” Sono molto deluso. E’ stata una scelta dolorosa. Mi spiace deludere la Ferrari e non condividere con il team l’euforia iniziale. Grazie ai tifosi e agli appassionati che mi hanno motivato più di quanto mi aspettassi. Quando la Ferrari mi ha chiamato per sostituire Felipe ho risposto con entusiasmo e solo per dare una mano a una squadra di amici. Speravo che la mia condizione potesse migliorare. Soltanto quando si prova in pista una macchina da F1 si possono avere precise risposte sul proprio fisico. Sapevo da subito di non essere al top, ma già dai primi test al Mugello ho capito che qualcosa non andava. Ho provato a fare qualche giorno di riposo, a prendere qualche farmaco per alleviare il dolore. Non ho rimpianti, sarebbe stato troppo rischioso rientrare. Perchè non ho fatto degli esami prima? La verità è che si possono fare tutti gli accertamenti del mondo, ma un vero riscontro lo hai solo girando in pista. Non credo che si potesse fare diversamente”. Queste le parole iniziali di Michael Schumacher pronunciate durante la conferenza stampa che si è tenuta a Ginevra alle 14 di oggi dove il pilota tedesco ha anche spento con le sue dichiarazioni le speranze di quanti lo vorrebbero presto di nuovo a bordo di una monoposto , ” Tornare in futuro in pista? Se ho capito bene, dal punto di vista medico non ci saranno motivi per cui non possa partecipare alla F1, ma non è un argomento di cui adesso mi occupo. Sto vivendo uno dei momenti più difficili della mia vita e non posso dire che succederà in futuro”.
Parlando di chi prenderà il suo posto come sostituto di Massa ha invece aggiunto, ” Luca è sempre stato collaudatore e ha una grande esperienza. Ha tutto per fare bene. Oltre ad essere un amico, ha una grande preparazione fisica, perchè nel suo ruolo bisogna sempre essere pronti a subentrare a uno dei due piloti titolari. Sarebbe comunque spettato a lui sostituire Felipe”.
L’ultima parola è stata lasciata al medico che da 9 anni segue Schumi, Johannes Peil,” Michael ha un gran fisico e ha sempre fatto vita da atleta, ma le conseguenze della caduta in moto sono tutt’ora presenti. Quando girava con i kart ci sono stati grandi progressi, ma guidare un macchina da F1 è tutt’altra cosa. Non c’è una preparazione specifica in palestra, o qualcosa che possa riprodurre al 100% le sollecitazioni al collo. Quando Schumi è andato in pista il dolore è tornato e abbiamo dovuto rinunciare. Del resto le conseguenze della caduta erano state serie, non solo per la frattura della settima vertebra che è ormai guarita. E’ stato l’incidente più serio nella carriera di Michael, c’era una frattura alla base del cranio, in una regione fondamentale. Per capirci c’erano piccoli frammenti come se una superficie fosse stata scalfita da uno scalpello. Uno di questi frammenti aveva lesionato l’arteria vertebrale sinistra. Nei prossimi mesi continueremo comunque a lavorare per il suo recupero”.
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