Nasce su Eracemotorblog una nuova rubrica dove sarà Max Angelelli, che attualmente milita nel campionato Grand Am, il vero ed unico protagonista assoluto di “Stars and Max”. Interviste, racconti e molto di più per farvi entrare in presa diretta nel mondo delle corse made in U.S.A.
Salve Max, siamo contenti prima di tutto di parlare con te, famoso oltre che veloce pilota presente attualmente in Grand Am; categoria poco conosciuta al popolo italiano che merita maggiore attenzione, con appuntamenti importanti inseriti nel calendario come: la 24 ore di Daytona, 4 ore di Miami o l’appuntamento di Milville, dove sei riuscito a salire nuovamente sul podio, seppur solamente secondo.
Macchina nuova e campionato molto competitivo. Pensa che alla 24 di daytona degl’ultimi 4 anni c’erano piloti di tutte le categorie nel modo dalla NASCAR all F.1, IRL, Champ car, GP2, F3, FIA GT ecc……raramente ci sono macchine che finiscono la gara doppiate, questo ti assicuro non e’ poco.
La tua prima stagione da vero professionista è datata l’88, quando arrivasti terzo nella graduatoria finale della formula alfa boxer. Insomma, sono molti anni che vai davvero forte, quale è il tuo segreto per spingere sempre al massimo?
Ego, voglia di essere sempre il migliore, io almeno lo ammetto…..
La carriera ti ha regalato tanto ma anche alcune volte delle insoddisfazioni, quali sono stati i momenti meno belli e, soprattutto vogliamo sapere, quelli più belli?
La stragrande maggioranza sono i momenti belli, brutti mai, diffcili invece sono quelli che seguono il cambio di categoria, si riparte da zero, ricostruire credibilita’ e nome
Hai sfiorato la vittoria a Macao per più anni, specie nel 96 quando militavi nella F3. Quale pista ti ha tolto il fiato, tanto da poterci dire che è la tua preferita?
Macau e’ in cima alla lista, Monaco la metto seconda e quasi tutte le piste americane. Per il resto la paura di farsi male ha avuto il sopravvento, le hanno fatte diventare delle autostrade con i caselli per il pedaggio, mah
Il sogno di tutti gli appassionati ed aspiranti è quello di approdare prima o poi in F1. Ma è anche vero che l’America regala tante soddisfazioni. Cosa ne pensi del mondo made in usa e dei suoi tifosi?
Anche il mio sogno era quello di andare in F.1 ma quando sono andato fuori dall’ europa (giappone prima US dopo) mi sono reso conto di quanto tempo ho perso a rincorrere imbecilli.
Infine, per molti anni e, tuttora, corri nel campionato Grand Am. Cos’ha di particolare questa categoria? Spiegaci perché i tifosi italiani dovrebbero seguire questa competizione poco apprezzata anche in Europa?
La F.1 mangia tutto e tutti, non c’e’ spazio per le gare americane, bandiere gialle a doc, piloti sempre a disposizione di tutti nel paddock e mai dentro i bilici, box aperti senza restrizioni e gare super combattute per lo spettacolo ed il divertimento di chi paga il biglietto. La Grand Am fa’ parte della NASCAR, siamo parte dello stesso gruppo ed e’ fantastico, voi non avete idea di quanti Europei vengano a vedere le gare Grand Am. Solo gli americani sanno fare spettacolo aperto a tutti e non solo ad una elite’ di prescelti sia come piloti che come pubblico. In Europa si pagano biglietti da mutuo, per vedere una macchina a distanza, non parliamo dei piloti poi…… Quando smettero’ di correre magari organizzo un campionato stile americano e vi assicuro che riempio le tribune!
Stefano Chinappi – Gabriele Sbrana (Eracemotorblog)
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