SILVERSTONE 11.07.2010 Tra i due litiganti il terzo gode. I proverbi, al solito non sbagliano mai. Non sbagliano perchè la McLaren, con una grande gestione interna, riesce ad uscire dal gran premio di casa con un sorriso sulle labbra e con un vantaggio maggiore del precedente. Gestire è la parola magica: breve, quanto mai decisiva. Sul vocabolario RedBull questa parola ancora non sembra esser stata stampata. Il dualismo tra Webber e Vettel è già risultato suicida in Turchia, mentre adesso i nervi viaggiano sul filo del rasoio. In bilico. Pronti a saltar fuori. Già al sabato ci pensa l’australiano ad un accenno di polemica per un’ala più innovativa concessa al compagno e non a lui.
FATTI Dopo le parole però arrivano i fatti. Webber brucia Vettel allo start, il tedesco cerca di rifarsi sotto, ma rimedia solo una foratura perdendo tutte le chance di vittoria in poche curve. Anche Alonso perde le sue chance allo start, e rovina la gara di Massa con un contatto involontario che buca la gomma del brasiliano. afflosciatasi così come si afflosciano le speranze del team di Maranello. Manca organizzazione alla Ferrari, manca il coraggio, ma non mancano le polemiche. Il gesto di Alonso, infatti, è l’ennesimo errore di una squadra allo sbando, è il ruggito della tigre in gabbia, è la reazione di un pilota che non si spiega il perchè sembra andare tutto storto.
SC Ma al fine non c’è mai peggio per il pilota di Oviedo. La vettura di sicurezza, infatti, fa slittare il suo drive trough quando ormai il gruppo è compatto, cosa che significa ultima piazza. Se la vettura di sicurezza è un male per Alonso, non lo è per Vettel. Il tedesco riesce a farsi sotto a suon di sorpassi, d’altronde la sua RedBull non è minimante paragonabile alle altre vetture. Massa, Petrov, Hulkemberg, Schumacher e Sutil vengono via via infilati dal tedesco rabbioso, cosciente di aver perso tanti punti in un tracciato dove poteva recuperarne altrettanti.
PUNTI I punti persi da un lato però si ritrovano da un altro. Nico Rosberg conquista il secondo podio stagionale, cogliendo le difficoltà di Ferrari e RedBull in concomitanza con gli aggiornamenti portati in questa gara dal suo team. Il pilota tedesco deve comunque ringraziare un guardingo Button, che da campione del mondo sa dove fermarsi. “Secondo e quarto va bene” gli urlano alla radio, e lui non se lo fa ripetere due volte. Parole sicure. Parole sagge. Perchè rischiare di perdere il quarto posto conquistato con fatica? Già, a volte bisogna accontentarsi. Dovrebbero capirlo anche in casa RedBull, perchè con un bolide così non ci si può permettere il lusso di perdere il mondiale. Son già troppi gli zero in casella per i drivers della lattina, e il giro di boa è già avvenuto. Meno foga, più fatti. Meno azzardi, più punti. Meno lotte, più collaborazione. La McLaren è un grande esempio. L’unione fa la forza. I proverbi, si sa, han sempre ragione.
Valerio Lo Muzzo
Classifiche iridate: Piloti: Costruttori: 1. Hamilton 145 1. McLaren-Mercedes 278 2. Button 133 2. Red Bull-Renault 249 3. Webber 128 3. Ferrari 165 4. Vettel 121 4. Mercedes 126 5. Alonso 98 5. Renault 89 6. Rosberg 90 6. Force India-Mercedes 47 7. Kubica 83 7. Williams-Cosworth 31 8. Massa 67 8. Sauber-Ferrari 15 9. Schumacher 36 9. Toro Rosso-Ferrari 10 10. Sutil 35 11. Barrichello 29 12. Kobayashi 15 13. Liuzzi 12 14. Buemi 7 15. Petrov 6 16. Alguersuari 3 17. Hulkenberg 2
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