F1 – “Da 0 a 10” – Le pagelle del Gp del Giappone

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Dal buio di Singapore alla pista disegnata da Dio. Almeno secondo Sebastian Vettel. Lo abbiamo visto, lì, in testa, per tutto il week end, in uno stato di forma degno da RedBull. Abbiamo visto un super Jarno Trulli, mastino, pugile ed opposto, pronto a schiacciare nel campo dell’avversario quel pallone che proprio l’avversario gli aveva spedito.
Abbiamo, anche, visto la super prestazione di Kimi Raikkonen, seppur favorito dalla lista di penalizzati e richiamati del sabato notte, o domenica mattina. Abbiamo, infine, visto una Brawn arrancante ma ormai prossima al titolo. Adesso giudichiamo nel solito, consueto modo. “Da 0 a 10” capitolo 15: Giappone.

VOTO 0 AI COMMISSARI NIPPONICI

Venti ore per stilare la griglia di partenza, sinceramente, sembrano troppe. Alla luce delle penalità inflitte nel post qualifiche alcuni piloti non sapevano ancora da che posizione avrebbero preso il via. Tra i soddisfatti Nico Rosberg che commenta. “E’ la prima volta che mi riescono quattro sorpassi mentre dormo”. Appunto, dormiva.

DILETTANTI

VOTO 1 ROMAIN GROSJEAN

Fa la sua unica apparizione in gara, quando la safety car lo costringe a restare dietro Vettel. Del resto un week end anonimo e inconcludente. Solo Webber lo segue al traguardo, vista la sfortuna che ha perseguitato l’australiano.

ASSENTE

VOTO 2 A GIANCARLO FISICHELLA

Capiamo la non perfetta adattabilità, gli sviluppi bloccati dalla Ferrari e tutte le scuse del caso. Ma l’ingenuità mostrata all’uscita della pit-lane, in occasione della seconda sosta in concomitanza con Kovalainen, è stata una grave disattenzione. Da principiante.  A fine gara commenta: “Si è gettato (Kovalainen, ndr) in un varco minimo urtandomi, io non me ne sono accorto, e poi il Kers è partito in ritardo, ehm, l’ho azionato tardi”. Almeno un po’ di autocritica.

APPANNATO

VOTO 3 AI PILOTI TORO ROSSO

Quattro macchine distrutte in tre giorni. E pensare che qui la bibita all’italiana andava come non mai. In qualifica Alguersuari va fuori alla Degner, mentre Buemi rimedia qualche danno alla Spoon Curve. Domenica la frizione tradisce lo svizzero-siculo, mentre lo spagnolo si schianta alla 130R a dieci giri dalla fine. A fine gara Jaime commenta: “Ho perso il posteriore della macchina e mi sono schiantato contro il muro, ma non mi so spiegare il perchè”. E se non se lo sa spiegare lui…Per il ciclo: “Ogni lasciata è persa”.

DISTRUTTORI

VOTO 4 A KAZUKI NAKAJIMA

Nel gran premio di casa il giapponese non va oltre il quindicesimo posto. La sua gara, impostata sulla monososta non ha pagato. Il divario tra il giapponese e il compagno di squadra Rosberg è eloquente, ed i risultati parlano chiaro.

DELUDENTE

VOTO 5 A HEIKKI KOVALAINEN

La grinta su Fisichella gli salva un po’ la reputazione, ma l’undicesimo posto, dietro la Renault di Alonso rispecchia la stagione del finnico. Nelle fasi iniziali resiste al tentato sorpasso di Sutil perdendo così la posizione su Button, poi un passo gara non entusiasmante  e il confronto con il compagno di squadra non certo incoraggiante. Deve trovare un modo migliore per pubblicizzare la propria immagine in vista della prossima stagione.

DESAPARECIDO

VOTO 6 A BARRICHELLO E BUTTON

Sciapiti e niente più. Svolgono il compitino per quello che è, senza metterci quel pizzico di volontà in più. E se questo può giocare a favore di Button, ciò significa che vale a sfavore del brasiliano, secondo candidato per la lotta all’iride. Da segnalare soltanto il sorpasso del leader del mondiale su Kubica, necessario per racimolare quel punto sempre utile. D’altronde gli ultimi mondiali son stati assegnati per un solo punto. Occhio però. Se le ultime due gare finissero nello stesso identico modo la lotta all’iride parlerebbe tedesco.

SVOGLIATI

VOTO 7 A NICO ROSBERG

Ormai sembra aver trovato il bandolo della matassa. Dopo la prestazione di Singapore macchiata dall’errore in pitlane il tedesco riesce a guadagnare due posizioni sfruttando l’ingresso della vettura di sicurezza. Gira su ottimi tempi, concreto e sicuro. Dopo tre anni è finalmente pronto per una grande squadra. Brawn o McLaren?

CINICO

VOTO 8 A LEWIS HAMILTON

Non è stato il solito Lewis, ma ha portato a casa un podio utile per la lotta al terzo posto. Perde il duello con Trulli definendolo “una bella lotta con Jarno, abbiamo segnato tempi da qualifica cercando di limare decimi ad ogni giro”. Parte bene con l’ausilio del Kers, poi la strategia lo punisce. La SC può offrigli una occasione, ma ha preferito guardarsi le spalle da Raikkonen. D’altronde il vero rivale era il finnico.

RAGIONIERE

VOTO 9 A KIMI RAIKKONEN

Con questa Ferrari è riuscito ad andare oltre il limite. Come dichiarato da Domenicali: “non credo che avremmo potuto ottenere piu’ di questo quarto posto”, il valore aggiunto di questa Ferrari è proprio lui. E pensare che il futuro del finnico è ancora incerto. Dall’Ungheria ad oggi è stato il pilota che ha fatto più punti di tutti. Se la rossa riuscirà nella difficile impresa del terzo posto nei costruttori, dovrà ringraziare il suo pilota. Prossimo Ex.

COMBATTENTE

VOTO 10 A JARNO TRULLI

Non poteva esser da meno a Timo Glock. Dopo il secondo posto del tedesco a Singapore, l’Italiano porta per la prima volta una vettura giapponese  a podio nella gara di casa. Ottimo per tutto il week end, secondo in qualifica, stratosferico nel passo gara. Come da lui stesso dichiarato sperava nella vittoria, salvo poi capire che “questo e’ il massimo che potevamo ottenere”. Con un Jarno così e un po’ di fortuna la Toyota può finire bene questa stagione.

OPPOSTO

VOTO 10 E LODE A SEBASTIAN VETTEL

Provate a prenderlo. Pronti. Via. Ci vediamo a fine gara. Nella “pista disegnata da Dio” il tedesco conduce la gara perfetta, quella che lo rilancia, almeno nell’animo. Soltanto un piccolo intoppo nel corso della seconda sosta fa venire qualche brivido al piccolo Seba, ma poi tutto fila liscio. Al traguardo grida di gioia, esulta e salta sul podio ricordando un suo connazionale. Sedici punti dalla vetta non sono pochi, ma ricordando un recente passato tutto è possibile. Lui ci crede “Il Mondiale? Molto difficile, ma ancora possibile”. Ormai non ha più niente da perdere.

PERFETTO

Valerio Lo Muzzo

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