Indycar- Caso Castroneves: Resoconto della prima udienza del 2 Marzo

castroneves Indycar- Caso Castroneves: Resoconto della prima udienza del 2 Marzo
Lo scorso 2 Marzo, con la prima udienza, è regolarmente iniziato il procedimento giudiziario a carico di Helio Castroneves, dopo il rinvio a giudizio operato lo scorso Ottobre. Il pilota brasiliano, due volte  vincitore della 500 miglia di Indianapolis, deve giustificare la sua traballante posizione in veste di imputato con l’accusa  di avere evaso il fisco americano, per una cifra che si aggira attorno ai cinque milioni e mezzo di dollari.

Roy Black, l’avvocato difensore di Helio, ha affermato nella deposizione di martedì scorso , di fronte ad una giuria di dodici giurati, che il suo cliente avrebbe regolarmente pagato le tasse a mezzo del suo staff . Aggiungendo anche che il suo assistito non sarebbe stato in grado di prendere cognizione delle regole fiscali vigenti negli Stati Uniti e di essersi affidato ad una cerchia di assistenti fedeli e competenti. Nessuna cospirazione dunque, contro le regole restrittive e tassative degli Stati Uniti in materia, per difendere avidamente i proventi della sua attività professionale.

Non di questo avviso è stata l’opinione del pubblico ministero, Matt Axelrod che ha ribadito a fronte delle dichiarazioni della parte in causa – “Quando è giunto il momento di pagare tassenonostante  i milioni di dollari guadagnati, lui non si è degnato di versare il suo contributo allo Stato ”. Ha poi continuato a descrivere una serie di comportamenti fraudolenti che si trascinavano dal 1999, coinvolgendo nella sua arringa anche una compagnia di Panama creata appositamente per schivare le tasse. Axelrod ha terminato accusando la sorella di Castroneves, Katucia, anche lei coinvolta in qualità di  marketing-manager per l”immagine dello stesso pilota ed Alan Miller, sospettato di aver avuto una parte di complice nella vicenda.

Il trio  è implicato ora in un processo contemplante sette capi d’accusa, tra questi l’evasione fiscale e cospirazione contro l’ordine costituito, il che tradotto in prassi potrebbe significare una richiesta di carcere per ciascuno di loro, con più di sei anni da scontare dietro le sbarre ognuno. Il processo dovrebbe concludersi entro sei settimane.

Nodo del caso, appunto, come detto in precendenza, un ente panamense, la “Seven Promotions”. Black sostiene che sia stata creata dal padre del pilota brasiliano per promuovere la carriera agonistica dell’ allora giovane Helio, e che dunque lo stesso trentatreenne driver non avrebbe alcuna proprietà su essa. Axeldrod invece, ha accusato che la compagnia fungesse apparentemente a questo scopo ma che in realtà fosse una copertura per i tre imputati per fini ben diversi, tacciando il trio di aver detto il falso sotto giuramento. Secondo il magistrato la questione si sarebbe sviluppata in tal modo: una volta che Castroneves sarebbe stato ingaggiato dalla Penske nel 1999, il contratto firmato da Miller richiedeva di versare cinque milioni alla Seven Promotions. Ma lo stesso Miller, chiese a Penske di non pagare il denaro richiesto, dicendo di volerli trasferire sotto pagamento dilazionato ad una compagnia olandese, chiamata Fintage Licensing B.V.

L’avvocato di Black e di Miller, Robert Bennet, ha detto che ciò sarebbe stato del tutto legale e che Castroneves avrebbe pagato quando avrebbe ricevuto i soldi a Maggio. Axeldor ha sostenuto che l’accordo fosse una deviazione, perchè Miller avrebbe scoperto che  il trenta per cento dei cinque milioni sarebbe stato percepito da “Penske Inc”. Castroneves questo versamento a Roger Penske non l’avrebbe fatto direttamente ed in più avrebbe dovuto farlo tempo addietro. L’ultimo escamotage, a detta dell’accusa, sarebbe stato quello di evadere definitivamente il fisco lasciando per sempre gli Stati Uniti.

A questo punto Black opponendosi decisamente avrebbe sconfessato la teoria affermando che Castroneves vive a Coral Gables, un sobborgo di Miami. L’accusa poi si è concentrata su un altro elemento della vicenda. Castroneves non avrebbe pagato delle tasse che sarebbero derivate da una sponsorizzazione con uno sponsor brasiliano, la Coimex, e  cosi’ facendo, non dichiarando alcunchè, avrebbe evaso migliaia di dollari.

La situazione del pilota si aggrava molto e la sua avventura agonistica potrebbe essersi conclusa con questa triste vicenda extra-sportiva. Il tutto, nel caso in cui dovesse essere confermata la condanna richiesta, ed anche se dovesse essere dichiarato innocente, la sua posizione in seno al team risulterebbe comunque notevolmente indebolita.

MN

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