Vittoria di Ricciardo, l’australiano del Red Bull junior, che sta tentando di togliere la leadership in campionato ad Aleshin. Partito dalla pole, Daniel ha dovuto difendersi dal russo fino a che quest’ultimo non ha deciso di accontentarsi del secondo posto. Gara molto movimentata, condita da toccate ed uscite. Male l’Italia in pista. Leo è uscito subito al primo giro, mentre l’intera formazione Draco non ha visto il traguardo del primo giro. Si salva Zampieri con l’ottavo posto finale.
La cronaca
Partenza leggermente “sporca” per Ricciardo, che riesce comunque a mantenere la testa della corsa dopo aver fatto pattinare troppo le gomme. Dietro al leader seguono Aleshin, Pentus, Hartley e Panciatici. L’estone Pentus vorrebbe approfittare dell’assenza del team ISR per salire al terzo posto in classifica ai danni di Guerrieri. Dopo poche curve cominciano i primi guai, con Berthon partito ultimo che tampona Kunimoto. Il primo raggiungerà i box per ritirarsi, mentre il nipponico del team Epsilon riesce a riprendere la corsa. Leal invece colpisce Leo, causando il ritiro di entrambi.
Disatro anche per Lancaster che precipita in fondo. Nel corso del quarto giro Canamasas finisce contro le gomme dopo aver perso il controllo della sua vettura. L’aver imposto da regolamento di correre con l’assetto scarico aerodinamicamente ha penalizzato non pochi piloti, che “remavano” nelle curve per tenere la macchina in pista. Entra in pista la Safety car per rimuovere la vettura dello spagnolo. Alla ripartenza l’australiano non si fa sorprendere da Aleshin, che è così costretto a inseguire nuovamente il Toro.
Recupera posizioni Lancaster, mentre Grubmuller perde posizioni a favore di un Nebilitsky che si butta dentro con decisione. Si accende intanto la lotta tra Hartley, quarto, e Pentus, terzo. Davanti intanto Ricciardo conduce indisturbato, mentre anche Aleshin comincia a perdere. Dietro ai primi quattro troviamo Panciatici, Nebilitsky, Charouz e Costa. Zampieri nono, fa da tappa a chi lo segue. Prime penalità: Nebilitsky deve scontare un drive through per ripetuti tagli di chicane, mentre Move riceve una penalità di 10″ per partenza anticipata, ma il russo non vedrà la bandiera a scacchi.
Gara incolore per Coletti, che è costretto al ritiro al 17° giro. Ormai la battaglia tra Hartley e Pentus dura da un paio di giri, e non accenna a calmarsi. Il neozelandese tenta ogni varco, che l’estone prontamente chiude prendendo la traiettoria interna ad ogni curva. Evidente che l’assetto “downforce” lo penalizza. Mansell supera Grubmuller, ma quando Lacaster tenta la stessa manovra i due vengono a contatto e l’inglese è costretto al ritiro col braccetto dello sterzo piegato. Anche la gara di Mansell, per quanto strepitosa dura poco. Nel tentativo di superare Garcia, l’inglese viene a contatto con lo spagnolo, terminando lì la sua cavalcata. Davanti ormai Ricciardo taglia il traguardo, mentre l’attenzione è tutta per la battaglia ostinata tra Pentus, che ha la meglio salendo così sul podio, e Hartley.
Budapest, gara 1
1 – Daniel Ricciardo – Tech 1 – 28 giri 47’14″151
2 – Mikhail Aleshin – Carlin – 13″758
3 – Sten Pentus – Fortec – 29″710
4 – Brendon Hartley – Tech 1 – 31″154
5 – Nelson Panciatici – Junior Lotus – 38″845
6 – Albert Costa – Epsilon Euskadi – 39″345
7 – Jan Charouz – P1 – 39″796.
8 – Daniel Zampieri – Pons – 1’00″963
9 – Jake Rosenzweig – Carlin – 1’02″240
10 – Keisuke Kunimoto – Epsilon Euskadi – 1’02″819
11 – Anton Nebilitskiy – KMP – 1’03″345
12 – Walter Grubmuller – P1 – 1’05″581.
13 – Victor Garcia – KMP – 1’06″716
14 – Bruno Mendez – Interwetten – 1’25″715
Giro veloce: Daniel Ricciardo 1’36″513
Ritirati
22° giro – Greg Mansell
20° giro – Jon Lancaster
17° giro – Stefano Coletti
13° giro – Daniil Move
3° giro – Sergio Canamasas
1° giro – Nathanael Berthon.
0 giri – Julian Leal
0 giri – Federico Leo
Marco Borgo
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