Nelle scorse settimane i team di Formula 1, ad eccezione della Force India, hanno continuato il loro avvicinamento al primo gran premio stagionale scendendo nuovamente in pista, dividendosi però ancora una volta in due gruppi: Ferrari, BMW Sauber e Toyota al caldo del Bahrain sul tracciato di Sakhir , Toro Rosso – versione 2008 – McLaren, Williams, Renault e Red Bull RB5 in terra spagnola a Jerez.
“Trarre delle conclusioni dopo queste sessioni non è mai facile in quanto ogni scuderia ha realizzato un programma ben preciso da seguire e svolgere prima dell’Australia. Quello che salta all’occhio è che tutti sono molto vicini come riscontri cronometrici e sicuramente potremmo avere delle belle sorprese” commenta l’ex costruttore faentino Gian Carlo Minardi ai microfoni di Minardi.it” Non sarà un anno certamente facile è tutti hanno ancora molto lavoro da svolgere. A mio avviso non abbiamo ancora visto il vero potenziale, soprattutto dal punto di vista dell’aerodinamica, in quanto tutti cercano di nascondersi per non dare spunti agli avversari.
Gli ultimi quindici giorni saranno quelli più indicativi, che ci potranno fornire maggiori informazioni sulle reali forze in campo di ciascuna squadra. Leggendo le interviste è emerso che si preferisce avere una vettura equilibrata, favorendo quindi la distribuzione della zavorra piuttosto che avere l’aiuto del KERS durante il gran premio. Non essendo ancora obbligatorio non c’è la volontà di rischiare di compromettere l’affidabilità a vantaggio di qualche cavallo in più. Proprio per quanto riguarda l’affidabilità abbiamo potuto vedere una Toyota leggermente in vantaggio sui suoi avversari, con una Ferrari che deve ancora fare qualche passo in avanti.
A Jerez ha fatto il suo esordio la nuova Red Bull con numerose e belle – visivamente parlando – soluzioni: sulla carta forse sono quelli che hanno proposto il maggior numero di soluzioni innovative, sia di telaio che di meccanica. Hanno ancora qualche problema di affidabilità, ma Sebastian Vettel ha segnato dei buoni tempi.
Un aspetto molto significativo che ci fa capire quanto i team siano attenti in questa fase alla riduzione dei pesi, è dato dal fatto che tutti i piloti stiano cercando di perdere peso. Si cerca di sfruttare ogni cavillo del regolamento con l’obiettivo di recuperare qualche decimo”
In questi ultimi giorni è saltato alla ribalta un nuovo team americano – USF1 – con base a Charlotte in North Carolina, capitanato da Ken Anderson e Peter Windsor che vorrebbero entrare a far parte del grande circus dal 2010 “Sinceramente non so quanto sia realistico un team tutto americano con base in America, proprio per gli elevati costi di gestione che ci sarebbero alle loro spalle. La mentalità delle corse americane è completamente differente da quella europea e così è lo stesso per i nostri piloti che decidono di andare alla “conquista del nuovo continente” A mio avviso stanno sfruttando il vuoto lasciato dalla Honda e la necessità di aumentare il numero di vetture”.
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