Bobby Rahal ha annunciato nella giornata odierna che il team Indycar di cui è co-proprietario, non sarà in grado di correre tutti gli eventi della stagione. E’ una notizia da tempo annunciata, comunque sempre una contromisura all’ipotesi più drastica di un totale ritiro della scuderia dalle scene della Indycar Series. Il tre-volte campione Cart e vincitore della 500 Miglia di Indianapolis ha fatto sapere all’ Indianapolis Star che la decisione è dovuta alla mancata reperibilità di sponsorizzazione adeguate dopo che la Ethanol ha abbandonato il team a fine 2008 – “Sicuramente parteciperemo alla 500 Miglia di Indianapolis, per gli altri eventi vedremo il da farsi, di sicuro non parteciperemo a tutti gli appuntamenti della stagione”- le parole di Rahal.
La notizia appare quanto più dura da digerire se si pensa che fino al 2006 Bobby Rahal poteva schierare ben tre vetture per tutta la durata del campionato e proprio la Ethanol aveva debuttato quell’anno nelle vesti di partner del team con alla guida Paul Dana, drammaticamente deceduto nelle libere di Homestead. Anche la situazione di Ryan Hunter- Reay si fa ora alquanto complicata, dopo aver visto sfumare il passaggio in Penske.
“Dobbiamo affrontare la dura realtà, la crisi economica ci sta costringendo a costrizioni che fino a qualche anno prima non avremmo mai immaginato, la situazione non è delle migliori e noi ne abbiamo risentito. Ad essere onesti, allo stato di cose di oggi se non ci piovono soldi dal cielo, possiamo accettare serenamente di farci da parte. La Indy è qualcosa di speciale a cui teniamo e faremo di tutto per esserci. Vogliamo essere all’altezza almeno li’ “.
Rahal ha vinto la 500 Miglia come pilota nel 1986 e come proprietario del team nel 2004 con Buddy Rice. Ha fatto debuttare Danica Patrick nel 2005 e suo figlio, il diciannovenne Graham Rahal, è pilota titolare del team Newman-Haas-Laningan da due anni, all’attivo una vittoria a St. Petersburg nel 2008 al suo debutto nella Indycar Series.
MN
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