Valentino Rossi, a ormai più di due settimane dal grave infortunio del Mugello, sta trascorrendo la degenza post operatoria nella sua casa di Tavullia: il nove volte campione del mondo si sottopone a sedute di camera iperbarica per velocizzare i tempi di recupero, e sta iniziando ad appoggiare la gamba destra camminando, tutto però in tranquillità: l’importante non è tornare subito, ma tornare al meglio.
D’altra parte, però, in questi giorni si assiste ad un vero fuggi fuggi generale attorno alla sua M1: il “rimpiazzo” tarda ad arrivare, e nessuno sembra voler prendersi il gravoso impegno di sostuire Rossi e affiancarsi ad un Lorenzo che va più forte di tutti (rischio figuracce: altissimo). Ecco che infatti il tanto chiacchierato Colin Edwards sembra defilarsi alla grande: in termini ufficiali, pare che Yamaha non voglia gravare troppo sul team satellite Tech 3, ma d’altra parte c’é da dire che il texano non gode di un ottima forma fisica e i risultati raccolti finora sono stati scarsi ma giustificabili con una moto clienti, non altrettanto con una ufficiale. Dall’altra parte del team, si continua con il no verso Ben Spies il quale, tranquillo e pacifico com’è, chiede solo di imparare “il mestiere” prima in un team satellite appunto.
Dopo l’ennesimo no di Cal Crutchlow (pilota Yamaha nel mondiale Superbike), a sua volta la casa giapponese dice di no al disponibile Alex De Angelis, attualmente ai ferri corti con il suo team in Moto2. A questo punto restano alternative alquanto bizzarre: sembra infatti candidarsi al posto di Rossi l’americano John Hopkins; l’ex pilota Moto Gp, assente da ben due anni dalla classe regina, non gode però di buona forma fisica a causa di una vecchia frattura al bacino. Il piano B prevede la scelta tra i due collaudatori Wataru Yoshikawa e Norihiko Fujiwara: il primo vincitore della categoria Superbike giapponese, il secondo specializzato nella 8 ore di Suzuka. Piccolo dettaglio: il primo ha 41 anni, il secondo 44. Comunque sia, Yamaha deve decidere obbligatoriamente entro il Gp di Catalunya il 4 luglio per colmare quel vuoto per alcuni risulta troppo ingombrante.
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