Penske. Una sola, unica parola che basta ad evocare la gloriosa stagione 2006. Sembrava un passato ormai rimosso, cancellato, ed invece una nuova anche se flebile riscossa sembra essere stata riportata in auge dopo i primi accenni , qualche timido spunto, nel corso di queste due stagioni che ci hanno separato dall’annata del terzo titolo di Hornish. Ed anche della miglior stagione in assoluto di Helio Castroneves in IRL da qualche anno a questa parte (se si eccettua il biennio 2002-2003). Per vincere un campionato Indycar non servono vittorie bensi’ fatti, ovvero tradotto, punti. Preziosi i piazzamenti a podio, quelli nella Top Five, ma soprattutto preziosi in quanto tali: sperare ed anzi avere l’accortezza di portare a termine le gare , vedere la bandiera a scacchi alla fine di una fatica immane, o comunque uscire di scena il più tardi possibile per immagazzinare comunque la preziosa linfa vitale che tiene a galla gli inseguitori in classifica generale, che ti fa prendere il volo se ti trovi a guardare tutti dall’alto verso il basso. Sembra averlo capito anche troppo bene quest’anno Helio che si guarda bene dal vincere “troppe” gare, e si pone agli antipodi; lo stesso non si può dire del suo compagno di scuderia che ha corso sul filo di lana spinto oltre che dalle motivazioni personali, più dall’obbligo categorico di ben figurare in un team di primo rilievo. Motivo per il quale più volte ha rischiato di vedere il proprio contratto stracciato, per via del suo rendimento altamente discontinuo in cui si sono alternati errori propri, anche grossolani, a veri e propri strali lanciati dalla dea della sfortuna , leggasi Watkins Glen e Nashville tanto per citare i più clamorosi. Di quelli che sono capaci di lasciarti con il morale a terra, che ti abbattono per buona parte di tempo e su cui hai bisogno di rifletterci un pò su, laddove il tempo per recuperare con tutta calma proprio non ce ne è , soprattutto quando si corre sei volte su sei settimane. Ed ecco allora che una nuova pole firmata Penske funge da scacciapensieri e ti ridona il sorriso, il buonumore che ti porti dietro da una domenica prima nel Mid-Ohio. Seconda prima fila consecutiva a parti invertite nella Rexall Edmonton Indy nel venerdi’ di qualifica. La prima volta in cui entrambi i piloti hanno affrontato il tracciato aeroportuale, quella che di solita serve a fare esperienza, se ci si trova di fronte, anzi, se si ha dietro una schiera di contendenti che già ne conoscono i segreti e sono pronti a far incetta di risultati eclatanti. Risponde alla chiamata Ryan Briscoe e la sua Dallara n.6 che partirà dalla pole , per un crono di un minuto scarso , una media di 116.955 miglia orarie, sul tracciato di quasi due miglia (1.973 per la precisione). Lo stesso Briscoe si era già dimostrato il migliore nella seconda sessione, mentre nella Fast Six, il tempo viene fatto segnare al terzo dei quattro giri disponibili per ciascun pilota. “Incredibile, non ci posso credere per quanto sia stato facile agguantare questa pole. Ho fatto di tutto per restare a galla e qualificarmi per l’ultima sessione, ed addirittura mi trovo qui. Avevamo sbagliato le gomme e sono stato anche bravo a rimanere in pista per un giro appena, quello che serviva per essere tra i migliori sei. Abbiamo sventato l’eliminazione ed ora eccoci qui”. Nell’ultima sessione da dieci minuti, quella riservata a più performanti della giornata, Briscoe vola dalla sesta alla prima posizione con il suo miglior giro della giornata “Durante il primo giro, i pneumatici si sono riscaldati molto velocemente, e sapevo di dover fare di tutto per guadagnare la pole oggi”.
Castroneves è secondo con il tempo di 1.00.8360, la sua sesta prima fila quest’anno in tredici qualifiche. “Abbiamo spinto al massimo cosi’ come tutti gli altri da quel che potevo vedere in pista. I piloti escono sul tracciato secondo un ordine prestabilito, ed ognuno ha la chance di piazzare il suo miglior giro e cosi’ superare gli altri contendenti. Nell’ultima fase, il secondo gruppo aveva appena finito la qualifica, io sono uscito dopo e non potevo far altro che rimboccarmi le maniche. E’ stato uno di quei giri dove non puoi nè vuoi fare errori, e cosi’ ho guidato più con la testa pensando di potercela comunque fare, ma non è bastato”. Quarta pole position per Penske dunque, nel 2008, quattordicesima prima fila nella IRL/Indycar, cinquantesima della sua storia nelle corse a ruote scoperte.
Dietro le vetture biancorosse c’è Oriol Servia, con la KV Racing grigia-arancio, una preziosa seconda fila. Agguantata anche da Scott Dixon in difficoltà nelle libere del giovedi’ e venerdi’ stesso. Poi Will Power, quinto, piazza la sua KV Aussie Vineyards gialloverde dietro la Ganassi del leader del campionato. Il neozelandese perde la possibilità di partire dietro le sue Penske per soli dieci centesimi di secondo. Sesto, Justin Wilson con la sua McDonal’s giallorossa che ha sofferto di un danneggiamento di entrambe le sospensioni poste sulla sua sinistra, tanto anteriore che posteriore. Il pilota è infatti uscito alla curva sette, andando ad impattare le barriere protettive. “Ho provato a spingere oltre il limite, ed il risultato è stato questo. Mi è andata male e sono dispiaciuto perchè eravamo veloci e guadagnavamo giri veloci. E’ stato un duro colpo a ciel sereno dopo un ottimo fine settimana”. Non è fortunato neanche Tony Kanaan, che partirà ultimo dopo essersi qualificato forzatamente dodicesimo. Infatti la sua personale di escursione fuori pista (curva cinque) gli ha provocato la rottura del motore. Il cambio previsto per il propulsore penalizza fortemente il pilota brasiliano.
Nella Top Ten anche Bruno Junqueira con la sua Dale Coyne, in compagnia di Mario Moraes, decimo, poi G.Rahal ottavo , e Dan Wheldon nono. La miccia dei fuochi d’artificio che tutti si aspettavano da Paul Tracy è stata accesa solo in parte perchè il canadese veleggia a metà gruppo dopo le sue ottime prove libere. Lo fa in compagnia di Marco Andretti e Danica Patrick ed Hunter Reay. Tracy è in parte insoddisfatto della sua prestazione, per il fatto di non essere stato in grado di raggiungere la Top Ten dopo esserci stato costantemente nei giorni scorsi. Ha accusato la mancanza di velocità , ed il carico di benzina eccessivo con conseguente peso eccessivo della sua vettura. Una caution e sospensione dell’ora delle qualifiche , dovuta al testacoda di Marty Roth, hanno completato la sua giornata sfortunata. “Oggi è stata dura, ma questa tipologia di qualifiche mi piacciono. Sono un pò deluso ovviamente , perchè avevo la possibilità di stare più avanti, visti i tempi della nostra Vision. Il fine settimana di gara è andato complessivamente bene, questo è stato il nostro primo impatto con il campionato. Per quanto riguarda nello specifico la giornata di oggi, avevamo troppo carburante a bordo nel primo stint, e dunque troppo peso che ha fatto vacillare la prestazione velocistica. Quando abbiamo capito il problema, ci sono state delle bandiere gialle proprio nel momento inopportuno. Siamo usciti alla fine ed abbiamo messo giù un bel giro che ci ha permesso di salire in Q2, poi nuovamente una sospensione e non siamo riusciti a qualificarci per la Fast Six. E’ frustrante , però la gara è lunga ed inizia domani quando sarà dato il vero start. Dobbiamo pensare non solo a noi stessi, perchè per far un buon risultato , servono anche errori da parte altrui: cercheremo di trarre profitto anche da questi”.
Pos | Vett | Pilota | Team | Tempo | Vel |
1. | 6 | Ryan Briscoe | Team Penske | 1:00.731 | 116.955 |
2. | 3 | Helio Castroneves | Team Penske | 1:00.836 | 116.753 |
3. | 5 | Oriol Servia | KV Racing Technology | 1:00.858 | 116.710 |
4. | 9 | Scott Dixon | Chip Ganassi Racing | 1:00.858 | 116.710 |
5. | 8 | Will Power | KV Racing Technology | 1:01.015 | 116.410 |
6. | 02 | Justin Wilson | Newman/Haas/Lanigan Racing * | no time | |
7. | 18 | Bruno Junqueira | Dale Coyne Racing | 1:01.299 | 115.871 |
8. | 06 | Graham Rahal | Newman/Haas/Lanigan Racing | 1:01.457 | 115.573 |
9. | 10 | Dan Wheldon | Chip Ganassi Racing | 1:01.666 | 115.183 |
10. | 19 | Mario Moraes | Dale Coyne Racing | 1:01.755 | 115.015 |
11. | 36 | Enrique Bernoldi | Conquest Racing | 1:02.023 | 114.519 |
12. | 11 | Tony Kanaan | Andretti Green Racing** | no time | |
13. | 26 | Marco Andretti | Andretti Green Racing | 1:02.299 | 114.011 |
14. | 17 | Ryan Hunter-Reay | Rahal Letterman Racing | 1:02.104 | 114.370 |
15. | 7 | Danica Patrick | Andretti Green Racing | 1:02.417 | 113.796 |
16. | 22 | Paul Tracy | Vision Racing | 1:02.239 | 114.122 |
17. | 4 | Vitor Meira | Panther Racing | 1:02.491 | 113.662 |
18. | 2 | A.J. Foyt IV | Vision Racing | 1:03.135 | 112.502 |
19. | 14 | Darren Manning | A.J. Foyt Enterprises | 1:02.664 | 113.347 |
20. | 96 | Mario Dominguez | Pacific Coast Motorsports | 1:03.136 | 112.500 |
21. | 33 | E.J. Viso | HVM Racing | 1:02.924 | 112.879 |
22. | 27 | Hideki Mutoh | Andretti Green Racing | 1:03.810 | 111.312 |
23. | 15 | Buddy Rice | Dreyer & Reinbold Racing | 1:03.428 | 111.983 |
24. | 20 | Ed Carpenter | Vision Racing | 1:03.883 | 111.185 |
25. | 23 | Townsend Bell | Dreyer & Reinbold Racing | 1:03.640 | 111.610 |
26. | 25 | Marty Roth | Roth Racing | 1:09.050 | 102.865 |
27. | 34 | Jaime Camara | Conquest Racing | 1:03.857 | 111.229 |
MN
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