Bernie Ecclestone non demorde dai suoi propositi, ritenendo evidentemente una valida soluzione proporre le medaglie ai primi tre classificati di ogni Gran Premio in sostituzione del classico sistema di attribuzione punti ai primi otto.
Da una indagine promossa nei giorni scorsi dalla FIA emerge che molte cose sarebbero potute cambiare nelle varie edizioni del campionato del mondo di F.1 se fosse stato in vigore il sistema delle medaglie oggi caldeggiato da Ecclestone.
Nel dettaglio scopriamo che nel 1958 il titolo sarebbe stato ad appannaggio di Stirling Moss e non di Mike Hawthorn, nel 1964 Jim Clark avrebbe avuto la meglio sul versatile John Surtees, nel 1967 ancora Clark ai danni del neozelandese Denny Hulme, dieci anni dopo Mario Andretti avrebbe regolato Niki Lauda, nel 1979 Jody Scheckter non ce l’avrebbe fatta nei confronti del coriaceo Alan Jones, nel 1981 e nel biennio 1983-84 Alain Prost si sarebbe portato in cascina ben tre mondiali a discapito rispettivamente di Nelson Piquet (due volte) e Niki Lauda. E’ poi interessante rilevare come, nel 1982, il titolo non sarebbe finito nelle mani di Keke Rosberg ma bensì in quelle del ferrarista Didier Pironi, due titoli sicuri invece per Nigel Mansell nel 1986 e 1987, un quarto titolo oltre ai tre ottenuti sul campo per Ayrton Senna nel 1989 e, dulcis in fundo, sembra quasi superfluo ricordare che nel 2008 Felipe Massa avrebbe conquistato l’iride lasciando a bocca asciutta Lewis Hamilton…
Ermanno Frassoni
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