Inizio scoppiettante della quinta ora di gara con un duello a quattro tra le due Corvette e le due Maserati. La Corvette di Hezemans-Fassler-Gollin-Deletraz riesce a tenere la testa seguita dalla vettura gemella di Margaritis-Alzen-Menten-Schlunssen e dalla prima MC12 di Bertolini-Bartels-Van De Poele-Sarrazin e la #2 di Negrao-Ramos-Pierguidi-Lemeret.
La Z06 di Hezemans poco dopo però è costretta a fermarsi per due volte di fila ai box, montando pneumatici da bagnato alla prima sosta in pit, commettendo un errore visto come la pista si stava asciugando, per questo sono stati costretti a fare un nuovo rientro. La seconda Z06 ne ha così approfittato per balzare in vetta.
Leadership che tuttavia è durata poco, alle 21.30 infatti Hezemans ha ripreso il comando della 24 Ore e allungando successivamente sulle MC12 all’inseguimento.
Dieci minuti dopo aver perso il primato della corsa, Margaritis deve dire addio a ogni sogno di gloria. Il pilota greco commette un errore, forse complice l’inesperienza, perdendo il controllo della sua Corvette, andando a sbattere contro le barriere. La sua auto prende fuoco ma per lui nessun infortunio di rilievo fortunatamente.
Arrivano le 22 e finisce il regime di Safety Car causato da Margaritis con le due Maserati al comando ma l’MC12 di Negrao va in testa coda. Il brasiliano tuttavia è fortunato infatti perde solo una posizione che riconquista, nemmeno tre minuti dopo grazie alla sosta ai box discutibile per la tempistica della vettura numero 1.
Dopo Le Mans continua a portar male la notte a Fassler. La sua Corvette, protagonista soprattutto con Hezemans, viene colpita nelle prime fasi della ripartenza ed è costretta a rientrare ai box seriamente danneggiata. Nello stesso punto pochi metri davanti a lui l’Aston Martin del Team Jetalliance con al volante Wedlinger perde il controllo e va in testacoda concludendo nella sabbia la sua 24 ore.
Nella classe GT2 sostanziale equilibrio nel duello tra Porsche e Ferrari con al comando al termine della settima ora la vettura tedesca di Collard-Lieb-Westbrook, seguita dalle Ferrari di Vilander-Bruni-Salo-Melo e Rigon-Ruberti-Malucelli-Camathias.
Matteo Mozzanica
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