Will Power ha rafforzato la sua leadership in campionato ottenendo la terza vittoria nella stagione della IZOD IndyCar Series. Il pilota australiano ha conquistato il Camping World Grand Prix at The Glen al termine di una gara dominata ma sudata fino all’ultimo, a causa del consumo di carburante che ha costretto la gran parte dei piloti a giungere al traguardo al limite. Per il Team Penske è arrivata una doppietta, con Ryan Briscoe che ha guadagnato il secondo posto grazie ad un sorpasso all’ultimo giro su Dario Franchitti. La top 5 è stata completata da Raphael Matos e Mario Moraes, entrambi al miglior risultato stagionale (per Matos, eguagliato il quarto posto della gara inaugurale a San Paolo).
La gara, caratterizzata da un gran caldo, vede partire subito aggressivo Briscoe, che supera alla prima curva il compagno di squadra Helio Castroneves e va ad insidiare la leadership di Power, che però resiste agli attacchi del connazionale. Dietro, Takuma Sato perde due posizioni a favore di Scott Dixon e Justin Wilson, che partono forte e si accodano al quartetto di testa. Franchitti supera dopo un paio di giri Castroneves, che viene pressato da Dixon. Al giro 7, nella salita dopo la prima curva, i due piloti vengono a contatto: foratura per Castroneves, musetto danneggiato per Dixon, ed entrambi sono costretti a tornare ai box. Buon inizio di gare per Paul Tracy e per l’esordiente Adam Carroll che a cavallo dei giri 13 e 14 si producono in un bel duello a ruote fumanti. Tra i più pimpanti anche Ryan Hunter-Reay, che nel pre-gara ha annunciato di aver trovato il budget per il resto della stagione, e che recupera diverse posizioni dopo essere partito sedicesimo. Al giro 15 arriva la prima caution della gara, quando Dan Wheldon viene mandato in testacoda da Alex Lloyd. Il pilota del Panther Racing riesce a ripartire senza essere doppiato, mente il connazionale viene prima penalizzato e poi deve ritirarsi per problemi di guidabilità. In regime di caution tutti i primi ne approfittano per effettuare la prima sosta, mentre fuori restano coloro che avevano già effettuato il pit: Dixon, EJ Viso, Alex Tagliani e Castroneves. Hunter-Reay resta bloccato ai box e scivola in fondo al gruppo.
Dixon comanda la gara per alcuni giri prima di effettuare il suo pit stop, cedendo la leadership nuovamente a Power, mentre Matos soffia la sesta piazza a Franchitti. Dietro si accendono diverse battaglie, tra cui quella tra i compagni di squadra Marco Andretti e Tony Kanaan per la quinta posizione. Il primo ad effettuare il secondo pit stop è Sato, che si ferma un giro prima del previsto, sorprendendo il suo team e perdendo secondi preziosi. Quando arriva il loro momento, i meccanici di Briscoe sono più veloci di quelli di Power e lo mandano fuori davanti al compagno. Franchitti resta in testa per un giro, e quando rientra al pit al giro 39 (insieme a Wheldon) arriva la seconda caution della gara per un incidente di Simona de Silvestro. Lo scozzese si ritrova comunque terzo, dietro Briscoe e Power, mentre Wheldon sale al quinto posto alle spalle di Matos. In regime di bandiere gialle molti piloti effettuano per precauzione un terzo pit stop per essere sicuri di giungere al termine. Al restart Power supera immediatamente Briscoe, imitato poco dopo da Franchitti. Dietro Dixon, Castroneves e Viso effettuano il loro ultimo pit stop e scivolano in fondo al gruppo, ma cominciano una serie di sorpassi, sicuri di poter giungere fino al traguardo. Si accende inoltre una bella lotta per il quarto posto tra Matos, Wheldon e Moraes, mentre Hunter-Reay si porta in settima posizione ai danni del compagno di squadra Andretti, che comincia a perdere terreno fino a chiudere al tredicesimo posto. Nel finale Moraes soffia a Wheldon la quinta posizione, mentre proprio all’ultimo giro Briscoe supera Franchitti per la seconda posizione. Dixon e Castroneves riescono invece a risalire fino all’ottavo e nono posto. Il vincitore dello scorso anno Wilson, dopo aver perso numerose posizioni nella parte finale del primo stint, chiude al decimo posto davanti a Viso, la cui strategia alternativa a tre soste gli permette di risalire dall’ultimo posto in griglia. Kanaan invece scende dal decimo al ventunesimo posto a causa di un pit stop nel giro finale, mentre Mario Romancini non riesce a tagliare il traguardo rimanendo a secco di carburante.
Nella mattinata la gara della Firestone Indy Lights era stata vinta dal leader del campionato J.K. Vernay (Sam Schmidt Motorsports), grazie ad un bel sorpasso al giro 19 (su 30) ai danni del poleman James Hinchcliffe (Team Moore Racing), poi secondo al traguardo. Completa il podio Sebastian Saavedra (Bryan Herta Autosport).
Classifica finale:
Pos Driver Team Gap 1. Will Power Penske 60 laps 2. Ryan Briscoe Penske + 1.2181s 3. Dario Franchitti Ganassi + 1.4573s 4. Raphael Matos De Ferran Dragon + 5.3454s 5. Mario Moraes KV + 9.3229s 6. Dan Wheldon Panther + 9.7523s 7. Ryan Hunter-Reay Andretti + 10.5003s 8. Scott Dixon Ganassi + 12.0546s 9. Helio Castroneves Penske + 12.9834s 10. Justin Wilson Dreyer & Reinbold + 13.5635s 11. EJ Viso KV + 18.7591s 12. Hideki Mutoh Newman/Haas + 20.2279s 13. Marco Andretti Andretti + 26.6965s 14. Paul Tracy Dreyer & Reinbold + 27.7310s 15. Takuma Sato KV + 28.8774s 16. Adam Caroll AFS/Andretti + 29.3624s 17. Alex Tagliani Fazzt + 35.3753s 18. Bertrand Baguette Conquest + 36.5350s 19. Vitor Meira Foyt + 36.9869s 20. Danica Patrick Andretti + 38.2675s 21. Tony Kanaan Andretti + 38.6700s 22. Mario Romancini Conquest + 1 lap 23. Milka Duno Dale Coyne + 3 laps Retirements Simona de Silvestro HVM 38 laps Alex Lloyd Dale Coyne 22 laps
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