Secondo giorno di prove per Bmw, Ferrari e Toyota sulla pista di Al Sakhir, in Bahrain, con Kimi Raikkonen e Jarno Trulli ancora alla guida delle rispettive vetture e l’unica novità rappresentata dal rientro in servizio di Nick Heidfeld al posto di Christian Klien, autore ieri del miglior tempo nella prima sessione della settimana.
Il giro più veloce è stato oggi ad appannaggio dall’ex campione del mondo Kimi Raikkonen, autore di un incoraggiante 1:32.102 che solo ad una prima affrettata analisi può nascondere i problemi incontrati dalla F60 con il sistema KERS, opportunamente installato sulla Ferrari ma che non voleva saperne di raffreddarsi. Questi inconvenienti non hanno di certo giovato a Raikkonen, obbligato ad una sosta forzata di circa tre ore nel box della rossa nel tentativo di porre rimedio alla situazione. Il finlandese, nonostante abbia fatto segnare il giro più veloce della sessione, non ha potuto percorrere più di 107 giri, pochi se consideriamo il tempo a disposizione dei piloti nell’intera giornata. Secondo crono per Jarno Trulli che ha portato la sua Toyota TF109 ad un onorevole 1:32.230 neanche troppo lontano da quanto fatto registrare da Raikkonen. A chiudere la classifica il tedesco Nick Heidfeld su Bmw F1.09 (1:32.585), che ha ammesso di non aver minimamente cercato la prestazione.
“Per noi è stata una sessione positiva – ha dichiarato Trulli, autore oggi del secondo tempo – ho percorso moltissimi chilometri negli ultimi giorni e mi sento a posto con la macchina. Sembra competitiva, quindi direi che questa situazione ci fornisce un solido punto di partenza per la stagione che comincerà tra breve. C’è comunque ancora tempo prima di Melbourne e nel mentre è ancora possibile compiere ulteriori passi in avanti. Non ci resta che spingere forte approfittando del momento favorevole”. Decisamente più abbottonato nelle dichiarazioni Heidfeld, concentratosi oggi nella ricerca di un buon set up per la F1.09: “Attualmente la cosa più importante per me è apprendere il più possibile in merito al bilanciamento della vettura. In generale questa è stata una buona sessione perché ho potuto provare diverse soluzioni per indovinare il set up ideale. Sono soddisfatto per come la monoposto reagisce alle modifiche”.
Ermanno Frassoni
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io correrei senza KERS