MONZA 11.09.2009 Dopo l’enfasi della sessione autografi, da oggi si è cominciato a fare sul serio. Già fuori dall’autodromo è uno spettacolo ammirare l’arte del bagarinaggio. Cartelli appesi al collo del tipo “Compro e Vendo biglietti” vengono esibiti anche in inglese, come in un normale negozio.
Poi a parole delle “agenzie mobili” (definiamole così), i biglietti prevedono pure lo sconto. Novità assoluta, in anteprima solo al parco di Monza: lo sconto sui biglietti venduti per strada. Ma tutto il mondo è paese non c’è da meravigliarsi. Camminando per la strada che porta all’autodromo si incontrano le varie “agenzie”: il primo, il secondo, il terzo….tutti pronti a pronunciare la parola magica “Ticket”, gridato così come se fossimo al mercato. Le orecchie si cominciano a sensibilizzare a quello che poi sarà il rombo assordante dei motori. In aiuto dell’inquinamento acustico arrivano anche i ragazzi addetti alla vendita del programma ufficiale. Anche loro in stile Pavarotti esclamano “Official Programme”, nella speranza che qualche tifoso investa dieci euro per leggere in tutti i dettagli cosa accadrà in questa tre giorni.
Alle ore 10, finalmente, comincia ad uscire qualche vettura. La prima sessione di prove ha inizio. Al solito la parola che si respira nell’aria è una: Fisichella. Non c’è santo che tenga, da quest’anno tifano tutti per lui. Meglio tardi che mai. Raikkonen invece sembra essere diventato un pilota di seconda fascia, almeno sulla bocca dei tifosi. L’accordo con Santander è un segno evidente dell’arrivo di Alonso, e già di Kimi non ne parla più nessuno. Forse lo spirito del finlandese non è stato capito nei suoi tre anni in rosso. Poi un’immagine. Un’apparizione e tutti lì a battere le mani. Michael Schumacher viene rapidamente inquadrato ed ecco il risultato. Intanto Hamilton domina largamente con Kovalainen a ruota. Poi Sutil, terzo con una Force India in formissima. Fisico chiude ottavo e viene avvolto dalla morsa rossa qualche ora dopo innanzi il ristorante paddock. Dopo la F1 entra in scena la GP2 per la sessione di libere, il mondiale però è saldamente nelle mani di Hulkenberg. Mezzora e poco più, poi la scena viene lasciata alla F.BMW.
Alle 13 si aprono i cancelli per coloro che hanno acquistato il biglietto per la pit walk. Un giro in pit lane mentre i meccanici montano le vetture di F1 ha pure un valore economico.
Il pomeriggio continua con la seconda sessione di libere. Le tribune, almeno nei punti migliori, continuano ed essere piene. D’altronde è l’unica giornata dove si può andare ovunque. Forse lo stratagemma della sessione autografi ha incrementato il flusso del primo giorno di prove. Domani la controprova, seppur l’obiettivo minimo fissato dagli organizzatori per questo week-end si chiama 97mila visite. Ovvero il record negativo registrato nel 2005. Guardacaso anche quell’anno per la rossa non era una grande stagione. Nel pomeriggio monzese la spunta un super Sutil, pronto a vedere dall’alto un Fisichella, ultimo, probabilmente in versione long run. Grosjean e Alonso si mantengono nella zona Top, mentre i Brawn e RedBull provano in versione gara.
A sessione finita le GP2 entrano in scena per le qualifiche. A Petrov bastano due giri per fare la pole. Hulkenberg chiude terzo, tra le gradinate ormai vuote perché finita la F1. Eppure con lo stesso biglietto si assiste a tutto. Misteri Italiani. A proposito di Italiani: Valsecchi e Rigon bazzicano rispettivamente tra la quinta e la settima fila. Più indietro Filippi e Mortara.
Con la GP2 si chiude la prima giornata del week-end monzese. Per gli appassionati però il piacere di bazzicare tra gli stand è diminuito notevolmente. Di certo la mancanza degli enormi capannoni visti gli scorsi anni, come Santander, Toyota e RedBull, si è fatta sentire e l’intrattenimento è mancato. L’importante è che lo spettacolo non manchi in pista. Vedremo domani cosa ci riserverà l’autodromo monzese. Unica preoccupazione: il cielo non promette niente di buono.
Stay Tuned!
Valerio Lo Muzzo
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Che tipi i bagarini…all’ ingresso Vedano c’era un panzone con una cartello ” I NEED TICKET”… gli avrei voluto urlare: alla cassa ce ne hanno quanti ne vuoi!! 😀