Grande trionfo davanti al pubblico di casa per Ryan Briscoe, il quale si è aggiudicato la prestigiosa gara d’esibizione di Surfer’s Paradise. L’australiano del team Penske ha beffato per pochi decimi il rivale neozelandese Dixon su Ganassi, infine terzo Ryan Hunter Reay supportato da Rahal- Letterman.
Una corsa entusiasmante ha visto letteralmente dominare l’idolo di casa, forse meno atteso di quel Will Power partito in pole ed osannato dal calore del pubblico più che mai. Dopo una grande partenza che ha visto sfortunato protagonista Meira assieme a Moraes, si passa ai fatti con l’australiano del Kv Racing che tenta di seminare il resto della marmaglia. Ma, detto questo, accade il solito imprevisto di giornata a causa di un botto che ha visto uscire illeso il brasiliano Moraes. Un errore alla prima curva dopo soli pochi giri, mentre i primi provano a studiarsi come se nulla fosse successo.
Riparte la corsa, Briscoe mette pressione e Power risponde con i giri veloci. Tra botte da orbi e risposte degne di nota accade il secondo ed importante imprevisto; l’australiano del team Kv Racing durante il 17° giro compie l’errore fatale poichè nei pressi della terza chicane stringe più del previsto la curva e si scaglia contro il Muro che divide il paradiso dall’inferno, quest’ultimo approdato in quel di Gold Coast per ferire “mortalmente” l’angelo verdeoro. La sospensione si piega ed il contatto è fatto, risultato: alettone fuoriuso e parte della carrozzeria danneggiata. Nulla da fare. Briscoe dunque si porta in testa dinanzi a Dixon e comincia il cosiddetto monologo che si chiuderà solamente dopo la bandiera a scacchi, quando l’australiano potrà alzare al cielo le braccia e coccolarsi il terzo successo stagionale.
Nelle retrovie succede di tutto; in primis l’incidente che ha visto coinvolti: Viso, Rahal, Carpenter e la Patrick. Il venezuelano dell’HVM Racing, autore fino a quel momento di una gara fantastica, si ritrova in piena bagarre con il rookie del Newman-Haas/Lanigan. Basta una toccatina per scatenare il panico e rimescolare le carte in tavola, almeno nella parte centrale del gruppo. A farne le spese maggiormente sono la Patrick ed il nuovo veterano che avanza, Franchitti. La Lady di Motegi si lascia assalire dal panico nel momento che meno la richiedeva, spegnendo il motore dopo aver ricevuto un avviso errato dai commissari nel luogo dell’incidente. Lo scozzese invece resta imbottigliato nel traffico della cittadina australiana, causa caution, quando si ritrova leader pochi giri prima della sosta nel momento in cui giunge la Pace car a calmare le acque della costa.
Altro sfortunato protagonista della gara è Castroneves, vittima di un contatto con la Patrick in piena fase di esuberanza, ma nel finale riuscirà a chiudere settimo. Kanaan lo segue a vicenda, ma questa volta è un problema meccanico a riportarlo per la retta via del purgatorio australiano; sospensione posteriore destra piegata e addio sogni di gloria, che potevano avversarsi con un podio, questi agguantato con la forza da un Hunter Reay ritrovato dopo alcuni errorini visti durante le qualifiche del Sabato. Il texano si trova numerose volte a lottare con un rivale alquanto tosto che proviene dal Canada ma conserva saldamente le origini italiane, stiamo parlando di Alex Tagliani; il canadese ha sorpreso la concorrenza con un quarto posto che ridà speranze al team Conquest, spesso in crisi durante la stagione e col fiato sul collo.
Si conferma ai vertici del campionato Oriol Servia, autore di una stupenda gara. Quinto posto per lo spagnolo, seguito a distanza considerevole dal venezuelano Viso che, nonostante sia rimasto coinvolto nella bagarre precedentemente, non ha mollato ed ha conservato nel migliore dei modi la sua classe. Chiude la top 10, il britannico Wheldon nelle vesti di uomo Panther.
Stefano Chinappi
Indycar – Surfer’s Paradise – Gara:
1 – Ryan Briscoe – Penske –
2 – Scott Dixon – Ganassi – 0.5019 –
3 – Ryan Hunter-Reay – Rahal Letterman – 9.1179 –
4 – Alex Tagliani – Conquest – 19.9844 –
5 – Oriol Servia – KV Racing – 20.4376 –
6 – EJ Viso – HVM – 33.7249 –
7 – Helio Castroneves – Penske – 34.4931 –
8 – Hideki Mutoh – Andretti Green – 55.7467 –
9 – Graham Rahal – Newman/Haas/Lanigan – 1:20.0592 –
10 – Dan Wheldon – Panther – 1:31.9002 –
11 – Justin Wilson – Newman/Haas/Lanigan – 1:31.9353 –
12 – Buddy Rice – Dreyer & Reinbold – 1:33.9068 –
13 – Marco Andretti – Andretti Green – 1:38.3970 –
14 – Vitor Meira – Foyt Entrp. – 1 lap –
15 – Bruno Junqueira – Dale Coyne – 32.4361 –
16 – Dario Franchitti – Ganassi – 48.0078 –
17 – AJ Foyt IV – Vision – 2 giri –
18 – Danica Patrick – Andretti Green – 2 giri –
19 – Jaime Camara – Conquest – 2 giri –
Ritirati
20 – Ed Carpenter – Vision – 3 giri – incidente
21 – Tony Kanaan – Andretti Green – 26 giri – meccanico
22 – Will Power – KV Racing – 44 giri – incidente
23 – Townsend Bell – Dreyer & Reinbold – 52 giri – contatto
24 – Mario Moraes – Dale Coyne – 53 giri – incidente
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