Questo fine settimana il ventiduenne Davide Rigon ha battezzato il campionato GP2 Asia prendendo parte al quarto appuntamento della serie sul tracciato di Losail – Qatar – al volante della Dallara-Renault del team Trident Racing.
Per Davide si è trattato del primo e vero week end con queste monoposto, avendo preso parte solo ad una sessioni di test nel 2007 sul tracciato del Paul Ricard come premio per la vittoria del titolo europeo di F.3000. Come da tradizione il fine settimana si è diviso tra prove libere, qualifiche – da 30’ ciascuna – e le due gara, anche se con una particolare unica: come la Formula 1 aveva acceso per la prima volta le luci pochi mesi fa a Singapore, la GP2 Series non poteva certo essere da meno. Anche la categoria cadetta, infatti ha scritto una pagina importante di storia dell’automobilismo disputando la sua prima gara in notturna.
“Ho sentito di molti piloti che hanno sofferto per il buoi, mentre io avendo avuto la possibilità di correre, e vincere, la 24H di Spa e la gara di Adria nel FIA GT al volante della Ferrari 430 non ho avuto problemi e mi sono adattato subito, anche perché in quel caso la visibilità era molto ridotta” commenta Davide Rigon “L’impianto di illuminazione era qualcosa di fantastico infatti non sembrava neanche di correre in notturna. Solo in alcuni punti la visibilità era ridotta. Quello che ho trovato abbastanza pesante era dover stare in pista tutto il giorno in quando bisognava aspettare le sei di sera per iniziare a prepararci. Io non riesco a dormire fino a mezzogiorno e alle 8.00 del mattino ero già alzato per andare in circuito. Per quanto riguarda invece i risultato ottenuti tutto il team era molto soddisfatto, soprattutto perché siamo riusciti a conquistarli con una macchina non certamente performante e con un motore non al massimo delle prestazioni. Visto il poco tempo a disposizione (solo 30’ per le prove libere e le qualifiche) si fa un grande lavoro prima di scendere in pista cercando di studiare nei minimi dettagli il tracciato. Durante le prove libero ho cercato di rimanere il più a lungo possibile in pista proprio per prendere confidenza con il tracciato e imparare tutte le procedure legate alla vettura. Fin da subito sono riuscito ad imporre un buon ritmo riuscendo a stare nei top ten e solo nei minuti finali sono stato sopravanzato, concludendo la sessione con il quattordicesimo tempo. Analizzando la telemetria ci siamo accordi che il motore non era al massimo delle sue prestazioni e, non potendolo cambiare, abbiamo cambiato i rapporti del cambio e fatto alcune lievi regolazioni al setup. Con il primo treno ero riuscito a portare la vettura fino all’ottavo posto, mentre con il secondo set non sono riuscito a migliorare così tanto come avevano fatto gli altri scivolando fino al ventitreesimo posto. Nei minuti finali, sfruttando una bandiera rosso, abbiamo fatto ancora una modifica e, una volta riaperta la pista, sono sceso per l’ultimo giro secco dove ho segnato un 1′38″320. A quel punto ho capito che sarebbe stato un fine settimana molto difficile in quanto senza un propulsore al top non si possono fare i miracoli.
“Per il primo appuntamento abbiamo cambiato nuovamente i rapporti del cambio per ottimizzare il propulsore, anche se questo voleva dire sacrificare le prestazioni della vettura, e il bilanciamento: al via ho fatto una buona partenza nonostante fosse la prima volta con la frizione al volante riuscendo a risalire fino al quattordicesimo. Alla seconda curva purtroppo sono stato toccato e a mia volta ho tamponato leggermente il pilota che mi precedeva andando così a rovinare l’ala anteriore. Con la sosta forzata sono sfilato ultimo e a qual punto abbiamo optato per una strategia aggressiva: dopo essermi fermato per la mia sosta al settimo passaggio ho iniziato a spingere riuscendo a girare sugli stessi tempi dei primi. A metà corsa purtroppo la macchina ha avuto un brusco calo prestazionale, riuscendo a tornare a girare su tempi interessanti solo verso la fine, quando la gomma ormai era consumata, realizzando anche dei bei sorpassi.
Nonostante le modifiche effettuate prima del secondo appuntamento per evitare un nuovo calo, puntualmente a metà gara il problema si è ripresentato, diventando difficile difendersi dagli attacchi. Alla fine ho concluso al quindicesimo posto: con tutti i problemi che abbiamo avuto siamo rimasti comunque soddisfatti del nostro ritmo; in altre condizioni infatti avremmo potuto ottenere due bei risultati.”
La GP2 Asia tornerà a riaccendere i suoi propulsori il 4 aprile sul tracciato di Sepang per la quinta tappa “Per quanto riguarda il mio futuro stiamo cercando il budgets per affrontare la stagione in GP2 Main Series (il mio principale obiettivo) e, se riusciremo a trovare le risorse sarà molto probabile una mia partecipazione anche alle prossime tappe della GP2 Asia in Malesia (4 aprile) e Bahrain (24 aprile)” conclude il campione della Superleague Formula.
Comunicato stampa Minardi.it
Share this content: