Will Power non sarà l’unico nuovo membro del team Penske. Nella due giorni di tests che si terranno ad Homestead, Florida, la prossima settiman, debutterà nella scuderia di Roger Penske Eric Cowdin, designato nuovo ingegnere di pista per la Dallara n.6 di Ryan Briscoe. Cowdin in realtà ha debuttato nella squadra biancorossa lo scorso autunno proprio in occasione della gara di Surfer’s Paradise cogliendo immediamente un successo, il terzo in assoluto nel 2009 per il pilota australiano. Tuttavia soltanto da ora la collaborazione riguarderà eventi iridati, quelli della stagione 2009.
Una breve cronistoria della carriera di Eric Cowdin: inizia a lavorare nella massima serie a ruote scoperte nel 1995 in Cart nel team satellite della Forsythe Championship Racing, la Tasman Motorsports Group. Un team che ha avuto nella sua storia piloti del calibro di piloti del calibro di Scott Goodyear, Adrian Fernandez e Tony Kanaan. E’ al fianco del brasiliano vincitore della IRL edizione 2004 in Indy Lights nel 1996 e nel 1997 vincendo un titolo. Nel 1998 diventa ingegnere di pista di Cristiano Da Matta, campione Cart nel 2002 e pilota Toyota in Formula Uno dal 2003 al 2005. Dal 2000 è di nuovo alla corte di Tony Kanaan, stavolta nella massima serie CART nel team di Mo Nunn. Vi resta anche nel 2001, quando il brasiliano è compagno di scuderia di Alessandro Zanardi. Nel 2002 è in IRL, ingegnere di pista di Felipe Giaffone. Dal 2003 al 2008 lavora nella Andretti Green Racing con la Dallara n.11, ancora una volta quella di Tony Kanaan. Vincono assieme tredici gare, conquistano dieci pole positions ed un titolo nell’arco di sei anni.
” Ora mi viene data l’occasione di collaborare con un altro team di grande livello. Dall’esterno la Penske sembra una scuderia con una organizzazione di primissimo piano, un meccanismo perfetto che funziona all’unisono. Una scuderia che magari non riesce a vincere il titolo in una stagione, ma sai già quasi a prescindere che la volta prossima sarà l’occasione buona. Non falliscono mai sotto questo punto di vista. Solo lavorandoci dentro sto iniziando a capire che dopotutto non è una torre d’avorio come appare da fuori. Sto realizzando di essere parte della squadra, ognuno di noi lavora in perfetta sintonia con le altre persone, quasi a comporre un meccanismo che funziona grazie al lavoro parallelo di molti elementi. E’ una sensazione molto bella, un gruppo fenomenale. Ryan ed io abbiamo lavorato un paio di volte assieme già, ed è un bene perchè questo vuol dire che non dobbiamo partire da zero perchè un pò ci conosciamo l’un l’altro” – le parole dell’ interessato.
MN
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