Dopo 25 anni dal suo abbandono, nel 2009 torna alla ribalta una formula storica dell’automobilismo internazionale: la F2, formula addestrativa di molti piloti del passato. La categoria è stata rilanciata dalla FIA per andare incontro alle esigenze dei piloti emergenti. Primo fra tutti, il budget. La F2 deve andare in controtendenza rispetto a tutte le altre categorie, chiedendo un budget di soli 200.000 ai propri piloti, cifra ben inferiore a quanto richiesto nelle varie GP2, Gp2 asia e World Series by Renault.
Questo grazie all’impostazione del campionato, il quale prevede che le monoposto siano gestite dalla struttura del costruttore, Jonathan Palmer, che si impegna a fornire anche meccanici ed ingegneri, e non più dalle singole squadre come accade in tutte le altre categorie. La progettazione delle vetture viene affidata invece al team Williams di F1, con la supervisione di Patrick head, con il quale si svilupperà una collaborazione che porterà il vincitore del campionato a disputare un test gratuito sulla vettura di Frank Williams, mentre la motorizzazione sarà sviluppata dall’Audi. L’abbinamento con il Wtcc – mondiale turismo – e la formula Master da un ulteriore caratterizzazione alla categoria strutturandosi su un calendario che prevede gare nel continente europeo, come la GP2 abbinata alle tappe europee della F1.
Nella situazione economica mondiale la F2 ha trovato vasti consensi e molto interesse da parte di piloti desiderosi di farsi strada nelle corse automobilistiche, ma costretti a fare i conti con i problemi di reperimento dei budget necessari. I primi piloti ufficialmente iscritti sono Joulien Jousse, Robert Wickens e mikhail Aleshin, Armaan Ebrahim, Tobias Hegewald, Jason Moore, Natacha Gachnang (cugina di Sebastien Buemi), Mihai Marinescu, Alex Brundle ed i due italiani Pietro Gandolfi e Marco Zipoli. Attualmente restano disponibili ancora 13 sedili, che sicuramente “andranno a ruba” entro la data della prima gara fissata per il 31 maggio a Valencia.
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