Nei giorni passati avevamo mostrato in anteprima le prime immagini della nuova Audi R15. L’ innovativa biposto di Inglostad ha destato da subito grande interesse, sia per la pesante eredità che si porta dietro, sia per le tante novità tecniche intraviste negli scatti rubati.
Come si vede dalla foto, rivoluzionario è tutto l’anteriore della vettura. Il muso è molto ampio e largo, con due grosse soffiature ( concettualmente simili al “buco” introdotto dalla Ferrari sulla F2008 ) che permettono di ovviare al ristagno d’aria che si viene a creare nella zona anteriore a causa dell’… alettone! Si avete letto bene: un flap regolabile a tutta larghezza che troneggia subito dietro allo splitter. Una rivoluzione del concetto di aerodinamica anteriore, una soluzione che ci riporta indietro di qualche anno e rispolvera un po’ la filosofia base dei prototipi da montagna. La cosa è resa evidente dai pivot di fissaggio (cerchiati in rosso) che permettono la rotazione del profilo.
Grande lavoro è stato fatto sulle fiancate. Compattate e snellite, sono state spostate molto avanti e dotate di vistose branchie per lo smaltimento del calore. Ad essere stata rivista è un po’ tutta la fiancata, estremamente rastremata e razionalizzata in modo da creare una sorta di “effetto Coca cola” tipico delle F1. Con la restrizione a 1600 mm dell’ala posteriore infatti si è resa necessario un aumento della portata d’aria al posteriore, in modo da recuperare il carico aerodinamico perso senza aumentare troppo l’incidenza dei profili, soluzione che avrebbe indubbiamento penalizzato la resistenza all’avanzamento e quindi le velocità di punta (molto importante su circuiti veloci come Le Mans).
Al posteriore, sono stati rivisti gli sfoghi di evaquazione dell’ aria calda proveniente da motore e intercoleer, in modo da tenere molto bassa la carrozzeria e massimizzare la portata d’aria al posteriore. Curioso anche l’alloggiamento delle luci posteriori (a led) alloggiate verticalmente sulle bandelle dell’alettone. Da notare ( cerchiato in giallo nella figura in alto ) gli attacchi a “collo di cigno”, simili a quelli già visti sulla nuova Acura ARX-02a.
Davide Mainò
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