Alla nascita della categoria, oggi considerata propedeutica per eccellenza per chi viene dal kart, la Formula Renault 2000 Italia ha visto subito il dominio di un nome destinato col tempo a fare strada, Felipe Massa. Era proprio il brasiliano vicecampione del mondo in F1 nel 2008, ad aprire il nuovo campionato con la monoposto della Cram nel 2000. L’anno successivo è stata la volta di Ryan Briscoe, ex terzo pilota Toyota in F1 ed emigrato negli States. Si sono susseguiti poi altri nomi importanti quali Perera, Maldonado, Kobayashi, senza dimenticare gli ultimi: Clos, Maki e Varhaug. La striscia di campioni stranieri continuava inesorabilmente a protrarsi in una serie a titolazione nazionale. Pur non conquistando vittorie di campionato, in questa categoria si sono formati talenti italiani quali Piscopo, Caldarelli, Faccin, Roda e Reiterer.
Questo fino ad oggi. Con la doppia vittoria sul circuito del Mugello, Daniel Mancinelli, ventunenne di Fabriano, scrive il proprio nome sull’albo d’oro della Formula Renault 2000 tricolore, il primo successo di un pilota italiano. La cosa è stata spesso ironizzata. Ma data la “caratura” dei piloti che questa serie ha sfornato, è sempre stata vissuta con orgoglio per il motorismo italiano. Quello del driver marchigiano poi, è stato un autentico dominio. Prova ne è la doppietta colta al Mugello con gara 2 condotta dall’inizio alla fine. Daniel punta ora all’esordio nella World Series by Renault, la serie superiore della casa francese, nella prossima stagione. Considerando dove si trovano ora i talenti sfornati da questa serie cadetta, Mancinelli sarà chiamato a confermare il proprio talento, per, chissà, tentare la scalata verso la F1. E proprio ora che la Ferrari pare essersi resa conto di essere l’unico team a non avere un vivaio di giovani piloti, la vittoria di Daniel nel campionato sembra cadere a “fagiolo”.
Marco Borgo
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