“La gara di Edmonton segna la fine della mia collaborazione con Conquest Racing.
Abbiamo lavorato veramente tanto e con assiduità per approntare una vettura che si rivelasse sempre più competitiva in occasione di ogni appuntamento che il calendario ci presentava davanti. A Toronto siamo riusciti quasi a vincere. Purtroppo le prestazioni ottime riscontrate allora non si sono ripetute in Alberta.
Lascio, con sei gare all’attivo, incluse le due della trasferta nel Canada, il mio paese, eventi che non volevo assolutamente perdere. Sin dall’inizio ero ben a conoscenza che non avrei corso una stagione intera a tempo pieno. All’inizio non mi importava molto perchè volevo sentirmi cosciente di far parte del progetto “Conquest”.
Cosi’ non è stato.
Giorno dopo giorno mi accorgevo sempre di più della incomunicabilità tra le parti, un muro ci divideva, invalicabile. Mi sentivo un corpo estraneo, non veniva elargita nei miei confronti alcuna gratificazione, a fronte, invece, del mio voler dedicare loro anima e corpo per far si che la scuderia progredisse per il meglio. Nessun segnale. Nessuna certezza per il futuro. Ed è stato cosi’ che progressivamente il loro atteggiamento mi ha quasi contagiato. Ho incominciato a pensare che dopotutto non sentivo di condividere nulla, nessuna compartecipazione emotiva, con una scuderia che aveva una visione limitata dei progetti a lungo termine. Sentivo il fiato sul collo di essere un pilota part-time. Addirittura non c’è stato sviluppo della vettura, la continuità del nostro lavoro ne ha fortemente risentito, la consistenza da parte nostra assente. Ad un certo punto, presto, tutto ciò che potevamo fare era recarci alle gare e tentare di fare del nostro meglio. Con il tempo diventava frustrante.
La decisione di dire addio è maturata di scatto, covata a lungo sottoterra, ma disotterrata e germogliata improvvisamente. Non potevo rischiare di investire ancora del tempo e del denaro con questa squadra. Soprattutto per via dell’ età avanzata che mi invita anno dopo anno a cercare di pretendere qualche soddisfazione in più prima del mio ritiro dalle corse.
Ad Edmonton siamo giunti rinfrancati dalle buone cose mostrate a Toronto. Comunque, visto che non potevamo beneficiare del simulatore, era stato chiaro, anzi concordato, che avevamo bisogno di apportare alcune modifiche di regolazione al set-up. Dopo aver lavorato davvero duramente, tuttò ciò di cui necessitavamo veramente non era stato fatto. La conseguenza è stata sotto gli occhi di tutti, la mancanza assoluta di velocità. La vettura era nervosa e difficile da guidare. Quando hai l’occasione di assaggiare la sensazione di stare davanti, è dura da mandar giù una gara del tutto in salita fra gli ultimi. Addirittura alcuni piloti sono venuti a parlarmi ed a riferirmi che anche a loro la vettura sembrava andasse lenta. E’ stata una vicenda triste e imbarazzante.
Con Conquest il rapporto è stato privo di dialogo, costituito soprattutto da imposizioni unilaterali, decisioni prese non di comune accordo. Non mi è mai sembrato che Conquest lavorasse “per Tagliani”. Da parte loro era alquanto tangente un comportamento denotante pura rassegnazione al corso degli eventi. Non voglio che ciò mi accada negli anni a venire. Ho appreso che faranno correre un pilota in Giappone, un altro diverso gareggerà in altri due eventi. Offrono il sedile a pagamento. Non è questo un sintomo di mentalità vincente.
Per quel che mi riguarda in queste settimane mi sono arrivate alcune offerte e, senza rivelare dettagli troppo precisi, posso dire di confidare in un sedile da titolare per la prossima stagione. Un impiego a tempo pieno per giunta. Guardandomi indietro, pagine belle ci sono state in questa annata. Sono orgoglioso ad esempio di aver corso bene a Toronto e ad Indianapolis. Proprio grazie a queste prestazioni mi si sono aperte quelle porte di cui sopra discorrevo. Ora non posso rivelare ancora nulla, ma un importante annuncio è prossimo dall’essere ufficializzato. Per ora la mia attenzione è rivolta alle gare del Quebec. Ho confermato da poco la mia partecipazione al “Grand Prix de Trois-Rivieres” che si terrà il sedici Agosto. E’ importante per me esserci, sia per i miei tifosi in quella regione, sia per venire incontro alle esigenze di marketing: alcuni sponsors locali contavano sulla mia presenza e mi hanno offerto la loro collaborazione. Ho in programma anche una gara Nascar in Canada con l’aiuto di uno sponsor statunitense. Mi hanno dato via libera per poter partecipare al campionato Nascar anche il prossimo anno con quella vettura che utilizzerò a breve. Tutto dipende dai miei impegni in Indycar nel 2010. Se sarà impegnato sul fronte delle ruote scoperte darò l’occasione a qualche pilota locale del Quebec di mettersi in mostra.
Alex Tagliani
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MN
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