MELBOURNE 29.03.2009 Può sembrare una favola da raccontare ai più piccoli, ma è un fatto realmente accaduto. La Brawn vince alla grande: dalla crisi al trionfo, alla doppietta. Se Manzoni fosse ancora in vita, il 5 Maggio svaluterebbe come l’economia americana ha fatto recentemente.
Si perché il team di Ross, in meno di due settimane, è riuscito a fare quello che altre scuderie han fatto in due mesi: mettere su un team, confermare i piloti, presentarsi al primo gp dell’anno e vincere. Poi se il discusso diffusore è legale o meno si vedrà.
Certo, è curioso notare che il podio, guardacaso, è formato da due team reputati “irregolari” dalla maggioranza delle scuderie. Si è un caso, ma intanto codesti team hanno quanto meno tagliato la linea del traguardo, mentre altri, riferimenti a Ferrari sono puramente voluti, non son riusciti nemmeno a terminare la gara, cosa indispensabile per vincere. Da campione, invece, si è comportato Lewis Hamilton, d’altronde campione lo è, in carica per giunta, visto il quarto posto finale, visto il diciottesimo posto iniziale, vista la McLaren che di questi tempi sembra andare a vela più che a motore. Ma andiamo per ordine.
START Al via Barrichello dimostra la non abitudine a certe piazze e rimane impantanato sulla griglia, mentre Vettel, Kubica e le Ferrari lo sfilano a destra e manca. Button, invece, mantiene la lucidità e parte alla grande cominciando a martellare giro su giro, in versione “prova a prendermi”.
Davanti, dietro Button, seguono Vettel, Massa, Kubica, Raikkonen, Rosberg, Barrichello e Nakajima. Nelle retrovie, invece, Hamilton guadagna posizioni e si ritrova undicesimo, complice un contatto tra Webber ed Heidfeld alla prima curva. Durante la bagarre Kovalainen danneggia la sospensione anteriore e pone fine al suo primo gp dell’anno.
Dopo pochi giri Hamilton infila Buemi e Piquet, mentre Trulli, partito dai box, si trova già in 14esima posizione.
GOMME Dopo un grande avvio le prestazioni delle Ferrari cominciano a calare inverosimilmente. Le gomme Supersoft montate dal cavallino, dopo appena 8 giri, cedono vistosamente. Barrichello e Rosberg ne approfittano sopravanzando Raikkonen che è costretto al pit stop. Massa lo segue a breve. Dopo appena 11 giri Button vanta già un vantaggio di 17” su Felipe Massa in terza posizione. Impressionante. Da lì a poco anche Kubica rientra per montare le coperture a mescola più dura. Trulli intanto passa Hamilton, mentre Vettel e Rosberg rientrano per il loro rifornimento. Accade quindi che Raikkonen sopravanza Rosberg, mentre un botto si ode da lontano.
EVENTO E’ la Williams di Nakajima che, andandosi a schiantare contro un muro, causa l’ingresso della safety-car , quindi cambiano le carte in tavola. Glock, Button, Barrichello, Buemi ed Heidfeld ne approfittano immediatamente così come Fisico, che riesce nell’intento di non centrare la piazzola di sosta. Forse ad una certa età si dovrebbe fare altro. In regime di SC Button guida il gruppo seguito da: Vettel, Massa, Kubica, Piquet, Raikkonen, Rosberg, Trulli, Buemi, Barrichello, Glock, Alonso, Hamilton, Fisico, Bourdais, Sutil, Heidfeld e Webber.
Alla ripartenza Piquet è capace di sbandare in rettilineo da solo, e terminare la sua gara. Fisichella docet.
RITIRI Kubica comincia ad inanellare una serie di giri veloci, mentre Massa anticipa la sua sosta, probabilmente per qualche inconveniente. In tutto questo Raikkonen dimostra che è ancora ai livelli dello scorso anno andando a sfiorare un muro. Rimane in pista per grazia divina.
La sua gloria, come quella di Massa durerà poco, poiché il cavallino abbandona entrambi i suoi fantini. Anche Rosberg sembra accusare qualche problema e viene prontamente sopravanzato da Barrichello ed Hamilton, entrato definitivamente in zona punti.
DUELLO Ma l’attenzione di tutti è rivolta verso il duello Vettel-Kubica. Il polacco, infatti, monta le coperture a mescola più dura, mentre sia Vettel che Button girano un secondo a giro più lenti, visto l’immediato degrado delle gomme supersoft.
Kubica è ormai sugli scarichi di Vettel, e lo attacca. Il tedesco però non lascia spazio ed il contatto è inevitabile. Il polacco cerca comunque di portare a termine la gara, visto che mancano 3 giri al termine, ma si spegne a muro poco dopo, vista l’assenza dell’alettone anteriore. La safety car è inevitabile. Eroicamente Vettel cerca di terminare la gara in stile Villeneuve, su tre ruote, ma posteggia ogni sogno di podio pochi giri dopo. Il tutto per la felicità di Trulli e Barrichello.
Valerio Lo Muzzo
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