Abbiamo visto una gara tirata, e pensare che è stata la prima dell’anno. L’abbiamo vista con tante novità, con tanti ritorni al futuro, da Schumacher a De la Rosa, passando per la Mercedes che mancava dalla massima serie da ben 55 anni, e dalla Dallara. Abbiamo visto tre nuovi team, anzi quattro considerando la Sauber che, almeno sulla carta, risulta neo-iscritta. Abbiamo visto Alonso, la Ferrari e la sfortuna che con Vettel sembra vederci benissimo. Una candela ha tradito il tedesco, bene per la Ferrari, male per la RedBull. Abbiamo vista una McLaren opaca, tirata a tutta da un grande Hamilton, ed una Mercedes in ritardo capeggiata da Rosberg. Questo, molto altro, ci ha regalato il primo appuntamento stagionale. Adesso divertiamoci noi. Torna “Da 0 a 10”, capitolo 1: Bahrain.
VOTO 0 A VIRGIN ED HRT RACING
Dire che hanno steccato il primo appuntamento con la Formula Uno significa fare un complimento. La nuova vettura progettata da Wirth senza l’ausilio della galleria del vento, non sembra essere chissà cosa, ma più che altro in casa Virgin devono guardare alla parte meccanica: troppe lacune, troppe rotture, a partire dalla gomma che sabato si è staccata dalla vettura di Glock per finire, fortunatamente, contro le barriere. E pensare che in casa Virgin hanno avuto quanto meno l’opportunità di effettuare i test invernali. Giustificabile il team Hispania, sorto nell’ultimo mese tra un problema e l’altro, piombato qui in Bahrain dal nulla. I secondi di ritardo dai top team sono eccessivi, dai 5 ai 10. Troppi, anche per fare le comparse.
SPAESATI
VOTO 1 A KARUN CHANDHOK
Che sia un pilota giunto in F1 solo ed eslusivamente per la dote che porta con sé risulta essere più che un dato di fatto. Il pilota indiano non effettua nemmeno un turno delle tre sessioni di libere, visti i capricci della nuova HRT. Debutta in qualifica e ovviamente chiude ultimo. La vettura è quella che è, ma un pilota decente non può si può permettere il lusso di andare a sbattere dopo due giri, soprattutto quando una gara come la prima vale 100 informazioni, che per un team alla prima stagionale fanno tanto. Per il ciclo: “Ritenta, sarai più fortunato”
COMPARSA
VOTO 2 AL TEAM SAUBER
Che delusione! Dopo i test invernali il team svizzero sembrava essere abbastanza competitivo, ma probabilmente in casa Sauber si saranno seduti sugli allori. La vettura non è performante, e neanche affidabile. Entrambi i piloti infatti si ritirano per problemi idraulici. Forse il deserto fa questo effetto.
FANTASMA
VOTO 3 A JENSON BUTTON
Qualcuno deve ricordare al buon Jenson che stavolta non guida l’ottovolante. Il campione del mondo perde nettamente il confronto con Hamilton, risultando opaco in qualifica, anonimo in gara. Da lui ci si aspettava di più. I tempi del “ti piace vincere facile” son finiti, adesso deve uscire il pilota.
ASSENTE
VOTO 4 A MARK WEBBER
Non fa volare la RedBull come dovrebbe. In qualifica rimedia un secondo abbondante da Vettel, in gara, complici i capricci della sua vettura nelle concitate fasi iniziali, perde una posizione a favore di Schumacher. Dopo il primo stint viene beffato anche da Button, mentre il suo compagno lottava per la vittoria. In Australia deve cambiare ritmo.
SCIAPITO
VOTO 5 AL TEAM MERCEDES
Schumacher lo aveva detto: a questa vettura manca un secondo, ed al primo appuntamento stagionale non è cambiato nulla, seppur sia stato introdotto un nuovo diffusore. “Dobbiamo lavorare duro, ma sono sicuro che potremmo rendere più forte la macchina” commenta Brawn a fine gara. D’altronde il distacco è stato evidente. RedBull, Ferrari e McLaren sono più avanti, e nemmeno un campione come Schumacher può fare i miracoli dall’oggi al domani.
INCEPPATO
VOTO 6 A MICHAEL SCHUMACHER
Era più atteso del gran premio stesso. Il tedesco si è dimostrato ancora veloce, seppur le abbia prese dal compagno di squadra ed in qualifica non è riuscito ad esprimersi come una volta. A fine gara si dice “divertito”, qualcuno però deve ricordare a questo Michael che in F1 si corre per vincere e non per professare De Cubertain.
ARRUGGINITO
VOTO 7 AD HAMILTON E MASSA
L’inglese compie un’altra gara splendida, dando un contributo enorme alla causa McLaren. Vince il duello con Button, ma il primo stint dietro Rosberg non gli consente di puntare Massa, una volta sbarazzatosi del tedesco. “Senza il tempo perso dietro Rosberg forse potevo sfidare Felipe per il secondo posto” commenta a fine gara. Il brasiliano, invece, si esprime al meglio in qualifica, mentre in gara cede qualcosa ad Alonso che non perdona. Azzarda troppo, rischiando il testacoda poi dal muretto arriva l’ordine di rallentare. Ufficialmente la temperatura del motore è elevata, il resto è pura fantasia.
CONFERMATISSIMI
VOTO 8 A VITANTONIO LIUZZI
Con il nuovo sistema introdotto dalla FIA Tonio acciuffa i primi due punti della stagione, risalendo fino al nono posto. Tenace e fortunato riesce ad accaparrarsi il primo posto lasciato libero dai 4 top team, facendo meglio del compagno Sutil, costretto al recupero da un contatto con Kubica in partenza. Il futuro dell’Italia al momento è nelle sue mani.
TENACE
VOTO 9 A FERNANDO ALONSO
Tutto è bene quel che comincia bene. Alonso non sbaglia un colpo e la fortuna sta dalla sua. Poco brillante in qualifica, si riscatta in gara liquidando subito Massa e gettandosi alla caccia di Vettel. Il tedesco sembra controllare ma una candela lo tradisce. Bastano quindi tre giri allo spagnolo per staccare Massa e compagnia bella, controllando la gara da campione. “Pensavo di attaccare negli ultimi dieci giri – commenta Alonso – ma la fortuna ci ha dato una mano: ce ne vuole sempre un po’ in ogni gara”. Chi era inizialmente scettico è stato servito. Per il ciclo: “Chi ben comincia è a metà dell’opera”
FRONTMAN
VOTO 10 A SEBASTIAN VETTEL
E’ il vincitore morale di questa gara. Perfetto in qualifica, altrettanto in gara, ma la dea bendata, con lui, tanto bendata non sembra. Ha gestito la gara da campione, rispondendo ad Alonso quando cercava di avvicinarsi, senza strafare, senza commettere il minimo errore. Conquista comunque un buon quarto posto, girando più forte sul misto per recuperare quanto perso sul lungo.
A fine gara si dice comunque soddisfatto, ma dispiaciuto “perchè qui premiano con la coppa più bella del mondiale”. Per risolvere il problema della sfortuna sarebbe utile accendere un cero a Lourdes, anzi…una candela!
FRIZZANTE
Valerio Lo Muzzo
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