Helio Castroneves torna finalmente alla vittoria dopo un lungo periodo di digiuno che sembrava durare all’infinito. Il brasiliano, che è riuscito a cogliere anche pole e giro veloce in questo week-end, domina e spazza via la concorrenza sul tracciato ipertecnico di Sears Point, il quale è stato al centro delle polemiche per lungo tempo a causa di una sensibile modifica nel tratto centrale.
Ma veniamo a noi; Castroneves parte in pole, accanto a lui l’insidioso Briscoe che ha già all’attivo due vittorie. La corsa fin da subito è sotto il dominio dei Penske’s boys, mentre nelle retrovie Scott Dixon è oramai avviato verso una competizione che lo vedrà sempre fuori dai giochi, quasi distratto e con la testa diretta a Detroit, che ospiterà il penultimo appuntamento stagionale.
La corsa si infiamma quando sia Viso che Wheldon (I due più veloci del lotto delle retrovie) si avviano ai box molto prima del previsto; viene da pensare ad una tattica dotata all’attacco in vista delle caution. Il dominio di Helio è incredibile, quasi da guadagnare più di una decina di secondi sul diretto rivale australiano. Grandi lotte alle spalle dei big, ma non si vede l’ombra di alcun sorpasso. Oramai siamo pronti per accogliere il primo vero turno di pit, quando Marty Roth ed Aj Foyt IV decidono di provare a cambiare le sorti della corsa; Castroneves perde il vantaggio poichè i commissari decidono di far sventolare le bandiere gialle, sinonimo puntuale di caution assicurata. Roth, giratosi a causa di un suo errore in uscita da un Turn, riprende la via da seguire. Molti big decidono di entrare ai box subito, mentre sia Kanaan che Briscoe restano in pista; questa scelta rappresenterà per entrambi una sorta di esclusione diretta per la vittoria.
Dopo tante difficoltà nell’approcciare con questo campionato, duro e incredibilmente eccitante, Ernesto Viso si ritrova in testa per pochi giri dopo la conclusione del periodo di caution. Nessuno sbaglio, nemmeno un gesto di eccessiva foga, che è normale aspettarsi da un rookie dal sangue caldo come lui. Invece, riesce a gestire la situazione, seppur per poco, rovinando i piani di un playboy come Wheldon, in una smaniosa ricerca di risultati.
Ma il ritmo di Castroneves è eccessivo, quasi insopportabile per tutti. La voglia matta di riconquistare la leadership fa si che il brasiliano diventi più lucido che mai, illustrando al pubblico californiano sdraiato sulle aride colline attorno al tracciato, quanto sia eccessivamente semplice per lui distruggere la concorrenza, lezione riservata specialmente al kiwi volante. Proprio Scott Dixon capisce fin da subito che non è giornata, quindi si mette ai ripari, mostrando qualche difficoltà quando a lottare con lui ci sono ossi duri come Power e Wilson.
Oramai siamo alla conclusione della corsa, restano pochissimi giri e Castroneves ha un vantaggio incolmabile su Briscoe. L’australiano si accontenta, benchè qualche doppiato non gli restituisce quella gioia di combattere per il primo posto. Alle loro spalle, Kanaan non può nulla e reagisce a suon di record personali, mentre Wheldon tenta in tutti i modi di sacrificare la sua ottima quarta piazza provvisoria, per reagire alle eccellenti manovre di doppiaggio da parte del brasiliano dell’Andretti Green; team che ha potuto festeggiare anche l’ottimo quinto posto agguantato a denti stretti da una Patrick in forma. Invece, Dixon è più indietro e si ritrova ancora a difendersi, nonostante sia giunto al capolinea già da molto tempo; dodicesimo piazzamento finale per lui, mentre il compagno di battaglie, Wilson, è riuscito a concludere al nono posto. Ottimo ottavo per Rahal, autore di una corsa di attesa che lo ha giustamente premiato.
Noiosa o non, la corsa si scatena negli ultimi due giri, quando Power perde tutte le posizioni guadagnate per colpa di un lungo nel tratto dell’ultima chicane. Infine, anche Carpenter stuzzica il pubblico californiano con un testacoda. Unico ritirato, Tomas Scheckter.
Saranno passati anni, mesi e giorni, ma il buon vecchio Castroneves è riuscito finalmente a sconfiggere quella sfortuna che lo ha accompagnato per tutta la stagione, fino a quell’ultimo giro sull’ovale di Sparta quando si ritrovò senza benzina dopo aver indovinato la giusta strategia.
Stefano Chinappi
Dopo il traguardo:
1 – Helio Castroneves – Penske – 80 giri
2 – Ryan Briscoe – Penske – 80
3 – Tony Kanaan – AGR – 80
4 – Dan Wheldon – Ganassi – 80
5 – Danica Patrick – AGR – 80
6 – EJ Viso – HVM – 80
7 – Vitor Meira – Panther – 80
8 – Graham Rahal – NHL – 80
9 – Justin Wilson – NHL – 80
10 – Mario Moraes – Coyne – 80
11 – Buddy Rice – D&R – 80
12 – Scott Dixon – Ganassi – 80
13 – Hideki Mutoh – AGR – 80
14 – Marco Andretti – AGR – 80
15 – Oriol Servia – KV – 80
16 – Mario Dominguez – Pacific Coast – 80
17 – Bruno Junqueira – Coyne – 80
18 – Ryan Hunter-Reay – Rahal Letterman – 80
19 – Townsend Bell – D&R – 79
20 – AJ Foyt IV – Vision – 79
21 – Enrique Bernoldi – Conquest – 79
22 – Darren Manning – Foyt – 79
23 – Ed Carpenter – Vision – 78
24 – Jaime Camara – Conquest – 78
25 – Will Power – KV – 77
26 – Marty Roth – Roth – 76
Ritirato/DNF
Tomas Scheckter – giro 57
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