Gira voce nei box, sempre da verificare, secondo la quale i piloti classificatisi ai primi tre posti del campionato italiano F3 non percepirebbero i premi in danaro spettanti a fine classifica.
In cambio l’ACI-CSAI, nell’accordo raggiunto con la Ferrari, li premierà con il test del 26 novembre. A quanto sembra, o almeno così viene interpretato il fatto, l’Automobile Club, essendo a corto di fondi, ha ideato questa iniziativa. Dal punto di vista mediatico è una grandissima trovata, la CSAI adempie pienamente ai suoi compiti istituzionali dando una possibilità ai tre giovani piloti di provare una formula uno. La Ferrari, che storicamente ha posto sempre poca attenzione ai driver nostrani, dal punto di vista della comunicazione apre un nuovo corso e dimostra che offre questa possibilità. Come societa’ del gruppo FIAT, vista la motorizzazione delle monoposto, fornisce rilevanza al campionato F3 che fino ad oggi almeno in Italia si e’ dimostrato asfittico, e questo è estremamente positivo, creando le premesse per un maggior afflusso
di conduttori anche dalle altre categorie propedeutiche. Insomma di fronte ai vantaggi di immagine della Ferrari e dell’ACI-CSAI, rimarrebbero penalizzati i nostri piloti che si vedrebbero sottrarre risorse economiche importanti per affrontare la prossima stagione. Gli appassionati potrebbero dire che viene loro offerta una possibilita’ altrimenti irripetibile, vedremo i risultati del test, ma considerando che uno dei tre scende dalla F3 e sale direttamente su una formula uno, e che degli altri due soltanto uno ha esperienze continuative su
monoposto di maggiore potenza, ebbene sara’ difficile che dalla prova escano indicazioni esaurienti, con il rischio di vederli bruciati anche se hanno potenzialità latenti. In definitiva, se rispondessero al vero le voci, è come se i piloti, dovendo rinunciare ai premi, si fossero in parte finanziati la giornata di prove del 26 Novembre. Sarebbe opportuno che qualcuno dell’ACI-CSAI fugasse ogni dubbio sulla questione. Nella speranza che tutto ciò a cui abbiamo assistito finora con quest’operazione sia messo all’opera. Vogliamo un futuro per questi piloti nostrani, che hanno dimostrato di avere la stoffa per guardare avanti con ottimismo.
Gian Luigi Picchi
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Vedremo come la cosa evolverà, al momento si tratta solo di voci. C’è da dire che non sarebbe la prima volta che la ACI-Csai combini cose del genere. Già in passato si è distinta per decisioni decisamente fuori luogo.
Certo che la CSAI non si smentisce mai, ma la cosa preoccupante è questa mancanza di fondi, se consideriamo che col caos di più di un anno fa col TAR del Lazio il tutto si era risolto (si fa per dire) con un aumento di capitali che l’ACI ha dato alla CSAI, in più aggiungiamo che all’inizio di quest’anno hanno aumentato (e non di poco) il prezzo delle licenze…. ma dove sono finiti questi soldi????? Che vergogna…
In più le partecipazioni scarseggiano… 😐
In nessun appuntamento siamo arrivati a 18-20 vetture, quando nella F3 Inglese-Spagnola-Tedesca ci sono anche 25-30 vetture a round, nonostante la crisi.