Anthony Hamilton, padre del nuovo campione del mondo, è sicuramente soddisfatto di suo figlio Lewis, tuttavia ha ancora molto amaro in bocca per gli episodi accaduti nel Circus contro il nuovo campione del mondo.
Già nei test invernali a Jerez, alcuni facinorosi spagnoli, hanno pubblicamente offeso il figlio e la sua famiglia per il colore della pelle. La decisione della FIA fu immediata: barriere di protezione al muretto Mclaren e possibile squalifica del Gp di Spagna se si sarebbero ripetuti questi eventi.
Altri eventi poi si sono ripetuti: fischi sul podio del Gp di Spagna, insulti in Brasile, invocazioni antisportive ad altri piloti per non far terminare la gara a Hamilton e infine un “gatto nero” finto, simbolo di malasorte, tirato addosso a Hamilton nel weekend di gara.
Chiaramente Anthony è molto contrariato su questi avvenimenti e ha pensato seriamente al ritiro del figlio come sostiene lui stesso. “Ho pensato seriamente di far allontanare Lewis da quest’ambiente: troppi insulti inutili. Cominciavo a pensare che non fosse il posto adatto per noi. Siamo persone perbene, non capisco perché il messaggio non riesca a passare, e ho delle responsabilità come padre. Abbiamo subito tanti insulti nelle ultime settimane e anche nei mesi precedenti. Se non andiamo bene a qualcuno, sono dispiaciuto per loro e spero che Dio li perdoni”
Adesso con il titolo in cassaforte il ritiro sembra essere scongiurato, tuttavia l’odio di alcuni tifosi, se così possono essere chiamati, danneggia l’immagine dell’intera F1 che fino a qualche anno fa era aperta a qualsiasi genere di tifo.
Nicolò Papi
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