Il giovane irlandese si racconta in una partecipata intervista, dagli esordi in Gp2 senza un sedile fisso, con le alterne fortune, fino all’opportunità in A1 Gp con la squadra del suo paese. Anche dopo aver corso per la maggior parte della sua carriera nel ruolo di comprimario, in condizioni che raramente gli hanno permesso di essere ingaggiato per una stagione intera e con un team di punta, tutto questo non gli ha mai impedito di mettersi in mostra ed ottenere risultati, fin dalla sua prima apparizione all’esordio della serie Gp2 in quello che ormai sembra un lontano 2005.
Il 2009 si prospetta per lui sotto una luce per la prima volta diversa, con un ingaggio sicuro e completo per la stagione di A1Gp con il team Irlanda con il quale ha già ben figurato portandosi in testa alla classifica.
Hai concluso la gara di Taupo in testa alla classifica di campionato, una posizione di rilievo per iniziare il nuovo anno, quindi.
Infatti, è proprio così, anche a Sepang volevamo questo, lo abbiamo desiderato talmente che alla fine il risultato in gara è arrivato, abbiamo vinto nel modo in cui volevamo e la macchina andava veramente forte, l’ho sentita benissimo davvero.
Quindi qualcosa è cambiato dai primi anni in cui l’Irlanda si affacciava a questo campionato?
Sono avvenute molte cose. Dave O’Neill è stato manager del team per tre anni, Mark Gallagher ha seguito la squadra dall’inizio ed entrambi hanno lavorato davvero duramente ma in passato non ci sono stati i risultati sperati per poter ripagare tanto lavoro. Io sono entrato in squadra lo scorso anno e non pensavamo ad un simile risultato. Ho vinto in Messico e sono arrivati un paio di podi nel corso della stagione. Ma lo scorso anno eravamo molto deboli sotto diversi punti di vista, in molte aree tecniche. La vettura non garantiva una prestazione costante così che ogni performance singola era del tutto impossibile da pronosticare e come pilota mi sono ritrovato più volte a chiedermi “E ora? Cosa è successo?” . Invece la situazione con la nuova vettura ha riallineato il corso delle cose, i valori in pista.
Tutto il team ha lavorato in una maniera splendida costruendo e mettendo insieme la macchina. La macchina è stata costruita attorno a me e anche la scelta delle gomme Michelin ha apportato un cambiamento notevole. Ora è davvero una macchina da corsa. Tutto il team ha lavorato al massimo per garantire tutto il risultato.
Negli ultimi due anni non hai corso stagioni complete, hai colto qualche ingaggio in Gp2, prendevi quello che era disponibile. Come ti senti ad avere finalmente un posto stabile come pilota?
E’ una sensazione fantastica, grandiosa! Stava diventando noioso rimanere senza! Fino ad ora non mi era mai capitato di trovarmi in una posizione simile, ingaggiato per una stagione completa! Quando correvo in Gp2 non sapevo se mi sarebbe stato garantito un sedile per la gara , ed è dura come situazione perché non senti di stabilire un reale contatto con la squadra, con la gente che lavora attorno a te. Questo è ciò che fa la differenza, perché un pilota spinge sempre al massimo, lotta fino alla fine, ma preparare le cose a dovere fa la differenza e anche concedersi le pause nei momenti giusti della stagione.
E’ passato molto tempo dal tuo ultimo campionato vinto. Cosa significherebbe per te vincere il titolo di A1?
Vorrebbe dire molte cose, potrebbe essere la massima opportunità per me, la migliore che io abbia mai avuto. Ovvio che quando avevo iniziato la mia stagione in Gp2 avrei voluto puntare al titolo in quella categoria, nel 2005, ma non ho mai avuto il budget giusto per arrivare a un top team che mi permettesse una vettura performante per puntare al titolo e questo per me ha fatto la differenza. Mi piace correre in A1GP, è difficile, una serie molto competitiva e vincere qui mi farebbe davvero molto felice.
Quindi, dopo questo? Sicuramente l’obiettivo sarebbe la Formula1, no?
Assolutamente! Sarebbe un sogno arrivare in F1, penso che a ventisei anni non sia troppo tardi. Più esperienza si ha e più si punta a fare il meglio e se mi capita un’opportunità bisogna coglierla tutta. Questa del titolo sarebbe la mia chance e potrei arrivare ad aver accumulato chilometri di test ed esperienza.
Quando vedi gente che hanno corso con te come Timo Glock e vedi che per loro è andato tutto per il verso giusto, che sono arrivati, cosa pensi?
E’ rassicurante. Quando si vedono ragazzi con i quali ti sei trovato a correre e che magari hai battuto in F3 o in Gp2, è una spinta notevole perchè allora pensi che ce la puoi fare anche tu. Ci sono circostanze differenti che hanno portato a realtà differenti e per me credo che l’A1 potrebbe essere la giusta opportunità per la F1.
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