Adrian Fernandez è l’ ‘homo novus’ del mercato Indycar. Il messicano, ex-pilota Cart e proprietario di un team in Cart ed IRL nei primi anni di questo decennio, è da qualche anno impegnato con la scuderia che reca il suo nome, nel campionato ALMS. Per “Fernandez Racing”, alla guida lo stesso Adrian e Luis Diaz, il 2009 si sta rivelando una stagione ricca di successi e soddisfazioni. Il team ha infatti trionfato nei primi quattro eventi della categoria “LMP2 Prototipi”. Tuttavia ci sono alcuni interrogativi, da parte del diretto interessato, relativamente alla sua volontà, in un futuro alquanto prossimo, di continuare ad impegnarsi in prima persona sul fronte vetture “Sport Cars”. La scuderia, relativamente giovane – il debutto in ALMS risale al 2007 – non è ancora sicura di prendere parte al campionato il prossimo anno. Un pensiero che attanaglia molti teams privati ed ufficiali delle vetture Sport in America, a causa della famigerata crisi economica che ha messo in ginocchio molte case motoristiche presenti attivamente nell’American Le Mans Series.
Un budget quello di “Fernandez Racing” quantificato sugli otto milioni di dollari annuali, troppi secondo il proprietario della scuderia – “E’ tutto eccessivamente costoso, ma d’altra parte è una opportunità unica per i costruttori per mettersi in mostra. Devi avere una sede dove poter sviluppare le vetture, provare nuove tecnologie … Ci sono sicuramente posti dove i costi sono ridotti, però alla luce della situazione reale cosi’ complicata non so neanche io cosa sia giusto e cosa no”.
Fernandez è anche conscio che dopo aver corso nelle ruote scoperte per oltre dieci anni, recedere dalla ALMS significherebbe per lui non avere opportunità di potersi mettere al volante e dunque “appendere il casco al chiodo”, come la locuzione del gergo comune suggerisce. “Io spero di continuare per ancora alcuni anni, mi piace il concetto di intendere le corse che è il sostrato vero di questa categoria, la ricerca tecnologica avanzata. Per piloti come me che non hanno più stimoli nel correre su ovali è il posto giusto, non voglio tornare a calcare gli “anelli”. Se ci fossero solamente circuiti misti in Indycar avrei una idea totalmente diversa della serie”.
Nel mese di Maggio, lo stesso Fernandez si era mostrato molto possibilista su una sua uscita anticipata dalla ALMS, e soprattutto circa la volontà di schierare due vetture a tempo pieno nel campionato IRL. Un ritorno di fiamma dunque. Il motivo? I costi contenuti della serie a ruote scoperte.
Adrian Fernandez, per la cronaca, ha debuttato nella Cart nel 1993 dopo aver trionfato nella categoria propedeutica da debuttante assoluto ben quattro volte, il primo pilota a riuscire in quella impresa. Il primo trionfo nel campionato Cart è datato 1996, Toronto per la precisione, gara resa più che altro famosa da un evento spiacevole, la morte di Jeff Krosnoff. Nel 1998 passa a “Patrick Racing”. Nella 500 Miglia di Michigan a causa di un suo incidente in pista perdono la vita tre spettatori. Il lato positivo della stagione è rappresentato dalle due vittorie ottenute a fine stagione e da un quarto posto finale in classifica. Nel 1999 altri due trionfi , una frattura al polso rimediata a Detroit gli fa perdere le gare seguenti. Nel 2000 giunge ad un soffio dal titolo, una vettura che non gli permette di partire fra i primi, ma comunque di ottenere punti in ben diciassette gare sulle venti totali disputate iridate. Nel 2001 fonda il suo team omonimo con Tom Anderson. Shinji Nakano, un passato recente in F1, approda alla guida della seconda vettura. La prima vittoria giunge a Portland nel 2003, la prima in assoluto dopo quella di Bobby Rahal nel 1992, per quanto concerne la statistica “piloti team manager al volante”. Nel 2003 la scuderia debutta anche in IRL, la serie rivale della CART, una sola vettura per il progetto “Formula Dream” della Honda, il pilota scelto è Roger Yasukawa. Il team è chiamato “Super Aguri-Fernandez Racing” dal momento che partner è Aguri Suzuki, prossimo team owner in F1 qualche anno più tardi. Tre vittorie nella stagione 2004 non permettono ad Adrian Fernandez di vincere il titolo da pilota. Di fatti la scuderia si è ormai trasferita direttamente in IRL abbandonando la Cart. L’anno del trionfo di Tony Kanaan è anche l’ultimo anno da pilota per Adrian che non potendo reperire fondi a sufficienza, decide di fondere il team con il “Kelley Racing-Delphi” dando vita al “Fernandez-Delphi Racing”. Uno dei drivers designati è ovviamente l’esperto Scott Sharp, l’altro, imposto dalla Honda, è Kosuke Matsuura. Abbandonerà la direzione della scuderia a fine 2006, quando si scioglie definitivamente la collaborazione. Scott Sharp passerà nel team Rahal-Letterman, il progetto “Formula Dream” si legherà ad Andretti-Green Racing, e lo sponsor “Delphi” a “Panther Racing”.
Nella foto Adrian Fernandez taglia il traguardo della gara di Chicagoland davanti a Bryan Herta su Andretti Green Racing.
MN
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