Il tracciato di Salt Lake City, sede dell’appuntamento di mezza estate dell’American Le Mans Series, ha visto la conquista della gara da parte dell’HPD dell’Highcroft Racing condotta da Simon Pagenaud e David Brabham (nella foto), giunti alla terza affermazione consecutiva nel campionato endurance americano.
Nonostante la bella Pole Position conquistata durante le qualifiche, la vettura HPD dell’Highcroft Racing, evoluzione della plurivittoriosa Acura ARX-01b del 2009 in classe LM P2, non risultava la favorita della vigilia, in quanto i pronostici della gara volgevano a favore delle barchette con caratteristiche tecniche paragonabili alle LM P1 europee, invece l’accorto e scaltro gioco delle tattiche di gara ha consentito un nuovo trionfo all’accoppiata Pagenaud-Brabham.
La scelta di fermarsi per due volte ai box, accompagnata dalla celerità e dalla precisione dei meccanici nel cambio gomme e nel rabbocco del carburante, ha consentito all’HPD di supplire al debito di potenza rispetto alle vetture con caratteristiche LM P1, rendendo vani i tentativi degli avversari di aggiudicarsi la gara del celebre lago salato.
Dietro agli aficionados del podio alto dell’endurance a stelle e strisce Pagenaud e Brabham, troviamo la Lola Judd del Drayson Racing pilotata dal nostro Emanuele Pirro e da Jonny Cocker, giunta con un ritardo di una ventina di secondi. Staccata di oltre un minuto e mezzo la vettura terza classificata nella classe LMP (che ricordiamo riunire da quest’anno le classi LM P1 e LM P2), la Porsche RS Spyder della scuderia Cytosport guidata da Klaus Graf e Greg Pikett, che ha approfittato del nuovo ritiro della Lola Mazda del Dyson Racing.
Nella categoria LMPC, caratterizzata dall’impiego del medesimo modello di vettura (l’Oreca FLM09) per ciascun team, ad aggiudicarsi la prima piazza sul podio è stato il Team Level 5, composto dai piloti Tucker e Bouchut. Alla postazione d’onore è giunto il Team Gunnar, formato dai piloti Jeannette e Zugel, mentre sul gradino più basso troviamo il Team Mathiasen Motorsport con al volante Figge e Hyatt.
Nella classe GT2 delle vetture granturismo, dominio incontrastato della Ferrari F43o GT del Risi Competizione che, con Gianmaria Bruni e Jaime Melo ha ottenuto una vittoria convincente, staccando sul traguardo di una ventina di secondi la BMW M3 GT del Team Rahal guidata da Bill Auberlen e Tommy Milner. La terza piazza, per diverso tempo appannaggio della Porsche del Flyling Lizard fino alla foratura di uno pneumatico, è stata ottenuta dopo una bella rimonta dalla Corvette ZR1 di Magnussen e O’Connell. Più staccato l’equipaggio formato da Fisichella e Vilander, giunto sesto al traguardo con la Ferrari F430 GT che ha visto il debutto in American Le Mans Series del conduttore italiano.
Per la categoria GTC, in sostanza un monomarca formato da Porsche 911 GT3, il podio è stato composto dall’equipaggio vincitore Pappas-Bleekemolen, seguito in seconda posizione dalla coppia Gonzalez-Leitzinger e sul terzo gradino dal duo Richard-Lally.
Jona Ceciliot
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