Anno 1986, Giugno, è una difficile annata per i rally. Gli episodi che alimentano il malcontento da parte dei piloti e dei tecnici su regolamenti troppo permissivi e sulla eccessiva pericolosità delle vetture del gruppo b, si susseguono uno dietro l’altro basti ricordare i gravissimi incidenti avvenuti a Santos durante il rally del Portogallo e a quello di Henri Toivonen in Corsica.
Il 31 maggio di quell’anno si disputa l’ADAC-Rallye Hessen, nei pressi di Francoforte, gara valida per il campionato tedesco e per quello europeo. E’un fine settimana piovoso ma la gara si preannuncia incandescente. Tra i protagonisti spicca il nome di Michele Mouton, la fuoriclasse francese dell’Audi, che per l’occasione partecipa con una Peugeot 205 T16 e un astro nascente della formula uno, lo svizzero Marc Surer, pilota di punta della scuderia Arrows, al volante della potente Ford Rs200 gruppo B. La gara entra subito nel vivo con la Mouton che fa il vuoto dietro di se con solo il duo Surer-Wyder a cercare di tenere il suo passo. Fino alla 13°speciale, Surer occupa la seconda piazza con 2’07 di svantaggio rispetto all’incontenibile francese ma nel corso delle speciali successive lo svizzero forza notevolmente l’andatura e guadagna prima dieci secondi e poi dodici nei confronti della rivale. Arriva la prova di Schotternring la numero 16, la prova più lunga del rally, 55Km, è contraddistinta da un fondo stradale non troppo ampio costellato da ampie e veloci curve attorno alla campagna di Kircheim. L’asfalto reso viscido dalla leggera pioggia caduta durante la mattina rende dannatamente viscido l’asfalto. Parte la Mouton decisa a limitare l’arrembaggio dello svizzero. L’elicottero della gara filma dall’alto le ultime battute di questa “battaglia”. Parte “a tutta” anche Surer; la sua Rs200 sembra danzare tra le velocissime curve del tracciato. Al chilometro 26 avviene però l’imprevedibile dopo un lungo rettilineo il percorso fa una leggera curva a destra per poi inserirsi in una velocissima S, dove i concorrenti passano a circa 180 Km/h. La vettura numero uno di Surer imposta la curva scalando una marcia (nella sequenza fotografica si vede distintamente la classica fiammata che il turbo rilascia in fase di cambio marcia) ma forse per l’eccessiva velocità, circa 200 km/h, e l’asfalto viscido la Ford comincia ad intraversarsi. Sono 10 secondi di immagini che fanno gelare il sangue; la vettura di Surer continua la sua lunghissima scivolata fino ad urtare lateralmente prima contro un alberello sul ciglio della strada che taglia a metà la Ford e poi contro un altro 10 metri dopo dove la macchina esplode letteralmente.
Un commissario di percorso presente all’incidente corre verso la vettura in fiamme, scorge il pilota che sbalzato fuori fuori dalla vettura cerca a forza di braccia di allontanarsi e corre a soccorrerlo. Per il povero navigatore Michel Wyder, invece, trattenuto all’interno dell’auto e svenuto, non c’e niente da fare,le fiamme se lo portano via. Elitrasportato verso l’ospedale più vicino,a Surer verranno diagnosticate fratture al bacino alle gambe e ustioni di secondo grado ad entrambe le braccia e verrà tenuto in coma farmacologico per oltre una settimana.
Intervistata riguardo all’incidente Michele Mouton dice: “penso che Marc si andato troppo forte in quella curva che si affronta quasi in pieno; stava andando quasi a 200 Km/h. Ho visto due macchine bruciate nel giro di quattro settimane (riferendosi all’incidente mortale di Toivonen) ma tutti noi dobbiamo andare avanti anche senza sapere dove sta la soluzione”
Surer invece durante una conferenza stampa avvenuta tre mesi più tardi nega di aver commesso alcun errore di guida e di non aver subito guasti meccanici tali da causare l’incidente. Imputa invece l’accaduto ad una pozza d’acqua sul percorso che gli avrebbe fatto perdere il controllo della vettura.
Gli organizzatori hanno sospeso la gara dopo questo tragico incidente visto che i concorrenti avevano disputato oltre il 50 % della distanza, la gara è stata ritenuta valida per il campionato e la vittoria è stata attribuita alla Mouton.
In seguito a questo grave incidente la carriera in formula 1 di Marc Surer si interruppe.
Giovanni Zandegiacomo Riziò
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storia triste (come tante purtroppo, risalenti a quel periodo) ma è sempre bene ricordarle 😥
Su http://www.metacafe.com/watch/90581/very_hard_and_fatal_rally_crash/ è possibile vedere la famosa ripresa dall’ alto dell’elicottero che immortalò l’incidente di Surer.
Grande lavoro, Giovanni. Come sempre, impeccabile 😉
stefano hai fatto davvero un ottimo acquisto per il blog 😛
chi fa gare motoristiche (e non solo in quelle,ma qui nello specifico),a qualsiasi livello,sa a cosa va incontro,conosce i rischi.Da una persona esterna e questo mondo risulta pauroso raggiungere i 200km/h e oltre,cosa che per un pilota invece è adrenalina,adrenalina pura dovuta alla forte passione di fare un qualcosa che è più grande di lui,perchè vive dentro di lui e gli da la forza per andare avanti e credere in quel che fa..e come sempre quando dietro una persona c’è una forte passione,il risultato è eccellente..bravo gio,continua così!