Un duello rusticano ha caratterizzato l’ultimo giro della Coke Zero 400 disputata sabato notte al Daytona International Speedway. Tony Stewart ha conquistato la seconda vittoria stagionale (terza se si conta pure l’All Star Race) dopo un duello all’ultimo respiro con Kyle Busch. Il pilota del Joe Gibbs Racing aveva preso la leadership a 2 giri dalla fine, ma all’ultimo giro Stewart si rifà sotto, aiutato anche da una spinta di Jimmie Johnson. Busch si spinge sulla parte bassa del rettilineo, cercando di bloccare Stewart, poi però torna su e viene inevitabilmente colpito da Stewart, facendo scattare una carambola che vede coinvolte più vetture. Stewart continua incolume e taglia il traguardo per primo, dopo aver dominato la corsa, restando in testa per 86 giri su 160. “Non mi piace finire in questo modo“, ha dichiarato Stewart. “Si lavora sodo per arrivare a questo livello, e non si vogliono vedere le gare decise da ragazzi che per arrivare al traguardo distruggono tutto. Forse è un mio problema. Ma a me non piace questo. Non importa chi c’è coinvolto, non voglio che le corse siano decise così.”
Il contatto ha innescato un incidente multiplo, mentre Stewart ha tagliato il traguardo senza problemi. Il due volte campione Sprint Cup ha così rafforzato la sua leadership in campionato nella sua prima stagione come co-proprietario dello Stewart-Haas Racing. “Io sono andato dove dovevo andare, e lui è andato dove doveva andare“, ha dichiarato Stewart. “Mi dispiace vedere un ragazzo che ha corso bene per tutta la gara finirla così. Ma io ho fatto la mia mossa, e quando lui è tornato su per bloccarmi io ero già lì. Non è questo il modo in cui mi piace vincere. Se ho fatto qualcosa di sbagliato, mi dispiace“. Busch ha subito un contatto violentissimo contro il muro, e poi è stato pure colpito da Kasey Kahne, con la sua auto che si è impennata prima di ricadere sulle quattro ruote. Sceso con le sua gambe, il pilota è stato comunque trasportato in clinica e non ha rilasciato commenti su quanto accaduto. Il proprietario del team Joe Gibbs ha riferito che Busch soffriva di un forte mal di testa, ed è rimasto in ospedale per esser monitorato durante la notte per motivi precauzionali. “Daytona è un luogo duro dove correre,” ha detto Gibbs. “Lui ha dato tutto ciò che poteva. Sono orgoglioso di lui.”
Nel post gara si sono accese le polemiche per le modifiche che ha apportato la NASCAR per rallentare le vetture sui superspeedway come Daytona e Talladega, le due piste più veloci nella serie. La conseguenza è stata di compattare ancor di più le vetture in gruppi, così da aumentare il rischio di incidenti multipli. Prima dell’incidente di Busch all’ultimo giro, un altro maxi-incidente aveva infatti coinvolto 13 piloti, tra cui diversi contendenti per la Chase, al giro 78: Kahne, David Stremme, David Reutimann, Clint Bowyer, Ryan Newman, Kevin Harvick, Dale Earnhardt Jr, Jeff Gordon, Brian Vickers, Michael Waltrip, Reed Sorenson, Brad Keselowski e David Gilliland. “Ogni volta che arriviamo su questo genere di tracciati va sempre così,” ha detto Johnson, secondo al traguardo alle spalle di Stewart. “Non c’è modo di evitarlo. Ogni volta può succedere un incidente come questo. Possiamo definirle ‘plate racing’. Sbagliamo se lo facciamo, sbagliamo se non lo facciamo. Siamo in corsa. Quello che è successo oggi è solo il prodotto di questi ‘restrictor plates’.”
Classifica finale:
Pos. Driver Make
1. Tony Stewart Chevrolet
2. Jimmie Johnson Chevrolet
3. Denny Hamlin Toyota
4. Carl Edwards Ford
5. Kurt Busch Dodge
6. Marcos Ambrose Toyota
7. Brian Vickers Toyota
8. Matt Kenseth Ford
9. Juan Montoya Chevrolet
10. Elliott Sadler Dodge
Classifica del campionato:
Pos. +/- Driver Points Behind
1. — Tony Stewart 2719 Leader
2. — Jeff Gordon 2539 -180
3. — Jimmie Johnson 2525 -194
4. — Kurt Busch 2414 -305
5. — Carl Edwards 2317 -402
6. — Denny Hamlin 2302 -417
7. — Ryan Newman 2235 -484
8. — Kyle Busch 2234 -485
9. — Greg Biffle 2215 -504
10. — Matt Kenseth 2201 -518
11. +1 Juan Montoya 2187 -532
12. +1 Kasey Kahne 2166 -553
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