Mito vivente della 24 ore di Le Mans, plurivittorioso nell’Endurance, vice campione del mondo di Formula 1 e gradino alto del podio alla Parigi-Dakar, questi sono i segni particolari riportati dalla carta d’identità di Jacques Bernard Ickx, detto Jacky, signore di 65 anni che sicuramente rappresenta una delle personalità europee più importanti nelle corse automobilistiche.
Nato il primo Gennaio del 1945 a Bruxelles, figlio di un giornalista che scriveva di automobili e corse, Jacky iniziò a far vedere agli addetti ai lavori di quanto era capace durante un week end di gara del 1967 al Nurburgring, dove al volante di una Matra di Formula 2 sbalordì, segnando tempi sul giro migliori di quelli di molte vetture di Formula 1 durante le prove. La brillantissima prestazione velocistica sulla Nordschleife, che all’epoca rivaleggiava con la Spa Francorchamps vecchia maniera per la palma di circuito più selettivo d’Europa, unita ad i già importanti risultati nelle gare Endurance, portò Jacky ad assere ingaggiato dalla scuderia Cooper Maserati per gli ultimi due Gran Premi del 1967, permettendogli così di assaggiare la Formula 1, ottenendo un bel sesto posto sulla velocissima pista dell’Autodromo Nazionale di Monza.
La razionale incoscienza nell’affrontare le curve cieche dell’Eifel unita al coraggio di tenere l’acceleratore a fondo nelle curve di Lesmo a Monza, crearono degli interessi profondi da parte della Scuderia Ferrari nei confronti del giovane pilota belga, offrendogli un volante per la stagione di Formula 1 del 1968. Disputando nove corse del 1968 sotto le insegne del cavallino rampante, Icks conquistò la prima vittoria sul circuito di Rouen-les Essarts in Francia, giungendo quarto nella classifica iridata con 27 punti. Davvero non male per un conduttore di soli 23 anni, in un epoca in cui i “baby piloti” di oggi erano ancora un’entità lungi da venire.
Galvanizzato dalla bella stagione con la Ferrari, nel 1969 Jacky passerà alla Brabham, vincendo due Gran Premi e giungendo secondo nel mondiale piloti con 37 punti, palmares di tutto rispetto, in quanto l’impegno di Ickx non era esclusivo per la Formula 1, visto che il mondo dell’Endurance iniziava sempre di più a far breccia nel cuore del conduttore belga, conquistando la prima delle sei vittorie alla 24 ore di Le Mans al volante di una Ford GT40 del team John Wyer Automotive.
Il 1970 vide il ritorno del vice campione del mondo alla Ferrari, giungendo nuovamente secondo alla fine della stagione con 40 punti e tre vittorie guidando la 312B a motore piatto, confermandosi anche nelle due stagioni seguenti pilota consistente ed efficace, collezionando due bei quarti posti alla fine dei campionati 1971 e 1972 (durante il quale ottenne la sua ultima vittoria in un Gran Premio) , anch’essi divisi fra l’impegno nella massima serie e le gare di durata. Jacky continuò a correre in Formula 1 fino al 1979, per periodi più o meno lunghi, con scuderie come Mclaren, Williams, Lotus, Ensign, Wolf e Ligier, senza però conquistare risultati eclatanti, giungendo nono nel 1973 come piazzamento migliore degli ultimi anni della sua carriera in monoposto da Gran Premio.
Tutt’altra storia per quanto riguarda l’epopea di Ickx nelle gare Endurance, infatti gli anni Settanta ed i primi anni Ottanta hanno esaltato la predisposizione naturale di Jacky nei riguardi di competizioni lunghe e faticose, dove la capacità di non far errori e di preservare la meccanica nell’arco di parecchie ore di gara fa la differenza, portando il pilota di Bruxelles a vincere sulla Sarthe la 24 ore del 1975 su Mirage GR8 Ford del Gulf Racing, del 1976 con la Porsche 936 del Martini Racing Porsche System, nel 1977 con l’evoluzione della Porsche dell’anno precedente,giungendo all’accoppiata finale 1981-1982 con la Porsche 936 e la Porsche 956 del team Porsche System.
Palmares strepitoso quindi, reso ancor più pingue dai secondi posti del 1978, del 1980 e del 1983, che ha di diritto spinto Jacques Bernard Icks nell’olimpo dei grandi interpreti di Le Mans, da molti esperti dell’Endurance addirittura indicato come il più grande di tutti, tanto da affibiargli il titolo di “Monsieur Le Mans”, del quale ancora oggi Jacky va giustamente molto orgoglioso.
L’ardimento agonistico e la voglia di vincere non si fermarono alle 24 ore di Le Mans ed ai Gran Premi di Formula 1, anzi, monsieur Le Mans può vantare nella bacheca di casa anche la coppa del primo posto alla difficilissima Parigi-Dakar del 1983 su Mercedes 280 GE, un titolo di “Campione CAN-AM” nel 1979 e due titoli di “Campione del mondo Endurance” nel 1982 e 1983. Vista la vastità del palmares, è opportuno riportare una cronologia schematica dei titoli conquistati nella carriera sportiva del pilota belga:
1963: Campione del Belgio di Trial 50 cm3
1964: Campione del Belgio di Courses de Cotes 1600 cm3
1965: Campione del Belgio di Courses de Cotes 1600 cm3
Campione del Belgio di Turismo
Campione del Belgio di Trial 50 cm3
1966: Campione del Belgio di Turismo
Campione del Belgio di Courses de Cotes 1600 cm3
Vittoria alla 24 ore di Francorchamps
1967: Campione d’Europa di Formula 2
Campione dei piloti belgi di ogni categoria
Vittoria alla 1000 km di Spa Francorchamps
Vittoria alla 1000 km di Montlhery
Vittoria alla 9 ore di Kyalami
1968: Campione dei piloti belgi di ogni categoria
Laureat du Trophée National du Merite Sportif
Vittoria alla 1000 km di Spa Francorchamps
Vittoria alla 6 ore di Watkins Glen
Vittoria alla 9 ore di Kyalami
Vittoria alla 500 miglia di Brands Hatch
Vittoria alla 24 ore di Le Mans
1969: Vice campione del Mondo di Formula 1
Campione dei piloti belgi di ogni categoria
Coupes de Spa
Vittoria alla 12 ore di Sebring
Vittoria alla 24 ore di Le Mans
Vittoria al Gran Premio di Germania
Vittoria al Gran Premio del Canada
1970: Vice campione del Mondo di Formula 1
Campione dei piloti belgi di ogni categoria
Vittoria alla 9 ore di Kyalami
Vittoria al Gran Premio d’Austria
Vittoria al Gran Premio del Canada
Vittoria al Gran Premio del Messico
1971: Campione dei piloti belgi di ogni categoria
Vittoria al Gran Premio d’Austria
1972: Campione dei piloti belgi di ogni categoria
Vittoria alla 6 ore di Watkins Glen
Vittoria alla 1000 km di Monza
Vittoria alla 12 ore di Sebring
Vittoria alla 1000 km d’Austria
Vittoria alla 6 ore di Daytona
Vittoria alla 1000 km di Brands Hatch
Vittoria al Gran Premio di Germania
1973: Campione dei piloti belgi di ogni categoria
Coupes de Spa
Vittoria alla 1000 km di Monza
Vittoria alla 1000 km del Nurburgring
1974: Campione dei piloti belgi di ogni categoria
Vittoria alla 1000 km di Spa Francorchamps
Vittoria alla Corsa dei Campioni di Brands Hatch
1975: Campione dei piloti belgi di ogni categoria
Vittoria alla 24 ore di Le Mans
1976: Campione dei piloti belgi di ogni categoria
Vittoria alla 1000 km di Monza
Vittoria alla 1000 km d’Imola
Vittoria alla 6 ore di Vallelunga
Vittoria alla 24 ore di Le Mans
1977: Campione dei piloti belgi di ogni categoria
Vittoria alla 6 ore di Watkins Glen
Vittoria alla 6 ore di Silverstone
Vittoria alla 1000 km di Brands Hatch
Vittoria alla 24 ore di Le Mans
1978: Vittoria alla 6 ore di Silverstone
1979: Campione CAN-AM
Campione dei piloti belgi di ogni categoria
1981: Vittoria alla 24 ore di Le Mans
1982: Campione del Mondo Endurance
Campione dei piloti belgi di ogni categoria
Vittoria alla 1000 km di Spa Francorchamps
Vittoria alla 9 ore di Kyalami
Vittoria alla 1000 km di Brands Hatch
Vittoria alla 24 ore di Le Mans
1983: Campione del Mondo Endurance
Vittoria alla 1000 km di Spa Francorchamps
Vittoria alla 1000 km del Nurburgring
Vittoria alla Parigi-Dakar
Un pilota capace di vincere ovunque, in qualsiasi tipologia di competizione e con qualunque mezzo messogli a disposizione, queste potrebbero essere le migliori parole per riassumere i tre decenni di corse ed allori di un Grande dell’automobilismo, orgoglio non solo del Belgio ma di tutti coloro amino le gare automobilistiche nella loro essenza di sfida alla velocità ed al tempo portando rispetto alla meccanica. Gli anni passano inesorabili, ma fra gli appassionati dell’epoca ci sarà sicuramente ancora chi prova un brivido nel leggere il nome Icks sulla carrozzeria di una vettura, accompagnando con simpatia ed un pizzico di nostalgia per il passato le gesta di Vanina, figlia di Jacky, che continua a portare avanti il sogno del padre di essere, oggi e per sempre, monsieur Le Mans.
Jona Ceciliot
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