Con il nuovo anno sono tornati ad accendersi i riflettori sulle scuderie che daranno vita al 60° Mondiale di F1, caratterizzato di numerose novità tecnico-sportive. Ad oggi solo tre scuderie hanno svelato le nuove monoposto: Ferrari F60, Toyota TF109 e McLaren MP4-24. Come non succedeva da molti anni, i test invernali diventeranno fondamentali per mostrare i veri valori delle monoposto, in quanto i team non avranno più a disposizione i prove nel corso della stagione per recuperare il gap con gli avversari. Questo tipo di regolamenti potrebbe anche regalarci delle piacevoli sorprese da parte di quei team che hanno meno possibilità economiche e sarà fondamentale cambiare l’approccio alla stagione. Con la limitazione delle prove durante la stagione ci sarà, però, anche meno spazio per i giovani i quali non avranno in questo modo la possibilità di mettersi in mostra e di poter arrivare così in F1.
“Ad oggi tre team hanno mostrato le loro nuove monoposto e così a sensazione, non essendo un tecnico, la Ferrari mi sembra la vettura più azzeccata” commenta Gian Carlo Minardi tramite le colonne del suo portale Minardi.it“E’ chiaro che ci troviamo di fronte ad un nuovo capitolo tutto da scrivere e chi riuscirà ad ottimizzare al meglio questi due mesi che ci separano dal primo Gran Premio in Australia (29 marzo) avrà sicuramente un grande vantaggio. Ci troviamo di fronte ad un nuovo modo di lavorare e di approccio ad una nuova vettura, in quanto non c’è più l’esame di riparazione a stagione inoltrata: è uno scenario nuovo e non sarà certamente facile cambiare la metodologia di lavoro, in quanto abbiamo team abituati a programmare diversi step di sviluppo sul lungo termine. Si riparte quindi da zero e chi riuscirà ad ottimizzare al meglio il poco tempo a disposizione e le proprie risorse potrà avere delle belle sorprese: proprio questi nuovi regolamenti potrebbero infatti aiutare i piccoli team che se avranno la fortuna di realizzare un buon progetto potrebbero avere dei vantaggi almeno in termini organizzativi. Ad oggi l’incognita più grande è data dal KERS, anche se qualcuno ostenta molta sicurezza. Non essendo ancora obbligatorio bisognerà vedere chi deciderà di utilizzarlo fin dal primo appuntamento: indubbiamente chi riuscirà ad ottimizzarlo in tempi brevi avrà un piccolo vantaggio almeno in termini di potenza, anche se dal punto di vista telaistico sono sempre circa 40 kg in un punto ben definito della vettura. Sarà interessante cercare di interpretare queste prove invernali.”
Proprio in questi giorni il direttore sportivo del cavallino, Stefano Domenicali, ha dichiarato che con le limitazioni dei test stagionali i tempi per vedere nuovamente un giovane pilota italiano su una Ferrari si allungheranno notevolmente: “Purtroppo questo non riguarda solo i piloti italiani anche se questo mi dispiace molto perchè abbiamo dei piloti che non hanno nulla da invidiare ai colleghi internazionali, in quanto stiamo andando incontro ad un periodo nero per tutti i giovani che non avranno modo di mostrare il loro potenziale al volante di una Formula 1. A mio avviso questa non è la strada da percorrere per cercare di limitare i costi, che si possono ridurre in molti altri settori: è importante lasciare aperta una finestra per i rookie che vogliono affacciarsi al mondo della F1 attraverso una serie di giornate di test dedicati solo a loro. Mi auguro che ci sia spazio ancora nel regolamento per delle modifiche in questo senso, anche perché questi tipi di test andrebbero a spostare di poco i budget delle varie squadre. Purtroppo in questi anni sono mancati i team “materasso” – che non è un modo offensivo per definire alcuni team in quanto io stesso ho fatto parte di quella categoria – ovvero quelle scuderie che, per cercare di sopravvivere, hanno portato al debutto giovani piloti con la valigia, che però ancora oggi fanno parte del circus. Facendo crescere più giovani piloti hai una scelta maggiore e in questo modo anche i costi derivanti dagli ingaggi si potrebbero abbassare. Non dimentichiamoci che proprio Sebastian Vettel e Robert Kubica sono il frutto delle prove libere del venerdì mattina…
Sul fronte dei piloti attualmente impegnati nel mondiale, il finlandese della Ferrari Kimi Raikkonen è chiamato ad una pronta risposta in quanto arriva certamente da una stagione insufficiente, sia per le aspettative sia perché era il campione del mondo in carica. Quella che sta per iniziare sarà una stagione sicuramente determinante e mi auguro che possa aver lasciato alle sue spalle il 2008. Chi sta invece decisamente meglio è il suo compagno di scuderia Felipe Massa che, anche se non lo ammetterà mai, è il numero 2 ma ha fatto più di quello che è capace, portando a termine una stagione fantastica e che gli auguro possa ripetere. E’ chiaro che in questo tipo di campionato e con questi regolamenti farà la differenza chi riuscirà ad ottimizzare e a comprendere fin da subito la monoposto.”
Tra le novità proposte da Bernie Ecclestone c’è anche la volontà di introdurre un medagliere per cercare di rendere ancora più vivo il mondiale e cercare di favorire il pilota che vince il maggior numero di gare: “Se il medagliere proposto da Bernie Ecclestone diventa un fatto di immagine o di premiazione, ovvero che chi ha più medaglie acquista automaticamente un ulteriore punto-bonus, lo posso anche accettare. Diversamente non saprei come si possa regolamentare un medagliere dando punti fino all’ottavo posto: forse bisognerebbe premiare chi ha più vittorie, chi realizza il giro più veloce in gara e l’autore della pole position, ma non vedo perché bisognerebbe penalizzare chi non raggiunge il podio. Se l’intento è quello di favorire il pilota che vince più Gran Premi allora bisogna dare anche più peso in termini di punti alla vittoria rispetto al secondo e terzo posto.
Per concludere voglio fare un grande in bocca al lupo a Luca Marmorini che ha preso la decisione di concludere la sua collaborazione con la Toyota. Purtroppo i nuovi regolamenti e la politica del team giapponese non lasciano molto spazio ad un personaggio come Marmorini e questo deve far molto pensare. Leggere l’intervista a Jarno Trulli, uscita 24 ore prima del suo annuncio, mi ha portato a fare delle considerazioni su quello che potrebbe essere non nel breve ma nel medio periodo il programma della casa giapponese. Purtroppo loro devono cercare di dare una svolta alla loro esistenza in F1 e solo con un successo possono determinare la loro permanenza in questo ambiente. Il fatto di non favorire l’utilizzo del KERS fin dall’inizio, il congelamento dei motori fino al 2013 e la mancanza di prospettive di sviluppo lo hanno portato a questa scelta e certamente questo, a mio avviso, non è un buon segnale.”
comunicato stampa Minardi.it
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