano per la seconda posizione. Proprio nel giro successivo il sorpasso di Dixon nei confronti del nipote di Mario, si è consumato il fattaccio, che ha permesso alla Penske di salire sul podio ed occupare la seconda e terza posizione. Entrambi i piloti procedevano l’uno a fianco dell’altro, come d’altronde si è visto per gran parte della gara con grandi battaglie tra tutti i concorrenti, quando la Dallara Rahal-Letterman celeste-verde ha tentato di guadagnare la seconda piazza. Andretti che si è tenuto all’esterno per quasi tutto l’arco di tempo della gara, sia nei tentativi di sorpasso, che negli episodi in cui tentava di difendersi dagli attacchi, lo ha fatto anche questa volta. Nell’impostare la curva è sceso verso il basso proprio mentre Hunter-Reay, gli era affiancato. Questi non ha decellerato e ha continuato a spingere gas riversandosi verso l’interno per sfruttare la curva avvantaggiandosi dunque per il sorpasso. Nel momento in cui ha toccato ed oltrepassato la linea bianca, ha perso leggermente il controllo con un effetto “pendolo”, impattato con la AGR del pilota rivale, dando poi vita ad un incidente quanto spettacolare, con tanto di scintille prolungate, quanto pericoloso. La macchina di Andretti, che ha chiuso la traiettoria, si era nel frattempo disposta per obliquo venendo dilaniata nella paratie laterali a causa dell’impatto frontale di quella di Hunter-Reay. Le due vetture si sono pericolosamente portate avanti congiunte strisciando pericolosamente sul muretto della curva 4. Il banking elevato e ripido ha costretto poi la Dallara di Andretti (ritornata alla colorazione consueta per l’occasione con sponsor il logo Blockbuster) a scendere lentamente mentre sopraggiungeva Wheldon che ha sfiorato l’impatto.
La gara finisce in regime di pace-car e Dixon vince in scioltezza risparmiando il prezioso carburante. Probabilmente se non ci fosse stato regime di bandiere gialle, molti piloti sarebbero dovuti ricorrere ai box per uno splash’n’go finale. Una tattica che è stata anticipata da Vitor Meira che a sorpresa dopo l’ennesima ripartenza, la settima, si era ritrovato tra i primi ed era passato in testa con largo margine di vantaggio su Andretti,Dixon e Hunter-Reay che battagliavano fra di loro per recuperarlo. Purtroppo per il brasiliano della Panther la sosta ai box è stata anticipata, e al momento di rientro si era già in regime di bandiere gialle a causa dell’incidente fra Andretti e Hunter Reay. Per lui una settima posizione finale ad un giro di ritardo dal vincitore della corsa.
“Ho dato un’occhiata negli specchietti, e ho visto che stava succedendo qualcosa di strano laggiù in fondo. Quando hai otto giri da compiere per finire la gara, e venti piloti si danno battaglia nell’arco di un gap di un secondo, bè qualcosa deve pur succedere”- l’opinione di Dixon, nelle vesti di spettatore del contatto di chi in quel momento precedeva.
Helio, è secondo, e conduce la gran parte dei giri, ben ottantacinque, ma finisce in seconda posizione. Sebbene le tornate al comando, il brasiliano non è stato in grado di poter vincere. Anche a causa di quella penalità e conseguente “drive through” che lo ha relegato in diciottesima posizione ad un certo punto della corsa. Di diverso avviso il pilota – “Per la vettura che avevamo potevamo anche vincere, anzi ero sicuro di potercela fare. La mia penalità è giunta a causa di una infrazione nella pitlane, perchè ho superato il limite di velocità. Per colpa della penalità mi sono trovato dietro con un giro di ritardo”.
Ryan Briscoe invece anche ha avuto una gara controversa. A causa di un impatto lieve con Hunter Reay è stato costretto a cambiare l’alettone, ma poi è stato autore di una battaglia incredibile con Dixon per la prima posizione, quando entrambi si sono trovati appaiati a guidare le altre vetture del gruppo che pressavano distanziate di una manciata di centesimi e decimi. Una lotta che li ha visti appaiati per molti giri appunto, senza che nessuno dei due cedesse di un passo. Anche lui si è trovato ad un certo punto della gara fortemente attardato a causa di una penalità. Accade nella prima sosta ai box-“Non so cosa stavo pensando quando ho mancato il mio box. Sono entrato in quello della Ganassi di Wheldon, e giustamente ne sono stato cacciato dai loro meccanici, perchè Dan sopraggiungeva in quel momento. Sono tornato in pista, e un giro dopo sono rientrato prima per la penalità e poi ancora per la mia sosta. La mia vettura è stata perfetta nella prima parte di gara, mentre poi le prestazioni non sono state granchè. Siamo stati bravi a sfruttare tutti e siamo terzi comunque”.
Dan Wheldon, che doveva correre la gara con una vettura dalla livrea particolare dai colori scuri, è stato costretto a ricorrere forzatamente al muletto dai colori tradizionali. “Niente “Polaroid” per stasera. L’incidente l’ha distrutta completamente. Il mio fine settimana è stato evanescente, ed incredibilmente sono quinto”.
Tony Kanaan, che alla vigilia della gara era pessimista sulla riuscita della gara, è partito tredicesimo e ha concluso in quinta piazza. Si è trovato anche terzo per un tratto di gara ed è stato in grado di lottare comunque fra i primi per buona parte della gara, approfittando all’inizio della sosta ai box per guadagnare alcune posizioni. Ed una incomprensione ai box lo ha costretto a perdere diciotto secondi in pitlane. Alla fine perde contatto con i primissimi superato anche dalle Penske. Per lui comunque punti importanti “Abbiamo litigato nel trovare il giusto equilibrio qui in Texas. Qualcosa poi si è rotto durante l’ultimo pit, credo fosse l’assale posteriore. Era anche pericoloso ma ho continuato. Mi devo scusare con Dan.”
Autore di una gara consistente dall’inizio alla fine anche Hideki Mutoh, con un bel sesto posto finale. Risultato che fa guadagnare al giapponese il miglior risultato dei rookies, a causa dell’uscita di Hunter Reay. “Se l’ultima bandiera gialla non ci fosse stata, credo che la terza posizione sarebbe stata alla nostra portata. Ho dovuto anche rallentare per preservare carburante. Eì un pò frustrante ma è cosi’ che vanno le cose. C’è anche il lato positivo: ho imparato cosi’ tanto in questo week-end che ho fatto grandi progressi nel gestire la mia vettura in mezzo al traffico.”
Buddy Rice è splendidamente ottavo, seguito da Carpenter con la Vision Menard. Graham Rahal è il migliore dei piloti Champ Car ed è undicesimo. Wilson esce prematuramente, cosi’ come l’ottimo, fino a quel momento, Oriol Servia. Per Schectker un ritorno amaro. Una splendida qualifica, ma una gara in salita, fino al contatto che lo ha messo fuori gioco.
Un protagonista assoluto della gara è stato lo spettacolo che non è mai mancato. Presente assiduamente nelle fasi delle ripartenze, lo è stato anche nei copiosi duelli corpo a corpo, con vetture allineate testa a testa, con tanto di scintille. Una gara veramente combattuta, e non poteva essere diversamente: eravamo in Texas !
Pos | Num | Pilota | Team | Giri | Gap | Ultimo giro |
1. | 9 | Scott Dixon | Chip Ganassi Racing | 228 | 24.4914 | |
2. | 3 | Helio Castroneves | Team Penske | 228 | 0.0479 | 24.5081 |
3. | 6 | Ryan Briscoe | Team Penske | 228 | 0.6173 | 24.4948 |
4. | 10 | Dan Wheldon | Chip Ganassi Racing | 228 | 3.3000 | 24.2418 |
5. | 11 | Tony Kanaan | Andretti Green Racing | 228 | 4.3124 | 24.3995 |
6. | 27 | Hideki Mutoh | Andretti Green Racing | 228 | 5.0571 | 24.5330 |
7. | 4 | Vitor Meira | Panther Racing | 227 | 1 lap | 24.4085 |
8. | 15 | Buddy Rice | Dreyer & Reinbold Racing | 227 | 3.9954 | 24.4414 |
9. | 20 | Ed Carpenter | Vision Racing | 227 | 5.7520 | 24.4218 |
10. | 7 | Danica Patrick | Andretti Green Racing | 227 | 6.6641 | 24.5786 |
11. | 06 | Graham Rahal | Newman/Haas/Lanigan Racing | 227 | 8.6711 | 24.6768 |
12. | 2 | A.J. Foyt IV | Vision Racing | 226 | 2 laps | 24.4329 |
13. | 8 | Will Power | KV Racing Technology | 226 | 1.3418 | 24.5361 |
14. | 33 | EJ Viso | HVM Racing | 226 | 5.7015 | 24.4666 |
15. | 18 | Bruno Junqueira | Dale Coyne Racing | 226 | 7.6579 | 24.5221 |
16. | 24 | John Andretti | Roth Racing | 226 | 9.9354 | 24.4676 |
17. | 23 | Milka Duno | Dreyer & Reinbold Racing | 226 | 12.0914 | 24.6874 |
18. | 19 | Mario Moraes | Dale Coyne Racing | 223 | 5 laps | 24.8142 |
19. | 26 | Marco Andretti | Andretti Green Racing | 222 | 6 laps | 24.3582 |
20. | 17 | Ryan Hunter-Reay | Rahal Letterman Racing | 222 | 0.1953 | 24.5699 |
21. | 96 | Mario Dominguez | Pacific Coast Motorsports | 222 | 6:22.7563 | 24.6747 |
22. | 25 | Marty Roth | Roth Racing | 221 | 7 laps | 24.8309 |
23. | 36 | Enrique Bernoldi | Conquest Racing | 210 | 18 laps | 24.6357 |
24. | 34 | Jaime Camara | Conquest Racing | 210 | 13:48.7422 | 24.6712 |
25. | 12 | Tomas Scheckter | Luczo Dragon Racing | 56 | 172 laps | 24.3957 |
26. | 5 | Oriol Servia | KV Racing Technology | 47 | 181 laps | 24.7806 |
27. | 02 | Justin Wilson | Newman/Haas/Lanigan Racing | 39 | 189 laps | 24.3811 |
28. | 14 | Darren Manning | AJ Foyt Enterprises | 19 | 209 laps | 24.5532 |
CLASSIFICA PILOTI
1. Scott Dixon 284
2. Helio Castroneves 249
3. Dan Wheldon 217
4. Tony Kanaan 204
5. Ryan Briscoe 169
6. Danica Patrick 164
7. Hideki Mutoh 159
8. Marco Andretti 154
9. Ed Carpenter 154
10. Oriol Servia 150
11. Will Power 147
12. Vitor Meira 136
13. EJ Viso 133
14. Ryan Hunter-Reay 132
15. Buddy Rice 132
16. Graham Rahal 127
17. Enrique Bernoldi 125
18. A.J. Foyt IV 123
19. Darren Manning 119
20. Justin Wilson 117
21. Bruno Junqueira 96
22. Mario Moraes 89
23. Townsend Bell 71
24. Marty Roth 67
25. Jay Howard 62
26. Mario Dominguez 57
27. Franck Perera 56
28. Milka Duno 51
29. Jaime Camara 46
30. John Andretti 40
31. Tomas Scheckter 34
32. Roger Yasukawa 16
33. Davey Hamilton 16
34. Buddy Lazier 13
35. Alex Lloyd 10
36. Jeff Simmons 10
37. Sarah Fisher 10
MN
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