Agosto, mese da passare sotto l’ombrellone con un libro ed un compagno/a accanto. Agosto, mese dove i bolidi scorazzano come non mai su un circuito che di storico ha tutto, forse troppo ma che a noi piace così. E’ il mese della 24 ore di Spa, il secondo giorno più lungo dell’anno dopo la Le Mans. Una corsa che regala emozioni ogni singolo anno con i piloti italiani sempre protagonisti, come del resto le Case. L’anno scorso non avrà vinto, ma la Maserati vuole tornare sui suoi passi e rafforzare la leadership in campo. L’equipaggio principale sarà il Vitaphone team che schiererà piloti d’alto livello, coloro che hanno fatto la storia del Fia Gt ma che hanno saputo compiere una disfatta nella scorsa edizione. Bartels, Bertolini, Sarrazin e Van de Poele daranno vita a una sfida che sa più di vendetta. Ed è stato proprio l’ultimo dei piloti citati, Van De Poele, che a pochi minuti dalla fine della 60° edizione della 24 ore di Spa distrusse i sogni del team italo- tedesco, quindi da stasera sarà solo vendetta. Difficile pensare che la Maserati possa dominare poichè sia Corvette che Aston Martin hanno dimostrato le loro grandi capacità nella stagione in corso. Gli statunitensi, nel pieno della crisi finanziaria, difficilmente hanno mostrato lacune garantendo ai vari Gollin, Hezemans, Deletraz e Fassler il massimo della competitività dalla C6r. Certo, due ore sono nulla se confrontate a ventiquattro, ma il dubbio viene spazzato via se giriamo pagina e controlliamo nell’albo d’oro della stagione scorsa. Grande vittoria con un team, Phoenix Racing, che ha pochi fondi ma garantisce sempre risultati importanti. Invece, passando al team Aston Martin, la situazione diventa più complicata soprattutto sul fattore affidabilità. Molti ritiri, ma una vettura stabile con un motore più potente grazie agli ordini Fia. Troppi vantaggi che non rendono in classifica, poichè Wendlinger e Sharp si trovano ad inseguire. Il dubbio rimane, una grande incognita che verrà svelata entro le ore di gara, che saranno il vero banco di prova per coloro che vorranno entrare definitivamente nella storia delle corse endurance. Troppi anni sulla cresta dell’onda ma senza risultati eccezionali, quindi tanto vale darsi una mossa e vincere nei 3 giorni che ci dividono dalla Domenica. Infine, in Gt2 la situazione è delineata più del solito con la Ferrari presente su tutti i fronti e molti italiani pronti ad ambire alla fetta di torta più grande. Invece in Casa Porsche si riflette e i dubbi rimangono molti. A meno che Collard, assieme a Westbrook, sveli nuovamente il suo talento e combatta contro un esercito rosso.
Stefano Chinappi
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