Dopo un weekend tormentato dalla pioggia e dalla difficoltà di drenaggio dell’asfalto del Kentucky Speedway, che aveva sconvolto il calendario degli eventi portando alla cancellazione di libere e qualifiche e ad una sessione di prove libere straordinarie il giorno di gara, la corsa si rivela una delle più spettacolari della stagione e forse della storia. Una sola interruzione con bandiere gialle, 20 cambiamenti di leadership, la seconda gare più veloce della storia della Indycar Series, ed un incredibile finale in volata (appena 0.0162 di secondo). Ryan Briscoe riesce a beffare all’ultimo istante Ed Carpenter, che fino alla fine ha pensato possibile la sua prima vittoria in carriera. Il tutto grazie alle nuove modifiche aerodinamiche ed al nuovo sistema Push To Pass adottati per la prima volta in questa gara. “Non so se sono mai stato così emozionato al termine di una gara“, ha detto Briscoe. “E’ stata una battaglia molto dura. E’ una grande vittoria per me. Sono molto felice di aver ottenuto un’altra vittoria per il Team Penske. All’inizio mi ero trovato un po’ in difficoltà a causa della temperatura fresca, ma poi le cose sono andate meglio. Mi sono tenuto tutti i Push To Pass per le fasi finali. Quando sono salito in seconda posizione, a 19 giri dalla fine, a quel punto Roger (Penske) mi ha detto: ‘Usa il Push To Pass ogni giro da adesso, e vediamo che cosa si può ottenere.’ Ho pensato che la cosa migliore per me era tenermi all’esterno. Ed era ancora un po’ avanti nelle curve 3 e 4, ma sono stato bravo a cogliere il mio momento, mi sono tenuto verso l’esterno e sono stato in grado di tenere lui verso l’interno. Ora so come si sentiva Hornish tutte le volte che vinceva le gare in questo modo. Oggi tutto ha lavorato alla perfezione.” “Ho cercato di spingere il più possibile per stare davanti“, ha detto Carpenter, al primo podio della sua carriera. “Finora è stato un anno difficile, e avevo voglia di dare una svolta a questa stagione. Ho usato il mio ultimo Push To Pass all’ultimo giro. Credo di averli utilizzati al meglio, ne ho lasciati la maggior parte per l’ultimo stint dopo l’ultimo pit stop.“
La prima parte della gara è stata dominata da Scott Dixon, che dopo essere partito dalla pole position è rimasto in testa per 95 dei primi 100 giri. Dopo il via, alle sue spalle imperversa una accesa lotta tra Danica Patrick ed Helio Castroneves per il quarto posto, a cui in seguito si aggiunge pure Marco Andretti. Da dietro risalgono molto velocemente Carpenter, che al giro 33 è già capace di portarsi al quarto posto, Kanaan e Will Power, che partiva ventesimo. Una collisione con Mike Conway e Ryan Hunter-Reay durante il primo pit stop blocca ancora una volta la buona gara di Mario Moraes, capace nelle prime fasi di corsa di salire fino al quinto posto. Dopo il secondo pit stop Briscoe riesce a prendere la leadership della corsa. Fino a quel momento Dixon non segnala alcun problema alla sua macchina, mentre Dario Franchitti lamenta un notevole sottosterzo, che il suo team ha cercato di migliorare ad ogni fermata. La prima ed unica bandiera gialla della serata arriva al giro 122, quando Justin Wilson rallenta a causa di un problema al cuscinetto della ruota posteriore destra. In regime di bandiere gialle Power, che sta cercando una diversa strategia di soste ai box, si ritrova in testa davanti ai compagni di squadra Briscoe e Castroneves.
Ma quando la corsa riprende è il momento di Carpenter. Scavalca Dixon e Castroneves e, approfittando di un rallentamento di Briscoe che finisce troppo alto vicino al muretto, si porta al secondo posto. A quel punto va all’attacco di Power, con cui ingaggia un lungo duello fianco a fianco finchè l’australiano non effettua il suo ultimo pit stop al giro 156. A quel punto Carpenter si trova in testa alla corsa, con entrambi i piloti Penske, Dixon e Kanaan alle spalle. Il pilota americano mantiene la leadership anche dopo l’ultima fase di pit stop, con Kanaan che sale al secondo posto e Briscoe al terzo. Kanaan cerca in tutti i modi di attaccare Carpenter negli ultimi 15 giri, ma deve a sua volta guardasi dal ritorno di Briscoe. Anche se ce la mette tutta, Kanaan non riesce a resistere a Briscoe, e il pilota di Penske si lancia così all’attacco anche di Carpenter. Negli ultimi giri il pilota del Vision Racing (entrambi alla ricerca della prima vittoria) cerca di resistere all’interno, ma all’esterno Briscoe ha un miglior spunto e riesce così a conquistare la sua seconda vittoria stagionale, che gli permette di salire in testa al campionato con otto punti di vantaggio su Dixon. Tony Kanaan termina al terzo posto, dopo lo spavento di domenica scorsa ad Edmonton, davanti a Castroneves. Graham Rahal chiude al quinto posto, precedendo i due piloti di Ganassi, Franchitti e Dixon. Completano la top ten la Patrick, Power e Andretti.
Classifica finale:
Pos Driver Team Time/Gap
1. Ryan Briscoe Penske 1h28m24.3246s
2. Ed Carpenter Vision + 0.0162s
3. Tony Kanaan Andretti Green + 0.1614s
4. Helio Castroneves Penske + 0.2728s
5. Graham Rahal Newman/Haas/Lanigan + 0.6346s
6. Dario Franchitti Ganassi + 1.7670s
7. Scott Dixon Ganassi + 3.2512s
8. Danica Patrick Andretti Green + 4.7231s
9. Will Power Penske + 6.1424s
10. Marco Andretti Andretti Green + 6.9963s
11. Dan Wheldon Panther + 12.7597s
12. Sarah Fisher Sarah Fisher + 15.9732s
13. Hideki Mutoh Andretti Green + 27.9705s
14. Ryan Hunter-Reay Foyt + 3 laps
15. EJ Viso HVM + 3 laps
16. Raphael Matos Luczo Dragon + 4 laps
17. Mike Conway Dreyer & Reinbold + 8 laps
18. Mario Moraes KV + 12 laps
19. Robert Doornbos Newman/Haas/Lanigan + 15 laps
20. Milka Duno Dreyer & Reinbold + 35 laps
Ritiri:
Justin Wilson Coyne 120 laps
Tomas Scheckter Dreyer & Reinbold 59 laps
Jaques Lazier 3G 43 laps
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