Il gran premio di Budapest, che questo fine settimana sarà la sede dell’undicesimo gran premio della stagione, è entrato per la prima volta nel calendario di F1 nel 1986 e fin dalla sua prima edizione, vinta dalla Williams di Nelson Piquet, si è sempre disputato sul tracciato dell’Hungaroring, che sorge alla periferia della capitale ungherese.
L’ingresso nel mondiale di F1 del circuito dell’Hungaroring, fu un evento storico per il grande circus, che approdò per la prima volta nell’Est Europa, precorrendo quell’espansione verso nuovi orizzonti che ha portato la F1 in paesi come la Malesia, la Turchia o Singapore.
Il circuito che misura 4.381 km viene percorso per settanta volte in senso orario e presenta quattordici curve. La configurazione del tracciato, stretto e tortuoso, non favorisce i sorpassi. Una caratteristica che fa della pista ungherese una Montecarlo senza muretti e glamour. Si è così spesso costretti ad assistere a quegli impietosi e noiosi “trenini”di macchine, per la gioia degli sponsor, mentre fondamentali diventano le qualifiche, proprio perché, come detto, le possibilità di sorpassare sono davvero poche (tranne che sul rettilineo principale, allungato proprio per consentire maggiori sorpassi). Qui, la vera sfida per piloti e ingegneri è soprattutto trovare il giusto bilanciamento, per garantire una buona aderenza sull’asfalto (sconnesso e molto polveroso in quanto è un tracciato inutilizzato per il resto dell’anno) ma anche una monoposto maneggevole da guidare nelle curve, agile nei numerosi cambi di direzioni e rapida in uscita. Un’altra sfida per i team è rappresentata dalle alte temperature che mettono in ginocchio soprattutto le coperture, senza dimenticare il motore utilizzato a pieno solo per il 58% .
Budapest, spesso criticato da tifosi e piloti, è stato però anche teatro di memorabili gare che hanno fatto la storia della F1. Qui ad esempio il 13 Agosto 1989 il “leone” Nigel Mansell vinse rimontando dalla sesta fila, dopo aver battuto Ayrton Senna. Nel 1992, poi, Budapest fu lo scenario del primo trionfo mondiale di Damon Hill e nel 2001 di Michael Schumacher che insieme a Rubens Barrichello nel 2004 qui, portò la Ferrari a vincere il suo titolo costruttori numero quattordici.
O ancora, anno 1997, Damon Hill in testa per ben sessantotto giri si ritira per noie idrauliche alla sua Arrows cedendo la vittoria a Villeneuve. Sempre su questa pista Fernando Alonso nel 2003 ottenne la sua prima affermazione in F1 diventando anche il pilota più giovane ad aver vinto in F1, battendo il precedente record di Bruce McLaren. Ma l’Hungaroring evoca dolci ricordi anche a Jenson Button e la BMW ; il primo nel 2006 vinse il suo primo (e fin’ora unico) gran premio in carriera dopo 113 partecipazioni, la seconda ottenne grazie al tedesco Heidfeld, sempre lo stesso anno, il suo primo podio in F1. Fu anche la prima edizione che si svolse sotto la pioggia. Difficilmente verrà dimenticato anche l’episodio del 2007 ai box della McLaren durante le fasi finali delle prove ufficiali, quando Alonso rallentò il compagno Hamilton, sostando sulla piazzola nonostante avesse terminato il proprio pit stop, mentre dietro vi era accodato l’inglese in attesa di cambiare le gomme (comportamento che fu poi punito dai commissari con la retrocessione in griglia).
Il record della pista, 1:19.071, appartiene ancora a Michael Schumacher che lo realizzò nel 2004.
Il tedesco detiene anche il maggior numero di successi (quattro), davanti ad Ayrton Senna a quota tre. Fra i team, sette vittorie per Williams e McLaren, due in più della Ferrari a secco di vittorie sul circuito ungherese dal 2004 (allora vinse Michael Schumacher). Tra i piloti ancora in attività hanno vinto Rubens Barrichello (nel 2002), Fernando Alonso (nel 2003), Kimi Raikkonen (nel 2005), Jenson Button (nel 2006) e Lewis Hamilton l’anno scorso.
Gli orari del weekend
Venerdì 1 Agosto
10:00-11:30 Prima sessione di prove libere
14:00-15:30 Seconda sessione di prove libere
Sabato 2 Agosto
11:00-12:00 Terza sessione di prove libere
14:00-15:00 Prove ufficiali
Domenica 3 Agosto
14:00 Gara
Cristina Capruzzi
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Ottima preview!
L’edizione del 1986 faceva ben presagire ed invece poi..
inoltre il tracciato ha visto nel corso della sua storia soltanto tre layouts differenti: il primo nel 1986, il secondo a partire dal 1989 , si ridusse la lunghezza del circuito di circa una cinquantina di metri con l’abolizione di una chicane nel punto in cui sarebbe sorta la curva “Tre” (quella in salita dopo il secondo tornante in lieve discesa); poi dal 2003 hanno modificato uno dei due tornante gemelli del rettilineo, quello dopo lo start e hanno adottato una soluzione drastica alla “Adelaide” (tipo Nevers e appunto Adelaide)..Secondo me questa se la sarebbero potuta risparmiare..
Un’altra curiosità è che soltanto nel 2005 questa gara si è corsa in un mese differente dalle altre edizioni (agosto) anticipandola a fine Luglio.
Un’altra cosa e su questa forse potrei sbagliarmi, ma il circuito Ungherese è particolare anche perchè a differenza di molti altri sorti contemporaneamente o a posteriori, non ha ancora una nomenclatura per le sue curve.
A mio avviso poi è uno dei primi tracciati moderni che si sono stati costruiti dalla metà degli anni ottanta in poi: un circuito pianificato a tavolino che anche nell’ambientazione e nella modalità di progettazione reca alcuni caratteri distinguibili da mettere in comune con i tracciati più recenti sorti nella stessa epoca. Diciamo che rappresenta un circuito della prima era di quelli moderni (assieme a Messico ristrutturato, Suzuka, Jerez, Nurburgring, Kyalami post 1985, Buenos Aires anni novanta etc).