E’ giunta la Domenica, ma il trionfo tanto aspettato di Larini non è arrivato. Sarà che il nostro portabandiera non si è sforzato abbastanza in partenza, pur di tenere a bada gli scalmanati Rydell e Y.Muller. Sarà che le Leon Tdi sono talmente superiori con quel motore turbo che non vale la pena chiudere la porta per rischiare di uscire alla prima curva. Eppure questa è la situazione nel Wtcc, con Rydell che ha trionfato in gara 1 della Race of Portugal, secondo posto per Larini con tanto di beffa poichè era riuscito a mostrare un passo superiore rispetto al “nemico” svedese. Terzo, con la possibilità non di scalzare in classifica Tarquini ma almeno di avvicinarlo, Yvan Muller. Il francese è stato il testimone illustre della partenza che ha visto prevalere Rydell ma che non lo ha risparmiato, poichè Larini si è dovuto arrendere anche al volpone alsaziano. Ma grazie anche alla pressione esercitata dal toscano, il terzo posto era l’unica ancora di salvezza per poter uscirne soddisfatti dalla gara in questione. Estoril, pista che solitamente dovrebbe favorire le vetture a trazione posteriore, ha visto come protagonista il veloce Huff, quarto dopo aver affrontato una battaglia andata a suo favore contro Priaulx e Genè. Quinto, appunto, lo spagnolo della Seat che ha saputo tenere a bada almeno il campione in carica della serie, dopo aver mostrato le sue ampie lacune nel correre tutta la gara con un ritmo accettabile. Mentre i primi lottavano tra loro, Tarquini si è trovato nell’inferno più totale. Già la posizione in griglia non era eccellente, ha ricevuto poco dopo la partenza una sportellata da un’altra vettura e si è dovuto girare. Ma il cinghio non si è disperato, continuando a correre con saggezza senza esagerare, quindi si è accontentato del tredicesimo posto, alle spalle del vincitore della categoria indipendenti Corthals. Il belga è stato favorito dal problema al cofano motore della vettura di Hernandez, mentre il compagno di squadra dello spagnolo, D’Aste, si è girato quando mancavano pochi giri alla conclusione.
Stefano Chinappi
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