Jimmie Johnson vince la Allstate 400 at the Brickyard, disputata all’Indianapolis Motor Speedway, risultando il primo pilota a vincerla per due anni consecutiva. Il tre volte campione Sprint Cup ha approfittato dell’errore di Juan Pablo Montoya, fin lì dominatore assoluto della corsa, che è incorso in una penalità per velocità eccessiva ai box nel corso della sua ultima sosta. Per il pilota colombiano è così sfumata la possibilità della prima vittoria su un ovale. “Perché avrei dovuto superare il limite di velocità, quando avevo un vantaggio di ben 5 secondi?” si è sfogato Montoya alla radio dopo la penalità. “E’ incredibile. Sono senza parole. Voglio solo parcheggiare l’auto. Parcheggiare l’auto e andare a casa“. Le bandiere gialle hanno salvato Montoya dal perdere un giro, ed alla fine ha terminato la corsa che ha dominato (è rimasto in testa per 116 dei 160 giri in programma) all’undicesimo posto. “Giuro sui miei figli e mia moglie, io non ho premuto l’acceleratore“, continua Montoya. “Sono stato derubato in passato, ma stavolta hanno esagerato.” Il direttore di corsa John Darby ha spiegato come la corsia box ad Indianapolis sia divisa in otto zone controllate elettronicamente, e che Montoya ha superato il limite non in una, ma in due di esse. La vettura è misurata a 60,06 miglia/h nella seconda zona, e a 60,11 miglia/h nella quarta zona, superando non solo il limite di 55 miglia/h ma anche le 5 miglia/h di margine che vengono concesse.
Negli ultimi giri Johnson ha dovuto così contenere gli attacchi del compagno di squadra e pole-sitter Mark Martin per andare a vincere per la seconda volta consecutiva la Allstate 400 at the Brickyard, la terza negli ultimi quattro anni. “Gli ultimi 15-20 giri, per tenere Martin dietro di me, sono stati molto difficili“, ha detto Johnson. “Io ero più veloce nelle curve 3 e 4, lui nelle prime due, e quindi facevamo un po’ ad elastico. Fortunatamente ce l’abbiamo fatta a tenerlo dietro. L’ultimo restart è stato molto spettacolare, spero che i tifosi si siano divertiti. So che ho il trofeo. Mi dispiace per Juan Pablo, lui ha fatto una grande corsa, ma alla fine quando guarderemo l’albo d’oro ci sarà scritto il mio nome sotto la parola vittoria. Questo è tutto ciò che conta.” Johnson sale così al secondo posto in classifica, alle spalle di Tony Stewart, terzo alla fine, superando l’altro compagno di squadra Jeff Gordon, nono. Un’altra gara negativa spinge invece fuori dalla Chase Kyle Busch. Al giro 57 la foratura di una gomma lo ha spedito a muro; Busch ha riportato la vettura al garage per le riparazioni, perdendo 46 giri e terminando la gara 38o. In classifica Busch così è sceso dal 10o al 14o posto, 82 punti dietro Matt Kenseth, decimo ad Indy e dodicesimo nella graduatoria. Greg Biffle ha terminato al quarto posto, seguito da Brian Vickers e Kevin Harvick, al miglior risultato nelle ultime 15 gare. Completano la top ten Kasey Kahne, settimo, e David Reutimann, ottavo.
Classifica finale:
Pos. Driver Make
1. Jimmie Johnson Chevrolet
2. Mark Martin Chevrolet
3. Tony Stewart Chevrolet
4. Greg Biffle Ford
5. Brian Vickers Toyota
6. Kevin Harvick Chevrolet
7. Kasey Kahne Dodge
8. David Reutimann Toyota
9. Jeff Gordon Chevrolet
10. Matt Kenseth Ford
Classifica del campionato:
Pos. +/- Driver Points Behind
1. — Tony Stewart 3054 Leader
2. +1 Jimmie Johnson 2862 -192
3. -1 Jeff Gordon 2847 -207
4. — Kurt Busch 2608 -446
5. +1 Carl Edwards 2556 -498
6. -1 Denny Hamlin 2518 -536
7. — Ryan Newman 2506 -548
8. — Kasey Kahne 2482 -572
9. +2 Mark Martin 2471 -583
10. -1 Juan Montoya 2461 -593
11. +2 Greg Biffle 2445 -609
12. — Matt Kenseth 2429 -625
Share this content: